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BIASCA

"Non ho mai cucinato carne di gatto"

L’intervista rilasciata al Sonntags Blick da Alda Fogliani solleva il polverone. Ora l’esperta della regione Tre Valli racconta la sua verità: "È incredibile cosa si sono inventati"
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"Non ho mai cucinato carne di gatto"
L’intervista rilasciata al Sonntags Blick da Alda Fogliani solleva il polverone. Ora l’esperta della regione Tre Valli racconta la sua verità: "È incredibile cosa si sono inventati"
BIASCA – “Se io cucino la carne di gatto? Ma per favore… Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello una simile idea…” È stizzita Alda Fogliani, giornalista di Biasca ed esperta della re...

BIASCA – “Se io cucino la carne di gatto? Ma per favore… Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello una simile idea…” È stizzita Alda Fogliani, giornalista di Biasca ed esperta della regione Tre Valli. L’intervista rilasciata al Sonntags Blick sulla ‘consuetudine ticinese’ di usare i gatti come nutrimento nei decenni passati ha sollevato un polverone enorme nella zona. L’articolo, infatti, evidenzia come Alda Fogliani sarebbe una grande mangiatrice di gatti e sarebbe sempre pronta a cucinarne uno. “Ma io certe cose non le ho mai dichiarate. È incredibile cosa si sono inventati”.

Intervista distorta - Non è la prima volta che il foglio zurighese balza agli onori della cronaca per un’intervista distorta. Stavolta però c’è chi rivendica la verità. Anche perché a Biasca e dintorni non è proprio il caso di scherzare sui gatti, visto che di felini domestici negli ultimi anni ne sono spariti parecchi. In maniera inspiegabile e senza lasciare tracce. La nostra interlocutrice non si nasconde: “Sono anche delusa per il modo con cui questo articolo è stato ‘ripreso’ da alcuni media della Svizzera italiana. Acriticamente ed enfatizzando determinati aspetti. È un modo di fare giornalismo che mi lascia perplessa. Il danno di immagine per me è enorme. Il giornalista del Sonntags Blick che mi ha intervistata era molto gentile, ma si capiva che era condizionato dai suoi superiori. Aveva detto che mi avrebbe mandato la bozza del testo in anteprima. Ma la sto ancora aspettando adesso”.  

Riferimenti personali - Alda Fogliani sottolinea come la sua analisi si fosse limitata al fenomeno nella sua globalità. Nessun riferimento personale, dunque. “Non sono a conoscenza di gente che oggi usa ancora mangiare carne di gatto. Di certo non c’è nulla di male o di illegale, se il gatto non è stato ‘fregato’ al vicino, come capitava negli anni ‘80 ai gatti delle mie figlie. Oggi in molti affermano che la carne dei gatti non è più buona per via del loro nutrimento”.

Testimonianze dirette - Poi la giornalista di Biasca racconta come sono andate effettivamente le cose. “Su richiesta del Blick, ho raccolto testimonianze dirette di persone di Biasca che ai tempi mangiavano in abbondanza non solo carne di gatto, ma anche di cane e volpe. È vero che mia madre era un'ottima cuoca e che cucinava carne di gatto, di anguille e di rane che gli venivano portate da un mio cugino. Non ho mai avuto comunque la prova di avere mangiato carne di gatto”.

Il finto coniglio - Alda Fogliani, evidentemente esasperata dalla situazione venutasi a creare, tira un lungo sospiro. E poi riparte. “Io non ho la minima idea di che gusto abbia la carne di gatto e non ne ho mai cucinata – ribadisce –. La mia esperienza personale è ben diversa. È anche vero che a qualcuno, restio a mangiare la carne di gatto, la pietanza ben cotta veniva proposta come carne di coniglio. L'arcano veniva poi svelato quando si aveva la conferma che il contenuto del piatto era stato gradito. È successo con una mia zia. Non so se sia morta con la convinzione di avere mangiato davvero carne di gatto”.

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