
Lo sfogo di Nicoletta Noi-Togni, ex sindaca della località grigionese: «Lettere anonime, insulti, rancore e osservazioni sulla mia età».
SAN VITTORE (GR) - Una lunga carriera politica, anche come Parlamentare a Coira, chiusa con amarezza. Nicoletta Noi-Togni, ex sindaca di San Vittore (Grigioni), è amareggiata. Ci apre le porte della sua casetta e si lascia andare a un lungo sfogo. «Guardate, questa lettera anonima mi è arrivata il 31 dicembre. Mi danno della vecchia e della persona scadente. È uno scritto meschino, disumano».
«Umiliata» – Ma pare essere solo la punta dell'iceberg. Questa signora di 84 anni nell'ultimo quadriennio sembra averne subite di cotte e di crude. È lei stessa a sostenerlo. «Quando nel 2020 mi sono ricandidata una persona della zona ha creato il motto "San Vittore non è un paese per vecchi", facendo riferimento alla mia età. Mi sono sentita denigrata. Umiliata».
Il sogno e il risveglio – L'addio alla politica per l'ex parlamentare, che oggi si dedica agli studi di filosofia e sta per conseguire un master, è stato traumatico. «Nel 2024 ho lasciato la mia carica col cuore spezzato. Quando ero a Coira avevo il sogno di tornare nel mio Comune e fare la sindaca. Ho idealizzato troppo questo posto: ci sono tante brave persone, ma c'è anche crudeltà».
«Davo fastidio» – Nicoletta Noi-Togni fa parte dei sindaci più odiati della Svizzera italiana? «Sicuramente ho ricevuto tante denunce, tante raccomandate. Tutto finito in niente, tutte le denunce sono finite con un non luogo a procedere. Senza contare gli insulti e le lettere anonime. Davo fastidio ad alcuni. Forse anche per il fatto di essere donna. Poi forse ho fatto ombra ad altri quando sono stata eletta nel 2016. Sono stata scomoda per la storia dell'ex campo di aviazione, lì c'erano molti interessi in ballo, volevano metterci fabbriche».
«Queste cose fanno ammalare» – Tristezza. Ma anche desiderio di giustizia. L'ex sindaca non vuole piangersi addosso e lo dice a chiare lettere. «Si parla tanto di violenza di ogni tipo. Io non sono contenta, avrei voluto essere più vicina alla gente come sindaca ma mi è stato impedito. La polizia federale dice di denunciare le minacce e i gesti d'odio. E io adesso lo faccio pubblicamente. Sicuramente nei miei mandati ho anche fatto qualche errore. Ma c'era bisogno di arrivare a tanto? Queste sono cose che non fanno bene alla persona, fanno ammalare. C'è gente che si permette di calpestare proprio tutto».