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CANTONEQuando dai rifiuti spunta una testa di cavallo

25.09.18 - 06:07
Non mancano le sorprese nelle scorie dell'impianto di termovalorizzazione di Giubiasco. L'impegno dell'azienda cantonale nella sensibilizzazione dei cittadini
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Quando dai rifiuti spunta una testa di cavallo
Non mancano le sorprese nelle scorie dell'impianto di termovalorizzazione di Giubiasco. L'impegno dell'azienda cantonale nella sensibilizzazione dei cittadini

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BELLINZONA - È pensato per lo smaltimento di materiale non riciclabile e combustibile. Ma non mancano le sorprese nelle scorie che ogni giorno vengono prodotte dall’Impianto cantonale di termovalorizzazione dei rifiuti di Giubiasco: da una bombola di gas da trentacinque litri a una teiera somigliante a una lampada di Aladino, passando da monete e posate che spesso e volentieri finiscono per sbaglio nel sacco della spazzatura. E non solo: «Una volta, nella fossa dei rifiuti abbiamo anche trovato una barca, una pistola e una testa di cavallo» ci dice Mauro Minazzi, addetto alla comunicazione dell’Azienda cantonale dei rifiuti.

Le biglie restano intatte - Tutti oggetti, questi, che non dovrebbero finire nei forni con temperature oltre i mille gradi centigradi, che sono complessivamente in grado di incenerire (e quindi termovalorizzare, trasformando il calore in energia elettrica e termica) quotidianamente quasi cinquecento tonnellate di rifiuti. Ma dai forni, ci spiega ancora Minazzi, escono integre le biglie, «quelle con cui tutti noi abbiamo giocato da ragazzi». E restano quasi intatti materiali come ceppi di palma, lana di roccia e tronchi d’albero. In generale, l’incenerimento riduce comunque il volume dei rifiuti del 90% e il peso del 75-80%.

L'impegno per la sensibilizzazione - Ogni giorno sono circa ottanta i camion pieni di rifiuti provenienti da tutto il cantone che raggiungono l’impianto di Giubiasco. Il loro carico viene scaricato in una fossa di 9’000 metri cubi in vista dell’incenerimento, senza subire alcuna ulteriore separazione. Come previsto dalla legislazione tale operazione resta pertanto a carico del singolo cittadino e delle imprese di smaltimento. «L’Azienda cantonale dei rifiuti agisce quindi per incentivare la riduzione dei rifiuti e incrementare la sensibilità ambientale della popolazione» spiega Minazzi, che fa parte del settore comunicazione e sensibilizzazione creato in particolare con questo obiettivo.

Le revisioni - L’impianto di Giubiasco viene inoltre regolarmente sottoposto a una revisione annuale, che avviene per linea di termovalorizzazione. «Il forno viene spento e svuotato, viene smontata la griglia situata all’interno e avviene una verifica nel dettaglio di tutte le sue componenti» conclude Minazzi.

Come gestire correttamente i rifiuti?

- Ridurre, limitando la produzione di rifiuti ed evitare l’usa e getta.

- Riutilizzare, promuovendo lo scambio dell’usato e gli acquisti di merci di seconda mano.

- Riciclare i rifiuti, separando al fine di risparmiare risorse ed energia.

- Smaltire correttamente i rifiuti.

Per aiutare il cittadino nella separazione dei rifiuti, sul nuovo sito internet dell’Azienda cantonale dei rifiuti (www.aziendarifiuti.ch) è stato implementato l’ABC dei rifiuti: uno strumento per scoprire in modo semplice come e dove smaltirli, migliorando così la raccolta separata.

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COMMENTI
 

Nmemo 5 anni fa su tio
Dall’impianto per l’eliminazione delle carcasse di animali escono ancora “puzze”. La sovraintendenza dell’impianto è dell’ACR, che annovera nel Consiglio di amministrazione il Consigliere di Stato Claudio Zali, peraltro direttore del Dipartimento per legge preposto a vigilare sulla salvaguardia dell’ambiente. Quale “Zali dalla doppia carica” interviene? Un impianto che immette puzze è inaccettabile.
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