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GIUBIASCOL'ultima videoteca ticinese chiude il sipario

21.04.22 - 06:00
Quella di Rosy e Gabriele è una storia fatta d'amore per il cinema e durata ben 35 anni.
tipress
L'ultima videoteca ticinese chiude il sipario
Quella di Rosy e Gabriele è una storia fatta d'amore per il cinema e durata ben 35 anni.
Una passione, la loro, che ha lottato contro le nuove tecnologie e l'inevitabile crisi del settore.

GIUBIASCO - Anche l'ultimo baluardo del videonoleggio ticinese ha deciso di cedere il passo al cinema del nuovo millennio, quello fatto di servizi online, di streaming. Ai clienti più affezionati e sui social, nelle ultime ore, l'annuncio: «Il 31 maggio VideoDiva concluderà il suo lungo viaggio durato 35 anni. Come tutte le belle avventure anche questa è arrivata alla fine». Si chiude così il sipario per un'epoca che ha avuto i suoi bassi, ma anche la sua età dell'oro.

Dalle VHS ad oggi - Ed è proprio questa che ama ricordare Rosy Grassi, in attività assieme al marito da quando il supporto era ancora il vecchio e macchinoso VHS. Le "cassette", insomma, che andavano riavvolte prima di essere riconsegnate e che a volte venivano "mangiate" dal videoregistratore. Gergo d'altri tempi, che in Rosy evoca bei ricordi. «Era l''87 quando abbiamo aperto. Eravamo giovanissimi, appena ventenni. Ci siamo buttati in questo progetto per passione. Amavamo il cinema, ma non pensavamo che saremmo andati avanti per così tanto tempo».

E invece l'attività decolla. Il negozio di Bellinzona viene ingrandito e nel '92 Gabriele, marito di Rosy, lascia il lavoro e apre la seconda videoteca a Giubiasco. Quella che resiste tutt'ora. La coppia ha vissuto tutte le transizioni degli ultimi decenni. «Abbiamo noleggiato videocassette fino al 2005, quando hanno smesso di produrle. Nel frattempo iniziava a prendere piede il Dvd». Una tecnologia, quest'ultima, che ha riportato freschezza a un settore che iniziava a sentire gli acciacchi del tempo: «Ci ha aiutati tantissimo. Abbiamo incrementato i noleggi e siamo tornati per un po' a lavorare come ai vecchi tempi».

La stangata dello streaming - La tecnologia dà e, purtroppo, arriva anche a togliere. A cambiare di nuovo le carte in tavola ci pensa la rete, con lo streaming e la fruizione del cinema online: «Nell'arco di poco tempo ci siamo dovuti ridimensionare e, nel 2014, abbiamo chiuso a Bellinzona». Gabriele decide di scegliere un'altra strada e Rosi prosegue per un paio d'anni a Giubiasco assieme a due dipendenti. «Poi sono andata avanti da sola».

Il core business di VideoDiva è sempre stato solo il cinema. «Abbiamo trattato esclusivamente film. Azione e commedie sono stati i generi più amati, ma sono andati tanto anche i cartoni animati e i sentimentali». Rosy, inevitabilmente, torna con la memoria al passato e nella voce si coglie la sua emozione: «Avevamo così tanti clienti... si noleggiava tutto. Arrivavano anche molte famiglie. E non uscivano senza almeno un film per il papà, uno per la mamma e uno per i bambini. Era bello, una festa per noi e per loro».

Una missione intrisa di passione - È proprio questa passione ad aver fatto sì che VideoDiva resistesse fino ad oggi. «Anche perché sono ormai anni che non porta nessun guadagno», sottolinea la sua proprietaria. Quella di Rosy era ormai praticamente una missione, anche se preferisce definirlo un hobby. «Ci sono ancora dei clienti. Pochi, ma buoni. E non sono felici di questo addio, ma sanno che è la scelta giusta. Ormai faccio fatica, ho il doppio lavoro». All'interno della videoteca da cinque anni c'è una sartoria. Rosy ha ripreso in mano il suo vecchio lavoro e inizia ad essere stanca. «Per questo ho deciso di lasciare. Per fare in modo che nella memoria della mia clientela resti un buon ricordo e non quello di un cattivo servizio».

Nessuna svendita - Che fine faranno i film di VideoDiva? Resteranno ai loro proprietari. «Non li svendo», ci tiene a sottolineare la proprietaria. «Ci sono troppe emozioni, troppi ricordi legati a ciascuna pellicola». Sono circa 8 mila i titoli conservati negli anni. «Li abbiamo visti tutti. Li terremo con noi e, magari, per i nostri nipoti». E forse anche per qualche affezionato amatore: «In testa ho un progetto... ci devo ancora riflettere - conclude Rosy -. L'idea è quella di mettere a disposizione il nostro archivio e permettere di fruirne prenotando online il titolo e venendo a ritiralo successivamente. Chissà».

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