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CANTONEIn bici al lavoro: «Un pieno di benzina adesso mi dura 4 mesi»

22.10.19 - 20:06
La proposta di Patrizia, che ha abbandonato l’auto per abbracciare il “bike to work”: «Sarebbe bello promuovere degli incentivi al chilometro». L'esperto: «Non dimentichiamoci della sicurezza»
In bici al lavoro: «Un pieno di benzina adesso mi dura 4 mesi»
La proposta di Patrizia, che ha abbandonato l’auto per abbracciare il “bike to work”: «Sarebbe bello promuovere degli incentivi al chilometro». L'esperto: «Non dimentichiamoci della sicurezza»

LUGANO - Il tema dell'ecosostenibilità è più attuale che mai. In tutto il mondo si punta il dito contro le maggiori cause inquinanti e tra queste c'è, sicuramente, anche l'uso smodato di veicoli a motore.  Tra gli esempi virtuosi si possono contare coloro che scelgono la "mobilità green" anche per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro. Come Patrizia, che da circa 2 anni Percorre la tratta Caslano-Bedano e ritorno sfruttando la sola forza delle sue gambe.  

«Ma con un piccolo aiuto», precisa. Patrizia, infatti, è tra i tanti passati alla bici elettrica. «L’idea è venuta a mio marito - spiega -. Lavora ad Agno. Dopo l’introduzione della tassa di collegamento l’azienda gli ha chiesto il pagamento del parcheggio. Ha deciso di passare alla bicicletta. “non spendo e prendo aria”, ha detto. E io ho seguito il suo esempio». 

Solo che per Patrizia il tragitto è meno breve: «Sono circa 24 chilometri al giorno. Ma la situazione era diventata insostenibile. Una volta, in auto, ci mettevo mezz’ora per fare 12 chilometri. Adesso ci vuole un’ora salvo imprevisti. Con la bicicletta in 30 minuti sono a casa». 

Da qui la decisione di passare all’elettrico. Senza però poter usufruire di nessun contributo per l'acquisto: «Purtroppo Caslano non rientra tra i comuni che prevedono incentivi in questo senso. L’attrezzatura completa mi è costata sui 3’000 franchi. Ma l’anno scorso sono riuscita a sfruttarla anche nei mesi invernali. Basta coprirsi bene. E poi ho la fortuna di avere vicina la ciclopista».

Il risparmio, così, si fa sentire: «Prima facevamo un pieno a settimana. Adesso ci dura anche 4 mesi». A tal proposito Patrizia si fa portatrice di un altro buon proposito, prendendo spunto dalla vicina Penisola, precisamente dalla regione Piemonte: «Si chiama "bike to work". Ti pagano i chilometri compiuti nel tragitto tra casa e lavoro. Ovviamente se usi la bicicletta. Precisamente, chi aderisce all'iniziativa può contare su 25 centesimi per ogni chilometro percorso».

Un'idea, questa, che vedrebbe bene anche in Ticino: «Lo trovo un progetto all'avanguardia. Spero possa stuzzicare la fantasia dei nostri politici... Chissà».

La parola all'esperto: 
Dello stesso parere è anche l'esperto di mobilità ed economia della bici, Alex D'Agosta: «Un'ottima proposta. Anche se per l'utente svizzero sarebbe forse più importante godere di uno scenario di maggiore sicurezza. Ricordiamoci che il desiderio di risparmio non è sempre prioritario quando si sceglie uno switch modale a favore della mobilità sostenibile».

«Ogni iniziativa "bike to work" è pregevole - aggiunge D'Agosta -. Ma bisogna fare un distinguo fra incentivi diretti e indiretti. A mio parere i fronti migliori su cui lavorare sono le organizzazioni datoriali o le autorità fiscali. Credo che i maggiori benefici si possano apprezzare con gratificazioni dirette in busta paga o defiscalizzazioni. Ne è un esempio virtuoso la Germania, leader in Europa per quanto riguarda il leasing delle biciclette, pagate per metà dal lavoratore e per metà dal datore di lavoro».

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COMMENTI
 

Calotta Polare 4 anni fa su tio
I TUOI vissuti sono appunto tali. Se li generalizzi mortifichi la discussione e il tuo contributo risulta inutile. Tutto qui. Il comportamento di alcuni ciclisti che descrivi sarà sicuramente reale ma non rappresentativo della categoria. Quindi ha il solo scopo di buttare fango su un mezzo (o il suo utente) che può e dico "può" essere una soluzione ad uno dei principali problemi attuali.

Tato50 4 anni fa su tio
Se prende in curva una lastra di ghiaccio il pieno gli dura 8 mesi ;-)

Calotta Polare 4 anni fa su tio
Risposta a Tato50
He, che buffo.

