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AIROLOSfida al gatto delle nevi: «Così rischiate la vita»

05.04.18 - 07:01
Gli sci escursionisti notturni rappresentano un problema per chi prepara le piste di notte. Intanto, il numero di infortuni legato agli sport invernali in Svizzera resta enorme
Sfida al gatto delle nevi: «Così rischiate la vita»
Gli sci escursionisti notturni rappresentano un problema per chi prepara le piste di notte. Intanto, il numero di infortuni legato agli sport invernali in Svizzera resta enorme

AIROLO – «Troppi sci escursionisti notturni sottovalutano i pericoli e creano problemi al nostro lavoro». A lanciare l’appello è il responsabile conducenti battipista della stazione sciistica di Airolo. Sotto accusa, sportivi spericolati e irrispettosi. Con la pila in testa e con le pelli di foca sfidano la sorte. Al buio. Proprio mentre il gatto delle nevi sta preparando le piste. «Al di là del fatto che rovinano le piste – spiega il nostro interlocutore – c’è soprattutto un problema di sicurezza. Rischiano di urtare il veicolo, o di entrare in collisione con il cavo del verricello che ancoriamo al terreno per lavorare sui pendii con forte pendenza».

Numeri da paura – L’appello è condiviso anche da altri conduttori di gatti delle nevi, in Svizzera e all’estero. Perché gli sportivi invernali sono sempre più estremi e scriteriati. In parte, lo rivelano anche le cifre. Stando alle statistiche dell’Ufficio prevenzione infortuni (upi), ogni anno sono ben 91.000 gli incidenti legati agli sport invernali in Svizzera. Considerando i 400.000 infortuni sportivi complessivi, emerge inoltre che la maggior parte dei 140 decessi annui dovuti all’attività fisica avviene in montagna.   

Costi sanitari e assenze dal lavoro – «Queste cifre sono troppo alte – ammette Pascal Agostinetti, portavoce dell’upi –. E generano costi sanitari importanti, nonché assenze a volte prolungate dal posto di lavoro. Da qualche mese è in corso la campagna “Faccio sport, quindi rifletto”. Bisogna responsabilizzare chi fa attività sportiva. Sia a livello di conoscenza, sia di valutazione dei rischi».

Avventurieri senza testa – La voglia di avventura. Il desiderio di adrenalina. L’idea di trasgredire. Un’eccessiva convinzione nei propri mezzi. Tutti aspetti che spingono lo sportivo invernale (e non solo) ad andare oltre i propri limiti. È accaduto, forse, anche nel caso dei tre escursionisti feriti gravemente da una slavina lo scorso lunedì, sul Pizzo Canà, in alta Lavizzara.

La neve ora è più pesante – Drammi di fine stagione. Resi ancora più probabili dalla particolare consistenza della neve, condizionata dalle temperature in ascesa rispetto all’inverno. «In ogni caso – riprende Agostinetti – troppe volte si mira alla pratica estrema dello sport senza riflettere. Negli ultimi anni sono subentrate anche discipline nuove. E c’è davvero poca conoscenza in merito».

Il trend senza senso – Non bastavano i fuori pista. Adesso uno degli ultimi trend è appunto quello di “sfidare” il destino al buio, mentre sulle piste è appena passato (o sta passando) il gatto delle nevi. E questo mentre stazioni sciistiche come quella di Airolo offrono, comunque, ai propri clienti la possibilità di praticare questo sport in notturna, con piste sicure e appositamente messe a disposizione per lo sci escursionismo. Assurdo. Eppure accade.

Un ammonimento necessario – «Finora non ci sono stati incidenti gravi in Ticino – ammette il conduttore del gatto leventinese –. Ma siccome notiamo un aumento di chi pratica questa disciplina folle, è opportuno fare un appello». «Si tratta di ammonimenti importanti – conclude Agostinetti –. Un comportamento responsabile contribuisce sicuramente a diminuire le cifre allarmanti con cui siamo confrontati ogni inverno».  

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COMMENTI
 

pillola rossa 5 anni fa su tio
L'ultimo velociraptor che ho sentito passava la notte beatamente nella sua tenda al margine della pista e il gatto gli ha fatto la polvere. Sa po' bèè mia...

bananasplit 5 anni fa su tio
Autore dell'articolo. Sulla slavina in Lavizzara ...sono 1 Vostro lettore di Tiocronache e so come ci si comporta quasi in tt le situazioni ...lavoro e tempo libero ... nn usare paura di commentare la slavina in Lavizzara !!! incoscienza 100% ...io li avrei lasciati li a capacitarsi dell' irriverenza alla Montagna ... ossia neve x tt l' inverno ca.6 metri a 2500 ms/m di neve versante n/e + ultimi giorni neve pesante + vento + temp mite e sole alla Pasquetta ... in più a mezzogiorno in quota ancora ??? indagare chi ha organizzato e far pagare le spese . a capo 100x100 ab

