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LUGANO / SUDAFRICAIn vacanza a Città del Capo: «È difficile quando non c’è acqua»

01.02.18 - 06:01
La città sta per finire il bene più prezioso. In aprile potrebbe scattare il “day zero”. Un ticinese ci racconta quanto è diverso il turismo in questi giorni
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In vacanza a Città del Capo: «È difficile quando non c’è acqua»
La città sta per finire il bene più prezioso. In aprile potrebbe scattare il “day zero”. Un ticinese ci racconta quanto è diverso il turismo in questi giorni

LUGANO - A Città del Capo sta per finire l’acqua. Il servizio idrico cittadino potrebbe essere interrotto il prossimo aprile a causa della grave siccità degli ultimi tre anni. Un ticinese in vacanza nella terza città più popolosa del Sudafrica ci ha raccontato come è cambiato il turismo negli ultimi giorni, in cui le condizioni sono ulteriormente peggiorate.

«È strano vivere una situazione simile per noi svizzeri che siamo abituati ad aprire il rubinetto e avere l’acqua - ci racconta Stefano, d Agno -. Nell’ostello in cui alloggio si può fare una sola doccia al giorno di due minuti. Nel frattempo bisogna raccogliere l’acqua nei secchi da riutilizzare quando si va al gabinetto. Nei bagni è indicato chiaramente di tirare lo sciacquone solo se assolutamente necessario. Nei ristoranti la maggior parte dei servizi sono chiusi. In quelli dell’aeroporto funzionavano due soli lavandini, per evitare gli sprechi».

Città del Capo è rifornita da sei grandi dighe disposte nelle zone montuose intorno alla città, che si riempiono d’acqua soprattutto in inverno. Dal 1990 la popolazione è passata da 2,4 milioni di abitanti a quasi 4 milioni. Gli ultimi tre anni sono stati i più secchi nel paese dal 1933, da quando viene registrata l’umidità in Sudafrica. Le dighe ora sono piene al 17 per cento.

Se i livelli di acqua continueranno a scendere, Cape Town dichiarerà il “day zero” in meno di tre mesi: il Comune chiuderà i rubinetti dei cittadini e consegnerà solo 25 litri d’acqua a testa in 200 punti di raccolta sparsi per la città.

«Sono tutti indignati, soprattutto con la politica - continua Stefano, che si è confrontato con la popolazione locale -. Lamentano che non sono mai state prese le dovute precauzioni nella speranza che prima o poi avrebbe piovuto».

Le autorità governative avvertono che le conseguenze del “day zero” saranno devastanti: sarà il caos tra la popolazione, le normali attività di polizia saranno insufficienti e bisognerà chiamare l’esercito. Dopo tre anni di siccità, Città del Capo rischia seriamente di diventare la prima grande città di un paese sviluppato a perdere l’acqua potabile in casa.

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