Homer_Simpson 4 anni fa su tio
Dovesse arrivarmi in ufficio o reparto vendita a contatto con la clientela un/una dipendente sudato/a perchè recatasi al lavoro in bici, il giorno dopo può andare sudato/a in bici all'ufficio collocamento!!! Voglio vedere una donna in tailleur andare in bici al lavoro sotto la pioggia o con 35 gradi..., o un uomo in giacca e cravatta...

anndo76 4 anni fa su tio
a prescindere che sia un articolo un po' sterile, mi viene da chiedere a Patriza : 1- costo della bici, 2° dove e' il risparmio se tieni comunque la macchina ? ( ci sono costi di manutenzione, assicurazione, deprezzamento, taghe etcetc ) per cui auto +bici elettrica a mio avviso hai aumentato costi e inquinamento ( forse non sa' il processo e le materie che servono a fare le batterie ) Lodevole comunque l'impegno, ma, come hanno scritto in molti, ci sono anche i "pericoli" ( molte volte causati dai ciclisti )da consiederare. NON esiste , ad oggi, un vero percorso ciclabile, per cui molti non optano ANCHE per questo motivo , ad abbandonae l'auto. Aggiungiamo poi : le distanze casa-lavoro- interperie varie neve , acqua, ghiaccio etc ) il NON potere ( per alcuni settori ) NON avere un abbigliamento da biker al lavoro..... Se sommo TUTTO , personalmente, NON vedo risparmi sia economici che di inquinamento, ALLO stato attuale. Anche se, ripeto, lodevole la SUA scelta ( probabilmente perche' puo' farla )

shooter01 4 anni fa su tio
quindi il suggerimento sarebbe che io dovrei andare in bicicletta da Chiasso a Lugano e i frontalieri in auto ? Per piacere.

castigamatti 4 anni fa su tio
non posso certo presentarmi al lavoro con l'abbigliamento da bici... le aziende dovrebbero mettere a disposizione armadietti e docce per chi desidera pedalare o recarsi al lavoro a piedi...

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a castigamatti
Cosa intelligente sarebbe creare delle mini strutture (come i bagni pubblici per intenderci) dove si ha la possibilità di lasciare il veicolo in sicurezza, depositare il proprio materiale in armadietti e lavarsi per il lavoro. L'entrata sarebbe garantita da una chiave o una tessera magnetica che si ha a disposizione pagando un abbonamento. Alla fine non tutti i capi hanno la possibilità di creare docce o altri servizi, sopra tutto se sono in affitto. Questa struttura per città come Lugano o Bellinzona sarebbe un chiaro segnale di apertura alla mobilità lenta e quasi rivoluzionaria a livello nazionale.

Polifemo 4 anni fa su tio
Al di là del tema ecologico che condivido al 100%, ma chi pensa di poter andare in bici in una campana di vetro sulle nostre strade è un illuso. Con tutto il rispetto, non si riesce a creare delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici a causa della mancanza di spazio e vogliamo creare piste ciclabili dedicate e blindate? 2 volte illusi... Ciò che veramente manca è il rispetto tra tutti gli utenti delle strade, nessuno escluso! Quanti ciclisti non rispettano il codice della strada, quanti automobilisti non lasciano libero il lato destro, quanti scooteristi eseguono gimcane allucinanti tra il traffico? Carissimi, le regole e le convenzioni servono appunto per creare maggiore sicurezza nella convivenza di tutti i giorni. Poi ognuno è libero di scegliere...

Tristano 4 anni fa su tio
Si, idea ottima., ma prima di tutto biaogna cdeare le piste ciclabili perché il trafgixo motorizzato ti sfiora ed è pericoloso. Troppo! Soprattutto negli orari di punta. Vado anche io in bici e spesso non mi sento sicuro.

dan007 4 anni fa su tio
In Cina c’erano migliaia di biciclette all era comuni sta oggi solo capitalismo e inquinamento

rubinuvi 4 anni fa su tio
Dato il tenore e l’inutilità di molti commenti: redazione... delle agevolazioni per far rifare la prima elementare a parecchie persone?

Pepperos 4 anni fa su tio
Tutto soggettivo

nerone 4 anni fa su tio
Io sono una persona anziana anche volendo in bici non ci posso andare..... punto. E molte altre persone sono nelle mie condizioni.... nessuno vieta alla signora di andare al lavoro in bici...ma da qui a far passare che questa è la soluzione , come tra le righe si anela a far credere ce ne passa.... un po' come quelli che credono di risolvere i problemi di traffico nei centri commerciali con i mezzi pubblici.. infatti tutti andiamo all' Ikea a cosa operare una poltrona e ce la mazzoliamo sul bus ma per piaseeeeeee nonfacciamo ridere i sassi con proposte assurde.

Calotta Polare 4 anni fa su tio
Risposta a nerone
In realtà è una delle possibili soluzioni, non capisco il tuo fastidio. Una delle possibili. Punto. Non riesco a leggere in nessun punto che tutti gli anziani dovrebbero andare al lavoro (sempre che lavorino) in bici o che chi compra un armadio all'IKEA ci debba andare in bus. È incredibile come riusciate a fare polemica con opinioni altrui magicamente cristallizzate dal vostro immaginario.