LaPina 5 anni fa su tio
Non condivido il taglio dell'articolo dato dal giornalista. In primo luogo non si può paragonare lo scialpinismo praticato in pista da quello praticato fuori pista: si tratta di due cose completamente diverse. Secondariamente , come è già stato scritto, nella Costituzione Svizzera è data la libertà ad ogni cittadino di circolare liberamente sul proprio territorio. Chi sale sulle piste da sci sia di giorno che di notte è tenuto a non mettere in pericolo se stesso e gli altri come i gattisti sono tenuti a segnalare la loro presenza adeguatamente con dei cartelli e con dei segnali lampeggianti cosa che non succede regolarmente. Da quanto scritto nell'articolo ho percepito solo un accanimento contro gli sci escursionisti e dei pregiudizi nei loro confronti.

chiodone50 5 anni fa su tio
ma fate come volete ! certo quando leggo "valanga provocata da sciatori fuori pista causa tot morti tot feriti tot dispersi " provo dolore x queste morti dolorose e evitabili

Mattiatr 5 anni fa su tio
Io non trovo giusto che all'inizio dell'articolo si dica che ci sono troppi casi di incidenti notturni come se fosse necessario un intervento. È giustissimo punire chi si becca sulle piste se c'è il veto ma sicuramente se si facessero delle norme più strette a perderci sarebbero tutti quelli che sciano. Mi immagino già delle norme tipo: è vietato sciare di notte su piste, e gli impianti che offrono qualche serata notturna? È vietato sciare quando i mezzi sono in funzione. Quindi una motoslitta sarà in grado di bloccare il traffico sulle piste? Basti leggere l'introduzione di un paragrafo per capire che il giornalista non pratica nessuno di questi sport. ''Uno sport senza senso, non bastava il fuori pista''. Siamo in una società che si autolimita per il timore di una sicurezza che c'è già. Tutti quelli che vanno in montagna non osano uscire da un sentiero perché hanno paura, PAURA, stiamo temendo l'ambiente che ci ha creati. Fino a qualche decennio fa per sciare bisognava salire per una montagna e scendere nella neve fresca oppure appiattire un prato innevato e passarci sopra più volte. Oggi questa è un'azione insensata e stupida. L'unica differenza è che oggi chi fa fuori pista sfrutta la neve fresca e ne approfitta per fare acrobazie che su una pista normale non potrebbe e non proverebbe a fare. Io sinceramente sono stufo di vedere sempre nuove limitazioni. 100 anni fa sul fronte Italo - Austroungarico sciavano su pendii ripidissimi (io li ho visti) e secondo la testimonianza di un alpino (citazione tramandata) lo facevano senza troppi problemi. Oggi che siamo circondati da tecnologia e siamo diventati così avanzati da temere le cose genuine. Io personalmente non trovo che sia uno sport così estremo visto che con la luna piena e una buona torcia vedi a sufficienza per permetterti un viaggio sulla neve. Ovviamente con la testa sulle spalle e non giù dritti da un pendio a 45°. Buona giornata a tutti.

chiodone50 5 anni fa su tio
La questione non é essere colti sul fatto o meno, se io transito nella galleria del S. Gottardo a 200 sono in ogni caso un incosciente, se esiste un marcato pericolo di valanghe e faccio fuori pista di giorno o di di notte sono un incosciente, in entrambi i casi si mettono in pericola la propria vita e quella altrui

Perva 5 anni fa su tio
Nella Costituzione Svizzera, per fortuna, è data la libertà ad ogni cittadino di muoversi liberamente sul proprio territorio. Chi crea un pericolo è tenuto a segnalarlo...quindi ricordo al gattista di Airolo che deve segnalare adeguatamente tutti i pericoli da lui creati!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Perva
Hai dimenticato un'assicurazione supplementare per chi guida, per chi è passeggero, per chi viaggia in prossimità di strade, per chi cammina a meno di 10 Km da una strada, per chi cammina nel bosco (quindi a più di 500 metri da un centro abitato), per chi la mattina si alza e per chi la mattina non si alza. E ovviamente la cassa malati la paghi in ogni caso.

MIM 5 anni fa su tio
Io sono stufo di pagare gli infortuni per queste persone! Bisognerebbe rendere obbligatoria un'assicurazione infortuni ad hoc per loro.

Benji78 5 anni fa su tio
Risposta a MIM
Già che ci siamo, perché non un'assicurazione infortuni obbligatoria per chi fuma, per chi non fa sport e sta seduto tutto il giorno sul divano in compagnia dell'amico colesterolo, per chi fa sport estremi ecc. ecc.? Non ha un gran senso.

