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CANTONEIl Pinguis abbassa (per sempre) la saracinesca

26.04.19 - 09:05
Dopo quasi 44 anni (e un’ultima liquidazione prevista attorno a metà maggio) lo storico negozio di dischi in via Lodovico il Moro a Bellinzona cesserà definitivamente l’attività
Foto Patrick Botticchio
Il titolare del Pinguis Claudio Scaramella.
Il titolare del Pinguis Claudio Scaramella.
Il Pinguis abbassa (per sempre) la saracinesca
Dopo quasi 44 anni (e un’ultima liquidazione prevista attorno a metà maggio) lo storico negozio di dischi in via Lodovico il Moro a Bellinzona cesserà definitivamente l’attività

VINILI

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BELLINZONA - Una scelta, quella di Claudio Scaramella - titolare del Pinguis -, ponderata a lungo e presa già da qualche mese: da una parte, motivata, comprensibilmente, «dagli acciacchi dell’età (non sembra, ma Claudio a breve compirà 67 anni), così come «dalla predilezione, soprattutto da parte dei giovani, della cosiddetta musica liquida» che, negli ultimi anni, «ha fatto colare a picco le vendite del supporto fisico».

Claudio, raccontami come tutto quanto ha avuto inizio...

«Prima di aprire il negozio, ho lavorato come impiegato al Disco Bar di Locarno. Era il 1969, un periodo d’oro: ricordo ancora le code di appassionati davanti all’entrata in attesa di accaparrarsi l’album - in vinile, cassetta o stereo8 - che usciva quel determinato giorno… Dopo due-tre anni, sempre a Locarno, ho lavorato per un periodo al Music Store per poi inaugurare, a fine settembre ‘75, il Pinguis qui a Bellinzona…».

Quanti clienti avevi al giorno all’epoca?

«Sessanta-settanta… Il negozio, devo dire, funzionava molto bene…».

Foto Patrick BotticchioIl titolare del Pinguis Claudio Scaramella.

Tanto rock, ma non solo…

«Rock, ma anche musica etnica, jazz, classica…».

Hai sempre dato una mano anche ai gruppi della zona… Chi ricordi, in particolare?

«Beh, Davide Van De Sfroos… Mi portò la cassettina con “La curiera”... Se ha avuto successo è grazie a me! (ride)».

Attorno alla metà degli anni Ottanta hai assistito da esercente alla prima rivoluzione del supporto sonoro: dal vinile e dal nastro (cassette e stereo8) buona parte degli appassionati, dei fruitori di musica, sono passati al cd: come è andata, esattamente?

«C’è stato, come dire… uno scambio automatico. E quasi tutti avevano deciso, sbagliando, di liberarsi del vinile: ricordo scatole zeppe di dischi destinate al macero…».

E tu, pur adattandoti a quello che era diventato il nuovo mercato, che hai fatto dei dischi in vinile che avevi in negozio in quel periodo?

«Li ho tenuti e, a poco a poco, li ho venduti…».

In fatto di qualità, anche tu, da quanto mi sembra di capire, propendi per il vinile, seppur “la battaglia” sia tuttora molto accesa tra gli appassionati…

«Direi di sì, se ascolti un vinile con un impianto adatto percepisci immediatamente la differenza… E questo senza contare che le copertine, in tantissimi casi, sono delle vere e proprie opere d’arte: tenerle tra le mani in tale formato fanno tutt’altro effetto... A vincere, diciamo, era stata la praticità del cd…».

Qual è la tua opinione sul grande ritorno del vinile, in particolare in questi ultimi 8-10 anni?

«C’è qualcosa che mi lascia perplesso: le fabbriche sono poche, ma la produzione è enorme. Non riesco a capire…».

Sulle ristampe, in particolare, è utile porre molta attenzione, giusto?

«Sì, certo. Va verificata la fonte sonora, l’etichetta… Anche il costo: se trovi ristampe a 15-20 franchi, c’è sicuramente qualcosa che non va…».

Da circa un decennio, la musica liquida sta portando i giovani a un ascolto sommario… Vuoi dare qualche consiglio a questi ragazzi?

«No, eviterei… Sono talmente assorti nelle loro applicazioni… (ride)».

Veniamo, come dire, al mercato… Quando, esattamente, hai iniziato a sentire la crisi?