Blobloblo 4 anni fa su tio
Quanta negatività vedo nei vostri commenti!?!? Bici...stazione...treno...bici!!! Se la strada è troppa!! Un po’ di quella roba dai!!! Io vado tutti i giorni con il monopattino elettrico... 4 km circa...treno...1,5 km.... senza code ne stress

nerone 4 anni fa su tio
Belle idee e parole. Io infatti voglio la pace nel mondo.... libera di dare quello che vuole ma non puo' pretendere che la soluzione che va bene per lei vada bene per tutti e soprattutto sia attuabile per tutti.... come ho detto io vorrei la pace nel mondo.....par piaseeeee basta con queste boutades da canvetto di persone che credono di poter salvare il pianeta con rimedi alla willy coyote.....

Calotta Polare 4 anni fa su tio
Risposta a nerone
Ma perché ti innervosisci? Non ha detto che debba essere la soluzione per tutti. Può essere la soluzione per alcuni, molti, diversi. Non mi pare ci sia motivo di polemica. È sicuramente un'ottima soluzione per chi la può attuare. Chi non può stia pure tranquillo.

gluvi 4 anni fa su tio
Bela fadiga , tuta piata e pista ciclabile Comunque brava

Fran 4 anni fa su tio
Provate voi a muovervi in bici dal Gambarogno a Locarno. O anche solo a Cadenazzo. Riazzino. Il puro suicidio.

Fran 4 anni fa su tio
Non è che le bici con le loro batterie che devono essere ricaricate tramite elettricità, non siano inquinanti. L'elettricità infatti... come viene prodotta ????eeeh. Cmq. Di recente ho seguito una ragazza che viaggiava sulla e-bike, da notare senza casco: andava a 45h, rigorosamente sul MARCIAPIEDE ad Ascona! Con i famosi motorini si andava a 30h con l'obbligo del casco, e soprattutto sulla STRADA! Senza parlare degli e-bike rowdi's anziani che ti sorpassano a palla da dietro (passeggiata Tenero-Burbaglio!!) e senza avvisare con questi marchingegni silenziosi e velocissimi. Non ci sono regole! In Italia le bici che ti si avvicinano da dietro usano il.... CAMPANELLO! Qui invece gli e-bikisti sono un orda di prepotenti e maleducati che fanno il casso che li pare. Tanto, avete mai visto un Polotto che multa un ciclista in contromano, o con e-bike sul marciapiede , o la notte senza luce (!!)? Io no!

Calotta Polare 4 anni fa su tio
Risposta a Fran
Io sono ciclista quando uso la bici, automobilista quando vado in auto, pedone quando sono a piedi. Vedo incoscienti, arroganti e maleducati in ognuna di queste tre categorie. Ma altrettante persone sensate (o ancor di più). La tua generalizzazione è semplicemente inutile al fine della discussione.

Lore62 4 anni fa su tio
Risposta a Fran
Ciao Fran, dipende sempre da come produci l'elettricità, visto che continuiamo a perdere tempo com le rinnovabili, lo sai che se in Svizzera ogni superficie abitativa, aziendale o altro, fosse coperta da pannelli fotovoltaici, si produrrebbe energia superiore a quella consumata dall'intero paese? Solo per casa tua, saresti autosufficiente e potresti anche accumularla per ricaricare la tua Tesla... Riguardo le ebike, lo sai che in molti paesi all'estero si vendono di SERIE a 2400Fr (e vanno a ruba), ebike che fanno ben 80km/h? E pensa che NON sono obbligati ad avere, patente, casco, o targa! Unico obbligo l'assicurazione RC!! Da questi paesi siamo derisi dal fatto che ci vogliono 3000 fr. per una bici da 25 orari con il "pedelec"(ca..ta pazzesca), che non riesce nemmeno a superare un piccolo dislivello (tipico del nostro territorio)se non con l'aiuto umano!! Da parte mia invece incontro molti pedoni che camminano appaiati sbarrando la ciclopista, e quando suono il campanello, saltano in aria, e poi mi guardano male...vedi un po' tu...

Fran 4 anni fa su tio
Risposta a Calotta Polare
E chi saresti TU per decidere se il mio contributo è utile o inutile? La mia non è una generalizzazione, ma una descrizione di vissuti MIEI in questo caso. Anche io sono ciclista, automobillista, e pure pedone. Ma in bici IO avvicinandomi a dei pedoni, aziono il campanellino, giusto per rispetto proprio nei confronti del... pedone. Per cui, non arrogarti il diritto a decidere chi porta dei contributi validi come il tuo :-))))) o il mio, ok, tesoro! Risparmia il fiato per contribuire in modo costruttivo piuttosto tu, ok ;-)))

Bayron 4 anni fa su tio
Fuori testa!!
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