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Bocciatura del nodo intermodale di Locarno-Muralto: «È sempre colpa dei cittadini?»

Interrogazione UDC: «È stato svolto un esercizio di analisi critica all’interno del Dipartimento?»
Ti-Press
Bocciatura del nodo intermodale di Locarno-Muralto: «È sempre colpa dei cittadini?»
Interrogazione UDC: «È stato svolto un esercizio di analisi critica all’interno del Dipartimento?»
BELLINZONA - «Il recente voto popolare che ha portato alla bocciatura del progetto per il nodo intermodale della stazione di Locarno-Muralto ha sollevato numerose reazioni, in particolare da parte del Direttore del Dipartimento del territorio, Claud...

BELLINZONA - «Il recente voto popolare che ha portato alla bocciatura del progetto per il nodo intermodale della stazione di Locarno-Muralto ha sollevato numerose reazioni, in particolare da parte del Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali». Comincia così l'interrogazione firmata dal granconsigliere UDC Andrea Giudici e dai colleghi di partito Sergio Morisoli, Lara Filippini, Raide Bassi e Alain Bühler.

« In un'intervista apparsa sulla stampa - continua la nota - il Consigliere di Stato ha affermato che "personalismi e rivalità sono contrari all’interesse dei cittadini", attribuendo implicitamente l’esito negativo, non alla scarsa qualità del progetto o al modo in cui è stato presentato, bensì alla frammentazione istituzionale e alla litigiosità degli attori locali».

Colpisce che a rigettare il progetto «siano stati proprio quei Comuni che, secondo il Direttore del DT, avrebbero dovuto trarne il maggior beneficio. Questo fatto dovrebbe portare a una riflessione sulla qualità del lavoro preparatorio e progettuale svolto dal Cantone e sulla reale condivisione degli obiettivi con il territorio, più che a un giudizio sommario sui cittadini o sulle istituzioni locali».

In una democrazia diretta come quella ticinese, «i cittadini hanno il diritto – e il dovere – di esprimersi liberamente sui progetti che li toccano da vicino. Trincerarsi dietro accuse generiche ai "personalismi" locali per giustificare una sconfitta alle urne rischia di delegittimare questo diritto fondamentale e di nascondere eventuali responsabilità politiche o progettuali».

Le domande al Consiglio di Stato:

    • Il Consiglio di Stato condivide la posizione del direttore del Dipartimento del territorio secondo cui la bocciatura del progetto è principalmente da attribuire a dinamiche personalistiche e alla frammentazione istituzionale locale?
    • È stato svolto un esercizio di analisi critica all’interno del Dipartimento in merito alla comunicazione, alla pianificazione e alla gestione del progetto, per capire le ragioni profonde della sua mancata accettazione popolare?
    • Non ritiene il Consiglio di Stato che la responsabilità di una mancata condivisione del progetto da parte della popolazione debba, almeno in parte, essere ricondotta anche a una carenza nel processo di coinvolgimento e informazione da parte del Cantone?
    • A quanto ammontano i costi sostenuti finora per il progetto, e quali saranno le conseguenze finanziarie della sua bocciatura per il Cantone e per i Comuni coinvolti?
    • Il Consiglio di Stato intende comunque riproporre, sotto altra forma, il progetto bocciato, tenendo conto delle indicazioni fornite dai referendisti, ovvero di progettare l’opera nel comparto FFS a nord della stazione?
    • In che modo e in che tempi il Consiglio di Stato intende coinvolgere i promotori del referendum per arrivare più facilmente a una soluzione condivisa?
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