"Guida turistica" sui timbri postali del Ticino

Due intenditori di francobolli raccontano la gloriosa storia dell’annullo ovale ticinese
LUGANO - Ai collezionisti di francobolli il Ticino ha qualcosa di davvero speciale da offrire: il cosiddetto annullo ovale. Questo timbro postale risale al XIX secolo e appartiene a una serie unica che affascina i filatelici anche oltre i confini del Ticino. Gli intenditori Jean-Paul Bach e Felix Winterstein hanno raccontato questa parte di storia culturale del Ticino e della Svizzera in un nuovo libro ricco di illustrazioni e intitolato Tessin – Die Strahlenstempel der Schweiz.
Sempre più spesso, la gente riscopre il fascino per i francobolli e per i timbri postali. Capita infatti che nella propria raccolta privata si scovi un pezzo antico con valore di mercato e si inizi così a interessarsi all’appassionante storia di questi testimoni del passato. Gli annulli ovali del Ticino godono di un fascino del tutto particolare. Risalenti al penultimo secolo, si distinguono dagli altri per la loro forma e per il loro motivo a raggi.
Una documentazione impressionante - Gli autori Jean-Paul Bach, presidente dell’associazione svizzera dei collezionisti di francobolli SBHV/ASNP, e Felix Winterstein, editore e collezionista, hanno catalogato in modo suggestivo tutti gli 83 annulli ovali del Ticino; in 4 dei 79 comuni coinvolti, il timbro è stato addirittura sostituito negli anni e vengono pertanto presentati addirittura due esemplari. Con l’ausilio del testo scritto ma soprattutto delle numerose illustrazioni, i due autori narrano la storia di questi timbri unici nel loro genere. Tra di essi figurano anche delle rarità come ad esempio i timbri di Indemini, un piccolo paesino di montagna. Gli annulli ovali si sono diffusi nel XIX secolo nei piccoli uffici postali del Ticino e della Mesolcina (canton Grigioni). Dopo essersi recati in tutte le 79 località interessate, gli autori hanno rappresentato in modo suggestivo la storia degli annulli ovali nonché le bellezze e le particolarità di questi luoghi, trasformando appositamente il libro in una sorta di «guida turistica» dove si apprendono ad esempio ulteriori dettagli sulla particolare chiesa di Genestresio del rinomato architetto Mario Botta, originario proprio di questa terra, sul generale Suwarow e il confine cantonale sul San Gottardo, sulle «case dei pagani» ovvero le misteriose fortificazioni di Dongio in Valle di Blenio, sulla diga del Luzzone, sul circuito di Lostallo, sulle pozze d’acqua di Lavertezzo, sugli straordinari mascheroni delle fontane di Giumaglio, sulla Scuola di Scultura di Peccia, sul vecchio aerodromo di San Vittore o infine su Verscio, il paese del famoso clown svizzero Dimitri.
Utilizzati per la prima volta nel 1852 - Gli annulli ovali sono degli affascinanti testimoni della storia ticinese. La loro introduzione risale alla metà del XIX secolo, quando la Posta diventò proprietà della Confederazione elvetica. Andrea Franciola, allora direttore dell’XI circondario postale, fu il fondatore o inventore di questi timbri originali. I primi esemplari furono spediti dagli uffici postali che ne erano provvisti a partire dal 1852. Un dato storico interessante: solo quattro anni prima nasceva la Confederazione elvetica.
Gli autori non sono tuttavia riusciti a dare una risposta a tutti gli enigmi sugli annulli ovali: secondo Bach e Winterstein, infatti, il fatto che la croce svizzera e i raggi rappresentati sui timbri simboleggino una delle regioni più soleggiate della Svizzera nonché l’appartenenza del Ticino alla nuova Costituzione è da considerarsi una mera supposizione.




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