Cerca e trova immobili
LUGANO

Omicidio Diebold, Hans Peter Maier non ricorre

Il 53enne ha deciso di non ricorrere al Tribunale federale
Foto d'archivio (Tipress)
Omicidio Diebold, Hans Peter Maier non ricorre
Il 53enne ha deciso di non ricorrere al Tribunale federale
LUGANO - Hans Peter Meier non ricorrerà al Tribunale federale. Lo scorso 26 novembre il 53enne di origini tedesche è stato condannato all'ergastolo in secondo grado di giudizio per avere ucciso a Sorengo, l'11 novembre del ...

LUGANO - Hans Peter Meier non ricorrerà al Tribunale federale. Lo scorso 26 novembre il 53enne di origini tedesche è stato condannato all'ergastolo in secondo grado di giudizio per avere ucciso a Sorengo, l'11 novembre del 2010, Matteo Diebold.

Come si legge sul Corriere del Ticino oggi, la decisione è stata confermata ieri dal difensore, avvocato Carlo Steiger, dopo la lettura delle motivazioni giunte negli scorsi giorni, della sentenza pronunciata il 26 novembre scorso dalla Corte di Appello e di revisione penale, che aveva confermato quanto deciso un anno prima alle Assise Criminali di Lugano.

In quella sera dell'11 novembre 2010 Hans Peter Meier uccise Matteo Diebold con freddezza per motivi egoistici e cercò di depistare le indagini per fare ricadere la colpa dell’aggressione sul compagno di Matteo.

Maier dilapidò i 200mila franchi dati in affidamento da Diebold per investimenti finanziari. Vista l'impossibilità di restituire i soldi, Maier lo uccise. Secondo la difesa, invece, si è consumato un omicidio passionale. Tesi questa non presa in considerazione dalla Corte presieduta dal giudice Giovanna Roggero-Willl, che ha sposato, invece, quella della pubblica accusa e dall'accusatore privato.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE