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CANOBBIOFaceva girare riviste porno per attirare i ragazzini fragili

11.11.19 - 08:00
Resta ancora in attesa di processo l’ex allenatore di hockey, docente e municipale, accusato di presunti abusi sessuali su minori. Intanto, trapelano dettagli grotteschi
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Faceva girare riviste porno per attirare i ragazzini fragili
Resta ancora in attesa di processo l’ex allenatore di hockey, docente e municipale, accusato di presunti abusi sessuali su minori. Intanto, trapelano dettagli grotteschi

CANOBBIO – La gente lo guarda in cagnesco, quelle poche volte che fa capolino dalla sua villetta di Canobbio. L’ex municipale, docente e allenatore di hockey su ghiaccio, finito in manette nel 2016 per presunti abusi sessuali su minori, si trova in stato di libertà provvisoria, in attesa del suo processo, e dopo avere già scontato due anni e mezzo di carcere. 

Attivo sul ghiaccio tra il 2004 e il 2012 – L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier, si è allargata. Inizialmente le vittime accertate erano quattro. Ora sembrerebbero essersene aggiunte altre due. E, da fonti informate emergono dettagli inquietanti sull’uomo, attivo nel ramo dell’hockey su ghiaccio tra il 2004 e il 2012, anno in cui verosimilmente qualcuno si è accorto che qualcosa non andava nel suo modo di comportarsi. Anche se poi la società, all’epoca dell’arresto, aveva specificato come il “divorzio” non avesse a che fare con i presunti reati commessi. 

Particolari scabrosi – Giravano riviste pornografiche. Nel mirino finivano i ragazzini più deboli. Alcuni dei quali sarebbero stati attirati addirittura a casa dell’ex docente. E stimolati a effettuare determinate pratiche. Mentre si sarebbero esibiti in atti osceni non ben precisati, sarebbero addirittura stati filmati dallo stesso ex allenatore. Nessuna conferma ufficiale su queste ipotesi. D’altra parte la Magistratura, che sta portando avanti con estremo riserbo il proprio lavoro, ha sempre tenuto la bocca cucita sulla vicenda.    

La disperazione dei genitori – A non tacere, invece, sono i genitori che hanno avuto a che fare con l’uomo, in qualità di allenatore. «Abbiamo affidato i nostri figli a questa persona – racconta una mamma –. Siamo ancora tutti molto sconvolti. Vederlo fare una “vita normale”, pur con tutte le restrizioni che gli hanno messo, ci fa stare male. E anche il dilungarsi dell’inchiesta non ci aiuta». Al momento non è ancora nota la data esatta del processo. 

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