Oltre 5mila firme per salvare l'osteria L'Uliatt

Diversi i messaggi a sostegno dell'iniziativa: «Non deve chiudere»
CHIASSO - Una «grande "borgata" di firme». Vengono descritte così le 5'108 sottoscrizioni raccolte a seguito delle petizione lanciata lo scorso 22 ottobre, per salvare dalla chiusura l'osteria L'Uliatt di Chiasso.
Diversi i messaggi ricevuti a sostegno dell'iniziativa. Tra i quali: «Una cosa così bella non deve chiudere». E ancora: «Dalla sorella dell'allora direttore della Fondazione Diamante Mario Ferrari - in ricordo di mio fratello Mario che tanto ha dato alla Fondazione Diamante - tanti moduli di firma».
Ora manca solo l'invio dei moduli al Consiglio di fondazione che avverrà settimana prossima. Moduli che saranno inoltrati, in occasione della Seduta di Gran Consiglio del 9 dicembre, anche al presidente del parlamento ticinese Michele Guerra e al consigliere di Stato Raffaele De Rosa. La copia sarà inviata pure all’Autorità di vigilanza sulle Fondazioni di Muralto per l’alta vigilanza.
Infine, il comitato della petizione, rammenta di voler incontrare il Consiglio di fondazione, «a Chiasso, magari in Municipio», scrivono.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!