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MONTE CARASSOVittima del suo successo, estate rovente per il ponte tibetano

14.08.17 - 06:17
Rifiuti, posteggi selvaggi e code alla teleferica generano disagi. Arrivano i correttivi. E scatta lo studio per definire il futuro. Carlo Bertinelli, uno dei papà dell’opera: «Exploit inatteso»
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Vittima del suo successo, estate rovente per il ponte tibetano
Rifiuti, posteggi selvaggi e code alla teleferica generano disagi. Arrivano i correttivi. E scatta lo studio per definire il futuro. Carlo Bertinelli, uno dei papà dell’opera: «Exploit inatteso»

MONTE CARASSO – Circa 70'000 visitatori all’anno. Oltre il doppio di quelli previsti. Un boom che ha causato non pochi disagi dal punto di vista dei posteggi selvaggi, delle code alla teleferica e della gestione dei rifiuti. A due anni dalla sua inaugurazione, il ponte tibetano di Monte Carasso continua a raccogliere numeri da urlo. A inizio giugno, l’annuncio di alcuni correttivi, per cercare di gestire in maniera più efficiente l’enorme flusso di persone che, quotidianamente, si avventurano sulla collina bellinzonese. «E nelle prossime settimane – dice Carlo Bertinelli, presidente della fondazione Curzutt, nonché uno dei promotori del ponte – scatterà uno studio strategico portato avanti da USI e SUPSI. Dobbiamo capire cosa fare in futuro».

Effetto catalizzante – Vittima del suo successo. Il ponte tibetano di Monte Carasso, oggi gestito dall’Ente autonomo Carasc, è un catalizzatore di turisti ed escursionisti. Ma genera anche qualche grattacapo a chi lavora dietro le quinte. «Ogni tanto c’è qualche rifiuto di troppo – precisa Bertinelli – proprio per questo è stato deciso di introdurre un addetto alle pulizie che regolarmente farà il giro dei percorsi. Non solo. Sarà introdotta una segnaletica ben precisa, che cercherà di responsabilizzare i visitatori».

Biglietti online – Non è l’unico problema. «La nostra teleferica è spesso presa d’assalto. Purtroppo ci sono dei limiti. La capienza è di otto persone, e si possono fare al massimo quattro-cinque viaggi all’ora. A chi è in buona salute, noi consigliamo di fare l’escursione a piedi. Per tutti gli altri da quest’anno c’è la possibilità di prenotare i biglietti online».

Auto posteggiate ovunque – Difficoltà anche per quanto riguarda i posteggi. Con le macchine ad ammassarsi selvaggiamente. Soprattutto nei pressi della partenza della teleferica. «Noi cerchiamo sempre di ricordare che Monte Carasso è raggiungibile comodamente anche con i mezzi pubblici, in particolare dalla gente della zona. In ogni caso abbiamo introdotto un servizio bus navetta. Il punto di partenza e di arrivo è nei pressi dell’ex palazzo comunale di Monte Carasso».

L’economia che gira – Novità seguite con particolare attenzione da Bertinelli. «Siamo consapevoli del fatto che ci sono stati degli inconvenienti. Ma non ci aspettavamo davvero un exploit del genere. Il ponte sta facendo girare l’economia della regione. Basti pensare all’ostello di Curzutt, che oggi lavora il triplo di prima. Ed è un effetto a cascata, considerando che il vino e il cibo vengono acquistati in zona. Anche gli incassi della teleferica sono cresciuti almeno di un terzo».

Un potenziale enorme – Il ponte continuerà ad attirare così tanti visitatori anche nei prossimi anni? E se sì, come si può sfruttare questo trend? «Sono solo alcune delle domande che ci poniamo ormai tutti i giorni. L’idea del ponte era nata soprattutto per cercare di ripristinare vecchi collegamenti. Ora sappiamo che il ponte ha un potenziale turistico enorme. Non possiamo fare finta di niente. Si sente dire che in Ticino si costruirà un altro ponte, in Val Colla. Bisognerà prendere in considerazione questa ipotesi e vedere se ci porterà via pubblico. Lo studio sarà concluso verso la primavera del 2018. A quel punto sapremo come muoverci e quali eventuali nuovi investimenti fare».

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