L'appuntamento è per il 30 maggio, data in cui si terrà un incontro dedicato alla divulgazione medica per riflettere sul ruolo del medico oggi e per presentare la International Product of Health
Il Caffè Culturale di Bedano organizza il 30 maggio, a partire dalle 18.30, un incontro dedicato alla divulgazione medica, per riflettere sul ruolo del medico oggi e per presentare la International Product of Health, sponsor di un documentario attualmente in fase di realizzazione su uno dei temi più attuali: l’uso terapeutico della cannabis.
Tanti i temi in agenda. Per saperne di più, abbiamo intervistato il presidente del Caffè Culturale, che un tempo aveva sede a Lugano, nei locali dell’ex libreria Melisa.
Il Caffè Culturale è stato fondato nel 2013. Perché se ne è parlato così poco negli ultimi anni?
«Come i vostri lettori forse ricordano, il Caffè Culturale è nato da un’iniziativa congiunta di Wikimedia Svizzera (Wikipedia) e della libreria Libri al Centro, con l’obiettivo di rendere l’accesso alla cultura più semplice e piacevole. Questa è stata, e resta tuttora, la nostra missione. Inizialmente abbiamo riscosso un grande successo, organizzando anche due eventi a settimana per oltre un anno. Purtroppo, con il fallimento della libreria e l’uscita di scena del signor Federico Nizzola, ci siamo ritrovati senza una sede e privi dei fondi che erano stati stanziati per sostenerci. Negli anni successivi siamo diventati itineranti, ospitati da altre strutture che però si sono rivelate più interessate al profitto che alla cultura. Per questo motivo abbiamo ridotto le attività in presenza, spostandoci sul web e iniziando a produrre documentari».
Perché proprio i documentari?
«Oggi le persone si spostano sempre meno, sovraccariche di impegni ed eventi. Il rischio era che il nostro scopo originario – promuovere la cultura attraverso il confronto – non venisse più raggiunto. Abbiamo quindi deciso di creare occasioni d’incontro più mirate, dove le persone possano confrontarsi liberamente sui temi proposti, anche senza un grande pubblico. Ma parleremo meglio di questa iniziativa in un secondo momento. L’evento del 30 maggio, incentrato sul ruolo del medico, è stato possibile grazie a due fattori: la disponibilità di uno spazio presso lo Stabile Commerciale in via ai Prati 2, a Bedano, e un finanziamento da parte di Mind Suisse SA, destinato a sostenere la produzione del documentario Dr. Canapa. Il film esplora, attraverso la controversa vicenda del dottor Werner Nussbaumer, il complesso iter di autorizzazione della cannabis a uso terapeutico».
Quali saranno i contenuti dell’evento?
«Non sarà una classica conferenza. Gli ospiti, invitati a intervenire, introdurranno la discussione con alcuni dati e riflessioni sul profondo cambiamento che ha investito la figura del medico, in particolare dopo l’era Covid. Analizzeremo criticamente diversi aspetti: il medico oggi non visita più i pazienti a domicilio, spesso segue rigidamente protocolli imposti dall’esterno, anche dall’OMS, prescrive esami più per tutelarsi legalmente che per reale necessità, e ha progressivamente perso una visione olistica del paziente, a favore di una specializzazione sempre più frammentata. Naturalmente non è così per tutti. Si sta infatti formando una categoria di medici, come il discusso dr. Nussbaumer, più attenta alla prevenzione che alla cura. Interverrà anche Maria Pia Ambrosetti, granconsigliera del nuovo partito HelvEthica Ticino, molto sensibile a queste tematiche e desiderosa di dialogare sia con i medici sia con il pubblico. A portare il proprio contributo ci sarà anche Pier Ceccolini, che da anni in Italia si occupa del rapporto tra Uomo e Natura, e che testimonierà le difficoltà di dialogo con la medicina contemporanea».
Di cosa parlerà invece la International Product of Health?
«Affronteranno le problematiche legate alla colonna vertebrale, in particolare il cosiddetto “mal di schiena” che colpisce molte persone. Presenteranno strumenti e dispositivi che possono contribuire a prevenirlo o curarlo. Non sappiamo nel dettaglio cosa esporranno: ci hanno chiesto di potersi presentare al pubblico, e in cambio ci sostengono finanziando il nostro documentario attualmente in lavorazione. Consigliano di partecipare in coppia, poiché spesso le decisioni in ambito sanitario vengono prese all’interno del nucleo familiare. Ci teniamo a precisare che siamo completamente indipendenti da loro, ma li ringraziamo per il supporto offerto».
L’evento è a pagamento? È previsto un rinfresco?
«L’evento è completamente gratuito e non vincola in alcun modo i partecipanti a iscriversi al Caffè Culturale, anche se ovviamente l’adesione è benvenuta: ci permetterebbe infatti di riprendere a pieno ritmo le attività, senza dipendere da finanziamenti esterni, garantendo così la piena libertà nella scelta dei temi trattati. Considerato che l’evento inizierà alle 18.30 e terminerà dopo le 21.30, offriremo un piccolo rinfresco con cibo e bevande per tutti. Per motivi organizzativi è fondamentale registrarsi in anticipo sul sito, così da garantire una buona accoglienza a tutti. I posti sono limitati a 50».