«All’inizio del nuovo Millennio, ovvero quando è arrivato in Ticino il “grande colosso dal nord” che già il secondo giorno dopo l’apertura vendeva cinque chili di cd a 49 franchi».

E qualche tempo dopo è stato il turno della musica liquida…

«Gli ultimi quattro anni in particolare sono stati durissimi…».

Ora il negozio è chiuso, ma in maggio è in programma l’ultima liquidazione…

«Chi passerà troverà dell’usato a prezzi stracciati, ossia 45 giri a 2 franchi e 33 giri a 5-10 franchi, mentre sul nuovo il prezzo sarà ridotto del 50%. I cd, anch’essi, saranno in vendita a 5-10 franchi».

 

La parola ai clienti

 «Primi vinili comprati da Pinguis a inizio primavera 1987: il “back-catalogue” degli U2 prima dell'uscita di “The Joshua Tree”... Quanti ricordi e aneddoti! Chiude l'ultimo dei Mohicani e vero negozio di dischi in Ticino. Grazie di tutto, ci mancherai!».

Christian, vinyl freak

 

 

 

 «Ho cominciato ad apprezzarne la competenza e l’intraprendenza ai tempi del Music Store, negozio aperto dall’ex Night Bird Eliano Galbiati in città vecchia a Locarno. Oltre che un grande amico, Claudio rimane, in ambito musicale, uno degli addetti ai lavori che più stimo».

Giorgio Fieschi, giornalista

 

 

 «Il Pinguis per me è la classica “bottega”, dove entravo per scambiare due chiacchiere in amicizia, accolto con calore da un appassionato che, mentre gratificava la mia curiosità musicale, mi faceva godere il privilegio sempre più raro dell’incontro personale. Inimitabile Claudio!».

Renato Reichlin, già direttore del Teatro Sociale e di LuganoInScena

 

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COMMENTI
 

Equalizer 4 anni fa su tio
Ho comperato il mio primo disco, Very heavy very humble, dal Pinguaz nel lontano 1977, ed è stato il primo di decine di altri fantastici LP presi da lui. Grande Claudio, l'era bona la bira in chi tempi lì.

moma 4 anni fa su tio
Grandeee, BT Beatles del mitico JL. Ripeto, del Pinguis parleranno ancora tutte le prossime generazioni, 500, 1000 anni. Per esempio, oggi ascoltiamo ancora la musica di WAM o LVB o di GV. Sarà lo stesso per i mitici che ho citato. Il resto è neve. Dimenticavo LB.

moma 4 anni fa su tio
Intramontabile, come lo sono i DP, JT, LZ ,BS ,BT, RS, PF. Fra 500 anni parleranno ancora di loro. Non di certo dei rumori di oggi, che spariscono come neve al sole.

Frankeat 4 anni fa su tio
Risposta a moma
Vediamo se capisco: Deep Purple - Jethro Tull - Led Zeppelin - Black Sabbath - BT (non ci arrivo!) - Rolling Stones - Pink Floyd.

aquila bianca 4 anni fa su tio
Caro Claudio, con te se ne va una delle poche persone che, sapeva accoglierti con un; ciao dolce ***….. un'enciclopedia vivente della storia musicale, capace di indirizzarti nei vari generi della musica stessa….. paziente e sempre a disposizione per qualsiasi quesito .... A sem anca parent (da Val….)….. <3<3<3 Passerò a salutarti e mi porterò a casa alcuni vinili in sostituzione di quelli più SACRI, purtroppo rovinati..... Mi mancherai, e ogni volta che passerò in zona, mi verrà il magone ..... ;-(((((( Auguri per il tuo futuro, che sia melodioso come lo é stato il tuo punto vendita...... Un grande in bocca al lupo :-***

Fran 4 anni fa su tio
Amavo la stragrande competenza di Claudio. È un dizionario vivente in materia!! Grazie Claudio!

