I cognomi "brutti" che spariscono dal Ticino
Dal 2013 la procedura per cambiare nome è stata “liberalizzata”. Risultato: dalle statistiche matrimoniali esce un fenomeno curioso
BELLINZONA. Alcuni evocano la morte, altri il sesso. Altri ancora hanno una brutta reputazione, per fatti di paese o di cronaca rimasti nella memoria collettiva. Di cognomi brutti – ma anche semplicemente impronunciabili, o cacofonici – è pieno il Ticino. Ma dal 2013 il diritto sui cognomi è stato “liberalizzato” in base alla nuova legge federale. Risultato: le statistiche fornite dall'Ustat a tio.ch/20minuti sulle scelte dei ticinesi al momento del matrimonio hanno registrato, negli ultimi quattro anni, un fenomeno interessante.
Da una parte le donne ticinesi che hanno scelto di non adottare il cognome del marito sono aumentate in modo esponenziale. Dall'altra è cresciuto – triplicato – il numero degli uomini che hanno preferito intestarsi il cognome della moglie, piuttosto che mantenere il proprio. I motivi? Possono essere i più vari, spiegano dall'Ufficio dello Stato civile. «Fino al 2013 – spiega il capo ufficio Vincenzo Lava – era necessario seguire una procedura volta ad appurare il sussistere di motivi “degni di rispetto” per il cambiamento di cognome». Questi andavano dai motivi gravi alla «possibile estinzione del cognome della moglie».
Ma con la nuova legge la scelta è diventata libera. «La gente non è più tenuta a dichiarare le proprie motivazioni: quindi non possiamo esprimerci al riguardo» afferma Lava. Sono sempre le stesse ragioni, va da sé, a spingere i ticinesi a cestinare il proprio cognome, ad esempio quando quest'ultimo è troppo difficile, o straniero, o tale da ostacolare l'integrazione sociale. Senza il freno burocratico però i numeri sono quasi triplicati: dati alla mano, si è passati da 18 casi nel quadriennio 2009-2012 a 57 negli ultimi quattro anni. Di questo passo i cognomi indesiderati sono destinati a scomparire? Forse lo diranno le statistiche dei prossimi quattro anni.



