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LUGANO

Il "Giardino dei giusti" e la targa smarrita

Aurelio Sargenti (Gruppo PS-PC) chiede, in un'interpellanza, informazioni su quella dedicata a Guido Rivoir.
Ti-Press
Fonte Comunicato
Il "Giardino dei giusti" e la targa smarrita
Aurelio Sargenti (Gruppo PS-PC) chiede, in un'interpellanza, informazioni su quella dedicata a Guido Rivoir.
Anche Lugano ha il suo “Giardino dei giusti”. Iniziativa meritevole della Fondazione Spitzer e della Città con l’allora sindaco Marco Borradori. E su questo luogo interviene con un'interpellanza Aurelio Sargenti (PS – Gruppo PS-PC) per aver...

Anche Lugano ha il suo “Giardino dei giusti”. Iniziativa meritevole della Fondazione Spitzer e della Città con l’allora sindaco Marco Borradori. E su questo luogo interviene con un'interpellanza Aurelio Sargenti (PS – Gruppo PS-PC) per aver lumi su una tarag scomparsa.

«Lo sapete, si trova al Parco Ciani, a fianco della Biblioteca cantonale e del Palazzo degli Studi, piccolo rettangolo di verde con alcune piante (inspirandosi all’esperienza del Museo Yad Vachem di Gerusalemme), una segnalazione lungo il viale, e sotto ogni albero una targa col nome di chi si è voluto onorare per il suo impegno umanitario o per tener viva la “memoria”. Il “Giardino dei Giusti” dovrebbe dunque essere uno scrigno aperto sulla memoria. Ma a Lugano ci devono essere degli smemorati. Peggio ancora se sbadati. O del tutto indifendibili se indifferenti. Fra i “Giusti” segnalati sulla sponda del Ceresio c’è anche il pastore Guido Rivoir», scrive Sargenti.

«Nei mesi e nelle settimane successive al colpo di Stato e della presa del potere del generale Augusto Pinochet (mentre fra i militanti di sinistra arresti, torture, neonati rapiti e desaparecidos si moltiplicavano) in Svizzera molti si mobilitarono per sottrarre alla dittatura cileni in pericolo. Fra essi Guido Rivoir, che fu in Ticino uno dei co-promotori e il punto di riferimento dell’”Azione posti liberi”. Il fatto – che già a metà settembre avevamo segnalato – è che al Ciani tutte le targhe commemorative sono al loro posto, tranne una: quella dedicata a Guido Rivoir. Finita dove? Per mano di chi? Se non è in qualche atelier per un necessario "restauro"’ (e quanto ci vuole?), non si può che pensare a un atto vandalico. Da parte di balordi? Di teppisti?»

Da qui le domande rivolte al Comune:
1. Il lodevole Municipio si è accorto della "targa smarrita"?
2. In caso di risposta positiva, cosa si aspetta a sostituirla?
3. Non crede il lodevole Municipio che il “Giardino dei Giusti”, data la sua importanza sopra ricordata, vada valorizzato e protetto meglio (magari con una corona di arbusti) anche per evitare che i nostri amici a quattro zampe lascino i loro ricordi? Per non dire altro?

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