Il punto sulla riduzione della franchigia (ora a 150 franchi per persona), entrata in vigore dal primo gennaio, sugli acquisti oltre confine
CHIASSO - Dal primo gennaio del 2025 la franchigia sugli acquisti oltre confine, sopra la quale bisogna dichiarare la merce in dogana e, di conseguenza, pagare l’IVA svizzera, è stata dimezzata da 300 agli attuali 150 franchi.
Una decisione voluta da Berna per scoraggiare il turismo dello shopping e, al tempo stesso, tutelare i commercianti locali sempre in lotta con la concorrenza estera. La scelta di una franchigia a 150 franchi arriva dopo la riduzione italiana del limite di spesa per usufruire del Tax Free Shopping passata da 154,90 a soli 70 euro. Il tema è però apparso subito scottante a sud delle Alpi, dove la stretta sugli acquisti in Italia ha scatenato un polverone.
Ancora un po' di confusione - Nel complesso come hanno reagito i ticinesi in questi primi giorni dell’anno? «Si nota ancora un po' di titubanza. Alcune persone sono a conoscenza del nuovo limite, altre no» ci ha spiegato Gabriele Zgraggen, sergente maggiore presso la Dogana Sud. «Inoltre, non è sempre chiara per i viaggiatori l'applicazione del limite (per persona, per invio o cumulativa)».
Facciamo chiarezza: i viaggiatori possono importare in esenzione da imposta merci fino a un valore di 150 franchi al giorno e per persona. Se il valore complessivo per persona è più elevato, si applica l’imposta sul valore aggiunto (IVA) svizzera sulle merci importate.
Una grande incognita riguarda il rischio di un possibile sovraccarico di lavoro amministrativo in dogana. «Attualmente non si riscontrano code o affollamenti. Abbiamo, nel complesso, un leggero aumento di operazioni doganali che però è legato a questo periodo dell'anno. Tra i nostri riscontri vi è l’onestà dei viaggiatori in quanto si fermano volontariamente a dichiarare e sdoganare», prosegue Zgraggen.
Controlli e lavoro amministrativo - Detto questo, «i controlli continueranno a essere eseguiti in funzione dei rischi», ha precisato la portavoce dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) Nadia Passalacqua. La riduzione della franchigia non comporterà quindi aumento degli accertamenti ai valichi di frontiera. «Non è prevista un'intensificazione dei controlli né l’introduzione di controlli sistematici».
Ma quali sono i rischi per chi, in barba alla nuova disposizione, decidesse di oltrepassare il confine, un po’ per sbadataggine, un po’ per furbizia, senza dichiarare la merce che supera i 150 franchi? «Se durante i controlli l'UDSC scopre merci che superano il limite di franchigia secondo valore e che non sono state dichiarate correttamente (cioè merci di contrabbando), ciò può comportare una multa oltre alla successiva riscossione dei dazi come in precedenza». L'importo della sanzione varia a seconda del tipo di merce e del suo valore.
L’UDSC esamina ogni caso singolarmente. «Diversi fattori concorrono a determinare la multa, ad esempio la legge interessata, il fatto che la persona abbia agito intenzionalmente o meno oppure la procedura di conciliazione scelta (procedura abbreviata o ordinaria)», ci spiega Passalacqua.
L'app che aiuta a sdoganare - Per evitare eventuali tempi di attesa, i viaggiatori hanno però «la possibilità di dichiarare autonomamente le proprie merci tramite l'app QuickZoll che calcola automaticamente se sono dovuti dei dazi. In tal caso, è possibile pagarli direttamente in formato digitale. È facile da usare (pochi dati da inserire) e fa risparmiare tempo (non è necessario fermarsi alla frontiera)».
L'applicazione “QuickZoll” è stata introdotta nel 2018 per elaborare semplici sdoganamenti autonomi per i viaggi e viene utilizzata sempre di più. «Dalla sua introduzione, l'app è stata scaricata circa mezzo milione di volte. Il numero di dichiarazioni effettuate e di tributi pagati tramite smartphone è aumentato di quasi il 30% nel 2023». E proprio due anni fa l'UDSC segnala che sono state registrate 68'675 dichiarazioni doganali con l'app, per un totale di 6.528.393 franchi di entrate.
Qualche grattacapo con l’aliquota ridotta - Unico neo? L'impossibilità di favorire l'aliquota ridotta (2,6%) per lo sdoganamento degli acquisti come la spesa al supermercato. «Quando l'app è stata introdotta, si è volutamente evitato l'applicazione di diverse aliquote IVA, rendendo possibile solo lo sdoganamento all'aliquota standard. È già previsto un ulteriore sviluppo di QuickZoll con un'aliquota fiscale ridotta; la nuova versione sarà introdotta a partire dal 2026. L’attuazione deve essere coordinata con i numerosi progetti informatici nel quadro di DaziT. Fino ad allora, la merce che soggiace all’aliquota ridotta può essere dichiarata allo sportello o tramite cassetta delle dichiarazioni».
Nel dettaglio sarà dunque importante capire se la franchigia comporterà un cambiamento delle abitudini dei ticinesi e se sì quali. «Non è possibile prevedere se e in che misura i viaggiatori modificheranno il loro comportamento di acquisto». Insomma, per un'analisi più dettagliata sulla "reazione" ticinese, per il momento tutto rimandato a qualche mese.