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CANTONEEsiti dei tamponi che non arrivano. Disagi per migliaia di ticinesi

12.01.22 - 19:18
Grossi ritardi presso i laboratori Unilabs. La direttrice: «Questa ondata ha impattato come mai prima d'ora»
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Esiti dei tamponi che non arrivano. Disagi per migliaia di ticinesi
Grossi ritardi presso i laboratori Unilabs. La direttrice: «Questa ondata ha impattato come mai prima d'ora»
Diversi fattori hanno messo in difficoltà il centro analisi: «Troppi contagi, un focolaio tra i dipendenti e altri fattori sono all'origine del problema».

LUGANO - Qualche cosa è andato storto presso il laboratorio analisi Unilabs, a Breganzona. «Mia moglie ha effettuato un test venerdì, non è ancora arrivato il risultato», ci racconta un cliente indispettito. Il caso, però, non sarebbe isolato. «Ho sentito un conoscente, anche lui è in attesa degli esiti. Allora ho chiamato il laboratorio e ci hanno riferito di diverse persone nella stessa situazione».

Il disagio, si viene a sapere, è generalizzato, si protrae da alcuni giorni e riguarda presumibilmente qualche migliaio di ticinesi. Insomma, un bel problema per chi conta su quell'esito per motivi di lavoro, o magari semplicemente per sentirsi più sicuro nell'andare a trovare un parente. 

Contattata, la sede centrale di Unilabs mette le carte in tavola, o meglio, alza le mani impotente di fronte a un'evidente situazione di difficoltà. «Con il forte aumento dei casi sintomatici e positivi alla nuova variante Omicron, dall’inizio di settimana scorsa la condivisione dei referti dei PCR ha visto un progressivo aumento dei tempi di risposta rispetto alle circa 24 ore degli ultimi due anni», sottolinea Barbara Mathis, Direttrice operativa regionale per Unilabs. Le persone coinvolte sono, sostanzialmente, «tutte quelle che hanno affidato i propri test ad Unilabs tramite i nostri vari clienti, siano essi farmacie o studi medici». 

 A generare i ritardi, spiega Mathis, è stata la «combinazione tra i parecchi focolai all’interno del gruppo Unilabs, l’esplosione della domanda data principalmente dall’alta contagiosità della variante Omicron, e le molte richieste da parte di chi è stato in contatto con persone risultate positive». A questi vanno ad aggiungersi poi «tutti coloro che necessitano di un tampone per tornare al lavoro ove richiesto dal datore». «Non cito i viaggiatori perché - aggiunge - appena abbiamo visto l’andamento della situazione abbiamo smesso di accettare campioni per persone che lo necessitavano per motivi di viaggio così da dare priorità a casi clinicamente rilevanti».

Insomma, Omicron ha colpito ancora. «Confermo - conclude la Direttrice -, che questa ondata ha impattato anche sul personale Unilabs come mai prima da inizio pandemia». 

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