Borse di studio per gli studenti di nazionalità svizzera

I primi studenti premiati dalla Fondazione SODESKA sono Tanja Coray, Rudolf Goldschmidt, Fulvia Oldrini, Laura Raimundo e Liselotte Schneider
LUGANO - Sostenere gli studenti di nazionalità svizzera più meritevoli: è questo lo scopo delle neoistituite borse di studio della Fondazione SODESKA, che sono state assegnate per la prima volta giovedì 18 giugno, presso l’aula 351 del campus di Lugano. I cinque studenti premiati, selezionati da una commissione sulla base dei loro risultati accademici, hanno ricevuto ciascuno una borsa di studio del valore di 4'000 franchi alla presenza di Roberto Franchini e Veronica Caruso per la Fondazione SODESKA e del Presidente Piero Martinoli e del segretario generale Albino Zgraggen per l’USI.
“Il sostegno alla formazione e a una cultura del merito sono un investimento chiave per il futuro del nostro territorio”, afferma Roberto Franchini. “La Fondazione SODESKA intende continuare a sostenere per i prossimi anni il suo apporto alla formazione superiore e segnatamente a studenti dell’Università della Svizzera italiana perché riteniamo importante sostenere una realtà giovane, che in quanto unica università italofona del paese gioca un ruolo importante nella coesione nazionale”.
I primi studenti premiati dalla Fondazione SODESKA sono Tanja Coray (Master in Corporate Communication), Rudolf Goldschmidt (Bachelor in architettura), Fulvia Oldrini (Bachelor in scienze economiche), Laura Raimundo (Master in International Tourism) e Liselotte Schneider (Master in International Tourism).
Secondo il Presidente dell’USI Piero Martinoli e il segretario generale dell’USI Albino Zgraggen, “l’impegno di attori come la Fondazione SODESKA e le altre realtà che sostengono i nostri studenti è lodevole e da sottolineare. Si tratta infatti di uno sforzo ancora più significativo in una società che invecchia, in cui le risorse pubbliche per sostenere gli studenti tenderanno a diminuire e in cui i giovani dovranno essere sempre più preparati e abituati a una cultura che premi il merito e la qualità”.




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