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CANTONEVotazione cantonale del 9 febbraio, la posizione del Governo

15.01.20 - 14:19
Il materiale di voto verrà distribuito alle cittadine e ai cittadini nel corso di questa settimana
tipress (archivio)
Votazione cantonale del 9 febbraio, la posizione del Governo
Il materiale di voto verrà distribuito alle cittadine e ai cittadini nel corso di questa settimana

BELLINZONA - In vista della votazione cantonale del 9 febbraio 2020, il Consiglio di Stato invita la popolazione ticinese ad approvare l’introduzione del principio di sussidiarietà nella Costituzione cantonale e a respingere l’iniziativa popolare «Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa».

Principio di sussidiarietà - Il Consiglio di Stato sostiene la modifica della Costituzione cantonale che propone di introdurvi il principio della sussidiarietà, in base al quale le prestazioni erogate al cittadino devono competere alle autorità territorialmente più prossime. Il Governo ritiene che questo passo formale, compiuto dalla Confederazione nel 2004, permetta di riconoscere esplicitamente uno dei principi fondamentali alla base della ripartizione dei compiti all’interno del nostro Stato federale. L’idea di fondo – condivisa anche dal Parlamento cantonale con il proprio voto favorevole del 12 marzo 2019 – è che lo Stato debba svolgere le proprie attività quanto più vicino possibile alla cittadinanza per massimizzare l’effetto e la partecipazione al processo politico.

Iniziativa popolare - Il Consiglio di Stato invita invece i cittadini a respingere l’iniziativa popolare legislativa elaborata «Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa», sulla quale si è espresso negativamente anche il Gran Consiglio. Il Governo ricorda che il sistema attuale prevede già un’indennità per le spese sostenute in caso di assoluzione o di proscioglimento; l’assistenza giudiziaria copre inoltre le spese legali e procedurali di chi si trova in una situazione finanziaria precaria. La soluzione di rimborso proposta, per contro, viola il diritto federale e crea una disparità di trattamento nei confronti di chi è processato e assolto, ma non potrebbe godere di alcuna indennità. Il Consiglio di Stato ritiene infine che, da un punto di vista pratico, la legge proposta dagli iniziativisti potrebbe legittimare comportamenti violenti e incentivare i cittadini a farsi giustizia da sé, con un ricorso accresciuto alle armi.

Il materiale di voto verrà distribuito alle cittadine e ai cittadini nel corso di questa settimana. L’opuscolo informativo è già disponibile sul sito web del Servizio dei diritti politici e consultabile a partire dalla pagina dedicata alle votazioni popolari.

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