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CANTONEStazioni inaccessibili ai disabili, sono 14 in Ticino. Ecco l'elenco

14.12.23 - 14:27
In tutta la Svizzera sono 499 quelle in ritardo con i lavori di adeguamento.
Ti-Press
Fonte UFT
Stazioni inaccessibili ai disabili, sono 14 in Ticino. Ecco l'elenco
In tutta la Svizzera sono 499 quelle in ritardo con i lavori di adeguamento.

Mancano ancora all’appello 499 stazioni accessibili, in totale autonomia, da parte dei disabili. Di queste, sono 14 quelle presenti sul territorio ticinese. E in alcuni casi gli interventi termineranno nel 2030, come ad esempio a Melide.

Si tratta, in tutta la Svizzera, di scali o fermate che non hanno rispettato il termine di legge, fissato nel mese di dicembre 2023, per realizzare le opere di adeguamento.

Per dare un primo sguardo d’insieme va detto come a fine 2022, in Svizzera, rispettavano i criteri previsti 992 scali su 1800. Considerato che le grandi stazioni sono state le prime a essere adeguate, a fine 2022 poteva usufruire delle ristrutturazioni conformi alle esigenze dei disabili il 76 per cento di tutti i viaggiatori. 

Passando al Ticino (tra parentesi è indicato l’anno previsto di termine lavori), ecco l’elenco:

Airolo (lavori si chiuderanno nel 2026) - Ambri Piotta (2029) - Bodio (2028) - Gerra Gambarogno (2028)- Intragna (2026)  - Lavorgo (2029) - Melide (2030) - Mezzovico (2026) - Palagnedra (2026) - Ponte Brolla (2026) - Quartino (2028) - Ranzo S.abbondio (2028) - San Nazzaro (2028 )- Tegna (2026) - Verdasio (2025).  

Secondo l'attuale pianificazione delle ferrovie, entro il termine di legge, ovvero fine 2023, saranno realizzati gli adattamenti in altre 106 stazioni (non in Ticino), che porteranno la quota di passeggeri in grado di viaggiare per lo più autonomamente e senza preavviso all'80 per cento. E per altre 66 stazioni in ritardo, gli interventi inizieranno comunque prima del termine previsto.

«Del fatto che molte stazioni e fermate ferroviarie vengano adeguate solo dopo la scadenza del termine legale sono responsabili le ferrovie, che lo attribuiscono alla mancanza di risorse nella pianificazione, alla carenza di personale, all'assenza di finestre temporali per i lavori di costruzione e alle limitate possibilità finanziarie», spiegano dall’UFT (Ufficio federale dei trasporti).

«L’Uft affianca le imprese ferroviarie nell’obiettivo di limitare al minimo i ritardi, e quindi la violazione del termine legale, concordando anche dei calendari con loro. Fino al risanamento delle stazioni e delle fermate, le ferrovie devono realizzare misure transitorie, quali l'assistenza in loco o bus navetta».

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