Nel frattempo sono in aumento i passeggeri che scelgono la ferrovia per i viaggi all’estero
BERNA - Più treni per l’estero. Ma anche più collegamenti notturni. È quanto prevedono le FFS per il futuro. Ma non si esclude la necessità di un finanziamento da parte della Confederazione. Sì, perché la gestione dei treni notturni «è impegnativa», come sottolinea Armin Weber, responsabile per il traffico internazionale FFS, nell'odierna edizione della NZZ am Sonntag.
Sarà l’effetto del dibattito sul cambiamento climatico: i viaggiatori che scelgono il treno per raggiungere le destinazioni all’estero sono in aumento. Lo confermano anche le FFS, che nel primo semestre di quest’anno rilevano «una tendenza molto positiva nel traffico viaggiatori internazionale».
Da qui l’intenzione di ampliare l’offerta internazionale, anche attraverso una collaborazione con le ferrovie austriache ÖBB per più collegamenti notturni. Per ora non sono note le possibili destinazioni. Ma un certo potenziale ci potrebbe essere, come riferisce il domenicale, per Amsterdam, Barcellona, Nizza, Bruxelles o Roma.
Ma c’è appunto la questione dei costi. Il business elvetico con i treni notturni registra un grado di copertura del 50%. Un bilancio che migliora con il fatto che molti passeggeri scelgono di fare il viaggio d’andata con il treno notturno, mentre per il ritorno scelgono «il più lucrativo collegamento diurno».
Sull’aspetto finanziario si è chinata anche la politica: il consigliere nazionale PPD Thomas Ammann chiede infatti un aumento dell’offerta notturna, se necessario con un sostegno finanziario. «Se il collegamenti notturni diventano un obiettivo della politica dei trasporti - sottolinea allora Weber - allora la politica deve anche avviare un dibattito sul sostegno finanziario».