Il direttore della Divisione della scuola commenta i risultati dell’indagine PISA 2015: «Quando siamo tutti allo stesso livello, gli allievi hanno la stessa età, i ticinesi risultano più bravi»
BELLINZONA - I 15enni ticinesi ottengono ottimi risultati in matematica, buoni in scienze naturali e medi nella lettura. È quanto emerge dall’indagine PISA 2015 che viene effettuata ogni tre anni e mette a confronto allievi di diversi paesi nel mondo.
La scuola cantonale può quindi dirsi soddisfatta dei suoi giovani e del livello di istruzione. Ma come mai siamo così bravi in matematica ma non eccelliamo nella comprensione dei testi? Lo abbiamo chiesto a Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola e coordinatore del DECS.
La matematica solitamente è la materia più odiata. Noi invece siamo realmente così bravi?
«È una tradizione del Ticino. Già 20 anni fa gli americani si erano accorti che siamo bravi in matematica e le tre regioni svizzere parteciparono a un’inchiesta pilotata da Los Angeles (TIMSS video) per capire i motivi della riuscita. A livello storico c’è una tradizione di eccellenza. Sicuramente è merito anche dei docenti che sono molto ben preparati e formati».
I risultati ottenuti nella lettura sono preoccupanti?
«Su un piano comparativo Non direi. A livello svizzero i francesi fanno meglio di noi, ma i tedeschi no. E i risultati sono comunque superiori alla media OCSE (493 punti, il Ticino 498). Il risultato è buono ma c’è da migliorare. Se invece facciamo un’analisi interna di dettaglio in Ticino,, così come in tutti i paesi partecipanti, vi sono degli allievi che ottengono risultati molto bassi, e che quindi non sono sostanzialmente in grado di capire testi semplici. Questa fascia è sempre preoccupante, perchè la cittadinanza necessita della capacità di comprendere dei testi ».
È sbagliato quindi dire che i 15enni non capiscono quello che leggono?
«Sì, non è una deduzione da fare. I risultati, seppur non eccellenti, sono buoni. Dal punto umanistico-letterario si può fare di più, ma siamo nella media».
Allargando il discorso, però, ci sono comunque degli allievi sotto la media.
«Il 20% dei 15enni dei Paesi OCSE ha competenze in lettura molto basse. In Ticino gli allievi sotto il livello 2 (molto poco competenti) sono pari al 16%. Sicuramente è importante concentrarsi anche su queste fasce da migliorare».
Nelle conclusioni Bertoli sostiene che riguardo all’eccellenza degli allievi c’è un filone di miglioramento.
«Certamente. Nella lettura in Ticino ci sono più allievi eccellenti che nella Svizzera tedesca, ma meno della Svizzera francese. In matematica siamo sopra alla media svizzera. Nelle scienze naturali siamo nella media. Il margine di miglioramento c’è comunque in tutte le discipline».
Da PISA 2015 emerge l’equità del sistema scolastico ticinese. Un dato di cui andare fieri.
«L’equità si manifesta anche nella minore distanza tra i deboli e i forti. Noi dimostriamo che si puo avere l’eccellenza e l’equità senza livellamento verso il basso, perché il livello è verso l’alto. Un altro fattore molto importante è il fatto che in -Ticino i risultati in PISA sono maggiormente merito individuale (motivazione, attitudine..) e meno all’origine sociale, come avviene in altre regioni».
A chi vanno i meriti dei risultati positivi dei nostri allievi?
«Vorrei fare un complimento ai nostri docenti. È indubbio che se abbiamo questi risultati lo dobbiamo a loro e a quello che si fa con competenza e professionalità. in aula».
Le sue conclusioni personali?
«Io lavoro in PISA da 20 anni. E mi ha colpito il cambiamento nella graduatoria dovuta al campione. Sono stati confrontati gli allievi 15enni e non più quelli dell’ultimo anno di scuola obbligatoria. Con il “metodo vecchio” i nostri studenti erano più giovani di 9 mesi rispetto agli altri. Quando siamo tutti allo stesso livelloOra che sono valutati allievi della stess età, i ticinesi risultano più bravi».