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«Ecco come stiamo proteggendo la ripartenza»

Mense, uffici e banchi di ricezione: tra alcune settimane torneranno a ripopolarsi
«Ecco come stiamo proteggendo la ripartenza»
Foto Tio/20Minuti
«Ecco come stiamo proteggendo la ripartenza»
Mense, uffici e banchi di ricezione: tra alcune settimane torneranno a ripopolarsi
Ma la ripartenza passa dalla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e dalla posa di separazioni invisibili
GIUBIASCO - Le riaperture del Ticino passano dalle mani di questi giovani. Sono gli operai dello Studio B Image di Giubiasco, una delle diverse aziende che stanno mettendo in sicurezza la società e l’economia che verrà. Mense scol...

GIUBIASCO - Le riaperture del Ticino passano dalle mani di questi giovani. Sono gli operai dello Studio B Image di Giubiasco, una delle diverse aziende che stanno mettendo in sicurezza la società e l’economia che verrà. Mense scolastiche e aziendali, uffici pubblici e privati, posti di polizia, banchi di ricezione e molti altri luoghi di lavoro stanno affrontando in questi giorni una metamorfosi trasparente.

Il cambiamento passa infatti da un materiale divenuto assai popolare, il Plexiglas. Ne abbiamo parlato negli scorsi giorni. Ma dietro i polimeri del metacrilato di metile, ci deve essere un’idea, un progetto e, certo, anche una manualità per riuscire a progettare e posare i distanziatori invisibili nel modo più efficace contro il Covid 19.

La grande muraglia è quasi invisibile ma c’è. Questi scudi, popolarmente detti “parasputi”, fungeranno anche da armature psicologiche per consentire al personale un ritorno il più possibile sereno sui posti di lavoro o di studio. Perché il cantiere di questi giorni comprende anche le scuole.

«Stiamo mettendo in sicurezza sportelli, uffici, mense e postazioni di lavoro in ambito pubblico e privato che torneranno ad accogliere i diversi collaboratori tra qualche settimana» conferma Thomas Bertinotti, direttore dello Studio B Image di Giubiasco. «Il plexiglass è sempre stato presente nella nostra produzione, in particolare per la segnaletica. Non ci siamo dovuti convertire, ma semplicemente adattare i nostri sistemi di segnaletica alle nuove esigenze di sicurezza dettate dall’emergenza Covid 19».

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