Frankeat 4 anni fa su tio
I negozi di dischi sono morti da almeno 10 anni (arrotondando per difetto), così come i vinili sono stati sostituiti dai cd negli anni 80, i quali hanno lasciato il posto ai file (mp3 su tutti, ma anche flac, shn, aac, eccetera eccetera) in questo decennio. E' il progresso che passa e non rispetta e aspetta nessuno. Sì, è vero, si parla di un ritorno di fiamma dei vinili (io stesso ho ricomprato un giradischi di seconda mano e compro ogni tanto qualche vinile e per fortuna quelli vecchi li ho tenuti tutti), ma è solo un mercato di nicchia molto piccolo per vecchi nostalgici. Tutte le nuove generazioni non sanno cosa farsene del vinile e del cd (e per fortuna l'audiocassetta è morta e sepolta) e non posso biasimarle (continua)

Frankeat 4 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
[Ho separato il mi post in due parti perché non veniva accettato dal blog, suppongo che il motivo fosse la lunghezza] Vedo ragazzi che hanno nel telefono centinaia o migliaia di canzoni senza aver speso un solo centesimo. Ma non lo fanno per cattiveria. Per loro è così e basta. Non hanno mai comprato un cd, un disco o una cassetta (ne tantomeno un dvd o una vhs) perchè il "mercato di internet" glieli offre gratis. Adesso è così, prendiamone atto e buonanotte. Tra 20 anni (10?) ci sarà qualcosa d'altro e ne riparleremo. Per quanto mi riguarda, visto che non ho più 20 anni, compro sempre tanti CD (online) e alcuni vinili (online e in negozio) ma non ho mai comprato un file audio. Mi sembra una cavolata che non concepisco (si, sono vecchio). In compenso scarico gratuitamente tonnellate di GB di musica che ascolto una volta e poi cancello. Tutta musica che comunque non avrei mai comprato (e mi sono lavato la coscienza). Ascolto anche tantissima musica in streaming tramite Spotify (in versione gratuita), oppure con altre app o servizi di streaming legali e radio online.

stones 4 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
tutto giusto quello che dici...comunque mi ritengo pure io un "nostalgico" (vecchio no ;-) ) e continuo a comprare soprattutto CD (online e da Pinguis...) chiaramente il tempo passa e le tecnologie stanno soppiantando i vecchi vinile e cd...vabè, me ne sono fatto una ragione...finchè possio comprerò i miei CD... sono anche dei ricordi...il file MP3 di turno no... si...nostalgico... ancora grazie Claudio!

curzio 4 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
"....ragazzi che hanno nel telefono centinaia o migliaia di canzoni..." Un po' di ricordi, quando da ragazzino avevo un ventello in tasca e passavo il mercoledì pomeriggio nel negozio di dischi a scegliere come investire i pochi soldini. Per prima cosa giudicavo dalla copertina. Poi iniziava la cerimonia di rottura al povero commesso. "Posso ascoltare un pezzo di questo?" e lui, pazientemente, sfilava il disco dalla custodia, lo metteva sul giradischi, abbassava la puntina... e io con le cuffie a degustare. "Hmm... no, non mi piace. Mi metti questo... e po quest'altro...?". Dopo lunga selezione si sono cristallizzati tre candidati: Jethro Tull, Alan Parson Project e Jeam Michel Jarre. Scelta difficile! Azz... uno costava 22, quindi mancavano 2 franchi, scartato!. L'altro venti...e quest'altro solo diciotto. Wow! Aggiudicato! Così avanzavano due franchi per un pacchetto di sigarette da sfumazzare di nascosto!

Frankeat 4 anni fa su tio
Risposta a curzio
Per non parlare dei soldi spesi in 45 giri :-)

curzio 4 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Haha... quelli me li facevo regalare. Se dovevo spendere i soldi, comperavo un 33 giri. In rapporto, il prezzo di musica al minuto era inferiore per i 33 giri. :D

Frankeat 4 anni fa su tio
Risposta a curzio
Secondo te quando compravo i 45 giri sapevo calcolare il rapporto prezzo/tempo al minuto? AHAHAHAH

stones 4 anni fa su tio
grazie Claudio, la tua competenza era incomparabile. quanta buona musica mi hai fatto scoprire... goditi la meritata pensione e soprattutto tanti auguri di buona salute!

BarryMc 4 anni fa su tio
Semplicemente...GRAZIE!!!

Mattiatr 4 anni fa su tio
Vorrei far notare alla redazione che scaricare musica gratuitamente da Youtube (per esempio) è perfettamente legale in Svizzera. Quello che non puoi fare è diffonderla per esempio in un baro o una discoteca.

KilBill65 4 anni fa su tio
Peccato…. Spero per lui che trovi il tempo di fare quello che vuole ascoltandosi della buona musica!!…..Auguri…….
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