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LUGANOIl papà che racconta il tumore sui social

30.07.19 - 09:30
Enrico, 44enne ticinese colpito da un cancro al colon, ha trasformato la malattia in una pagina Facebook umoristica. Per guarire con il sorriso
Il papà che racconta il tumore sui social
Enrico, 44enne ticinese colpito da un cancro al colon, ha trasformato la malattia in una pagina Facebook umoristica. Per guarire con il sorriso

LUGANO - Il diario online è iniziato tre giorni fa. In una stanza del reparto chirurgia del Civico di Lugano, dove i vicini di letto «russano come un'armoniosa orchestra» e il cibo «non è così male anche perché il cortisone annulla i sapori». Enrico Zamparo, 44 anni, ha deciso di raccontare sui social giorno per giorno il suo viaggio nella malattia: un cancro al colon con metastasi al fegato. 

Nozze e ospedale - La storia vale la pena di essere raccontata, in effetti. Inizia poche settimane fa, al matrimonio «principesco» del 44enne con la compagna Marlène. La coppia vive nel Sottoceneri, ha due figlie piccole. Nei giorni successivi Enrico inizia a sentire «dei crampi al ventre sempre più forti». Dalla festa di nozze passa direttamente al letto d'ospedale: dopo la diagnosi – terribile – inizia un ciclo di chemioterapia. Ma ha una reazione che non ti aspetti. 

«Il cancro non è un mostro» - «Ho deciso di condividere la mia esperienza, con un approccio leggero e un po' di umorismo» spiega il 44enne, di professione ingegnere ma appassionato di improvvisazione teatrale. «Non voglio affrontare il cancro come un mostro, ma prenderlo per mano e accompagnarlo fuori dal mio corpo». Così, mentre sulla sua pagina Facebook e Instagram “Tumor with humor” si accumulano i messaggi di solidarietà, lui ha completato il primo ciclo di chemio. Non è stata una passeggiata, proprio come per qualsiasi tumore. Ma l'atteggiamento conta.

Cosa dice la scienza? - Negli Stati Uniti, ricerche scientifiche hanno dimostrato una correlazione tra l'attitudine psicologica dei pazienti e le possibilità di guarigione. «Ci sono evidenze del fatto che affrontare la malattia in modo positivo porta spesso a dei risultati clinici migliori» spiega Franco Cavalli, direttore dell'Istituto oncologico della Svizzera italiana (Iosi). «Le terapie sono spesso pesanti, richiedono una buona dose di energia e motivazione. Senza, i pazienti rischiano di lasciarsi andare».

Rock 'n roll - La condivisione social è solo uno dei modi di reagire. «C'è chi si dà all'alpinismo, ai viaggi» conclude Cavalli. «I metodi sono tanti». Enrico ha trovato il suo. A ogni post, congeda i suoi follower con «buonanotte e rock 'n roll». Il concerto è di quelli in cui si applaude subito, a prescindere. 

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