Novanta giorni di carcere per la primula nera Kola Aluko
Ormai latitante da tre anni il petroliere nigeriano, che viveva a Porza, è stato condannato dalla Pretura penale. La pena è sostitutiva di una multa non pagata
BELLINZONA - Rincorso dai creditori e ora anche condannato ad una pena detentiva di 90 giorni. Torna a far parlare di sé il petroliere nigeriano Kolawole Aluko, 49 anni e ormai da tre sparito dal Ticino, in pratica da quando era giunta alla Svizzera una richiesta di assistenza giudiziaria per una frode miliardaria che l’uomo d’affari avrebbe commesso ai danni del suo paese d’origine. Aluko è accusato dalla giustizia nigeriana e inglese di aver sottratto 1,8 miliardi di dollari alle casse pubbliche africane.
Anche in Ticino, in proporzioni decisamente più contenute, Kola Aluko ha lasciato il segno con una serie di debiti per lavori effettuati o svolti nelle sue lussuose dimore (fino al 2016 ha vissuto a Porza, «ultimo domicilio conosciuto» recita il decreto della Pretura di Bellinzona pubblicato oggi dal Foglio ufficiale). Giardinieri rimasti al verde, domestici non pagati e altri scontenti non si contano. Anche la moglie di Kola, Teniola, rimasta nel Luganese dopo la fuga del marito ha continuato la tradizione di famiglia accumulando fatture. Prima a Ruvigliana e poi a Montagnola. Dopodiché lo scorso anno è sparita pure lei.
La recente condanna ticinese di Kola è però legata ad altre vicende. Il pretore di Bellinzona Marco Kraushaar ha infatti commutato in condanna una multa di 5’500 franchi che gli era stata inflitta nel dicembre 2016 dall’Amministrazione federale delle dogane. Non occorre precisare che difficilmente Kola tornerà in Ticino per espiare. Gli ultimi, ormai datati avvistamenti, lo davano a bordo del suo megayacht Galactica Star (imbarcazione che nel frattempo risulta in vendita al prezzo di 42 milioni di dollari).




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