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CANTONE Altro "frontaliere social" nella bufera dopo attacchi alla polizia

14.12.18 - 10:32
Intanto alcuni politici hanno già preso posizione sull'episodio. Il direttore della grossa azienda di cui l'uomo è dipendente, tuttavia, invita alla calma: «Dobbiamo chiarire la situazione»
Collage (FB, DepositPhotos, Tipress)
Altro "frontaliere social" nella bufera dopo attacchi alla polizia
Intanto alcuni politici hanno già preso posizione sull'episodio. Il direttore della grossa azienda di cui l'uomo è dipendente, tuttavia, invita alla calma: «Dobbiamo chiarire la situazione»

STABIO – "Vi giuro che quando vado in pensione vi ammazzo tutti, sbirri svizzeri bastardi. Dovete morire". È il post che sarebbe stato pubblicato di recente su Facebook da un giovane frontaliere, padre di famiglia, dipendente di un'importante ditta del Mendrisiotto. Un episodio assurdo, se si pensa che solo due settimana fa una ragazza italiana era stata licenziata da un'azienda di Bioggio per una situazione analoga. Intanto, la nuova vicenda è già stata "denunciata" pubblicamente da alcuni politici, tra cui i leghisti Stefano Tonini, consigliere comunale di Chiasso, e Massimiliano Robbiani, granconsigliere.

A occhio verrebbe da pensare a una "fake news". Di certo il retroscena è tutto fuorché chiaro. E, mentre Robbiani e compagnia invocano il licenziamento del lavoratore, sorge spontanea una domanda. Perché un frontaliere, visto il recente precedente costato il posto di lavoro a una ragazza, dovrebbe inguaiarsi in questo modo? Il direttore della stessa ditta, di cui l'uomo è dipendente, invita tutti alla calma. «Per ora non voglio commentare. Ho bisogno di qualche ora per fare accertamenti sulla situazione». 

Interpellato da Ticinolibero, il lavoratore non si è nascosto. Anzi.  «La polizia mi ha fatto una multa per due secondi in cui ho preso in mano il cellulare.  Volevo vedere dove dovevo andare a prendere mia figlia. Io ho espresso solo un mio pensiero, perché mi sembra che i poliziotti ce l’abbiano con gli italiani. Io non vado a rubare in Svizzera. Io ho una figlia da mantenere, e il mio datore di lavoro mi dovrebbe licenziare perché ho espresso un mio parere? Mi spacco le braccia dalla mattina alla sera».

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