Fino a settimana scorsa, per salire sui bus Tpl era necessario fare un cenno al conducente. Ora non più. Ma alcuni autisti si lamentano
LUGANO - È ufficiale, nero su bianco: è abolita la regola di alzare la mano alle fermate del bus. Una regola non scritta, inesistente in tutta la Svizzera ad eccezione di Lugano e – con piccole varianti – Chiasso e Mendrisio. Lo ha decretato un avviso comparso nei giorni scorsi nella bacheca del personale della Tpl: la disposizione dice che «gli autisti dei bus devono fare più attenzione» alle fermate, e sta facendo discutere non poco.
Parlano i conducenti - «Ora dobbiamo arrestare la corsa anche solo in presenza di persone vicine alla fermata» lamentano alcuni degli interessati. «Siamo tenuti ad accertare se i passeggeri vogliano effettivamente salire sul bus: aprire le portiere, e magari chiedere al passeggero le sue intenzioni. Una perdita di tempo».
La decisione - Come nasce il problema? Settimana scorsa il Cantone ha bandito ufficialmente una pratica da sempre invisa agli utenti del trasporto pubblico del Luganese (e non solo): se il passeggero non alza la mano, il bus non è tenuto a fermarsi per farlo salire. Una norma non scritta, ma applicata da tempo – con qualche variante – dai conducenti dei bus a Lugano, Mendrisio e Chiasso. Ora non più.
«Una modifica opportuna» - «A seguito di segnali di malcontento abbiamo approfondito il problema. La regola dell'alzata di mano permetteva una maggiore fluidità del servizio evitando soste laddove non ve ne fosse una effettiva richiesta: ma sulla base delle segnalazioni e delle esigenze dell’utenza, come in questo caso, vengono apportate, se necessario, e laddove possibile, opportune modifiche» spiega la portavoce della Tpl Lucia Bencina: «Da non dimenticare inoltre che gli autobus moderni sono sempre più silenziosi, e i passeggeri in attesa alle fermate spesso impegnati nell’utilizzo di smartphone e altri supporti, non si accorgono del sopraggiungere dei bus. Questo impone una prassi che tenga in considerazione anche questi aspetti».
Appello al buonsenso - Il rischio altrimenti è che gli autobus passino letteralmente inosservati. Così, ora saranno i conducenti a dover avvisare i passeggeri, e non il contrario. Ma il capo della Sezione mobilità del Cantone Martino Colombo mette in guardia: «Il buon senso raccomanda comunque al passeggero di dare un segnale all'autista. Si tratta di semplici regole di comportamento che non necessitano indicazioni specifiche».