Zico 5 anni fa su tio
Risposta a MIM
tranquillo MIM, in realtà ci sono delle restrizioni: Art. 37 Colpa dell'assicurato 1 Se l'assicurato ha provocato intenzionalmente il danno alla salute o la morte, non vi è diritto alle prestazioni assicurative, ad eccezione delle spese funerarie. 2 In deroga all'articolo 21 capoverso 1 LPGA1, se l'assicurato ha causato l'infortunio per negligenza grave, le indennità giornaliere accordate nel quadro dell'assicurazione contro gli infortuni non professionali sono ridotte durante i primi due anni successivi all'infortunio. La riduzione non può tuttavia superare la metà dell'importo delle prestazioni se l'assicurato, all'epoca dell'infortunio, deve provvedere al sostentamento di congiunti che, alla sua morte, avrebbero diritto a rendite per superstiti.2

MIM 5 anni fa su tio
Risposta a Zico
Se l'infortunato è un dipendente, non ha restrizioni: la SUVA paga tutto: medici, salario, e terapie. Ogni volta la SUVA ti presenta la statistica e cambia la trattenuta in busta paga (di tutti). Se l'infortunio supera i due anni, SUVA non paga più.

MIM 5 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Sto parlando di infortuni, non di malattie. Tutti noi (te compreso) paghiamo per gli infortuni sportivi degli altri, e questo non mi garba. Se si fanno sport estremi, è giusto che queste persone si prendano la loro responsabilità.

Benji78 5 anni fa su tio
Risposta a MIM
Allora ti da fastidio anche pagare un fumatore in assistenza con un tumore o una persona in assistenza con le coronarie intasate perché ha avuto una vita sregolata o un alcolista con la cirrosi. Nella società ci si aiuta. Si aiutano anche le persone che commettono errori e non si può giudicare tutto sulla base del rischio, soprattutto se chi fa certe cose è ampiamente dentro le regole.

MIM 5 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Allora allora... versate le tasse sui tabacchi (centinaio di milioni) nella Lamal e non nell'AVS! Continui a parlare di malattie, ma qui si parla di infortuni.

Benji78 5 anni fa su tio
Di tutti gli sciescursionisti in circolazione solo una minimissima parte fa attività in notturna. Solo quelli che cercano la prestazione e probabilmente fanno le gare. Ciò non toglie che sia un problema e che spesso siano degli incoscienti. Da qua a dire che gli sportivi invernali sono sempre più estremi e scriteriati, fanno aumentare i costi della sanità, sono avventurieri senza testa che vanno oltre i propri limiti c'è una bella differenza. Tra l'altro citare l'incidente sul Pizzo Canà insinuando che gli sciescursionisti sono andati oltre i propri limiti, senza conoscere nel dettaglio i fatti e le persone, è da giornalai e non giornalisti. In Svizzera abbiamo le montagne e dobbiamo viverle. Sono un ambiente spesso ostile da affrontare con cognizione causa e prudenza. I rischi legati all'attività in montagna non si annulleranno comunque mai e sarà sempre più pericolosa che giocare a bocce o a ping pong.

camos 5 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Bravo, ottima analisi. unico appunto... a volte mi capita (sopratutto in questo periodo di fine stagione) di partire molto presto e con la luce (tra l'altro esperienza molto bella e che consiglio a tutti) ma con la testa sulle spalle e per una questione di sicurezza. Mi spiego meglio: partenza di buon ora = rientro di buon ora... Per chi è pratico sa che il pericolo in questo periodo aumenta con il passare delle ore (giornate sempre più calde). Chiaramente non vado dove ci sono i gatti delle nevi a lavorare!

red 5 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Gentile lettore, sono l'autore dell'articolo. Sulla slavina in Lavizzara abbiamo usato il condizionale proprio perché non ci sono certezze. Probabilmente a causare il ferimento dei poveri escursionisti è stata una serie di sfortunate coincidenze. Tra cui, forse, una valutazione sbagliata dei rischi. L'articolo non accusa nessuno. Ed è puramente a scopo preventivo. Grazie comunque per la critica costruttiva.

Benji78 5 anni fa su tio
Risposta a red
Mi scusi ma il taglio dato all'articolo proprio non mi piace. Il condimento con l'accenno all'incidente in Lavizzara men che meno, anche se avete usato il condizionale.

chiodone50 5 anni fa su tio
se io supero i limiti di velocità vengo giustamente sanzionato, visto che il fuoripista é vietato perché pericoloso per sé e per gli altri sono previste sanzioni per chi infrange il divieto ? é triste dover pensare a delle multe ma é piu` triste piangere i morti

Lokal1 5 anni fa su tio
Risposta a chiodone50
Se superi i limiti e non ti fai prendere nessuno ti sanziona! Se fai fuori pista e nessuno ti ferma idem! Poi non tutti i posti hanno il divieto del fuoripista

chico2017 5 anni fa su tio
Lo sci è lo sport che odio più di tutti. Ci ho provato e me la cavavo bene, ma proprio non mi dice nulla. Lo lascio fare ai più boriosi...

prophet 5 anni fa su tio
Risposta a chico2017
e perché uno sciatore dovrebbe essere "borioso" ?
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