Scatta la petizione per non far chiudere l'osteria l’Uliatt

Inaugurata nel 2008 era diventata un punto di ritrovo per la comunità.
CHIASSO - Dopo 16 anni dall'apertura nel 2008, l’osteria L’Uliatt a Chiasso chiuderà i battenti entro fine anno. Divenuto nel tempo un punto di incontro per la comunità chiassese e luogo di interscambio tra la realtà della Fondazione Diamante (che mette in atto proposte lavorative e abitative a favore delle persone disabili), e la cittadinanza, ci si avvicina dunque allo stop.
E questa notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno «ha stupito negativamente molte persone - dice l'ex sindaco Moreno Colombo - Ricordo ancora insieme al compianto Mario Ferrari (allora Direttore della Fondazione Diamante) ed io da poco eletto sindaco di Chiasso come abbiamo tanto voluto ridare ai cittadini uno spazio da tempo lasciato abbandonato. Questo ritrovo ha dato visibilità a tutte le persone impiegate, soprattutto, dando loro il valore che meritano».
Da qui la petizione e la raccolta firme avviata proprio quest'oggi. A sostenerla, in prima fila, ci sono Moreno Colombo, Stefano Tonini, Tiziana Grignola, Edo Cavadini, Daniele Raffa e Luigi Rigamonti.
«Ancora in questi giorni - a pranzo - il locale è sempre pieno con gli utenti tristi e disorientati. Dispiaciuti e anche arrabbiati. Con questa petizione, i cittadini chiedono al Consiglio della Fondazione Diamante di rivedere la decisione di chiudere l’Osteria L’Uliatt di Chiasso», la nota si conclude così.
Moduli - I moduli possono essere richiesti a petizione.cfcds@gmail.com e sono inoltre a disposizione presso le Cancellerie comunali del Distretto




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