Sono apparsi in diverse località del Mendrisiotto. La protesta contro la gara automobilistica continua tra politici, cittadini e social online
MENDRISIO - L’opposizione al Rally del Mendrisiotto continua a suon di striscioni. Questa notte sono apparsi in diverse località della regione striscioni che criticano fortemente la decisione delle autorità di organizzare la gara automobilistica il prossimo 23 giugno. Il no al rally viene giustificato con frasi che fanno leva sul problema dell’inquinamento (“I Momò soffocano”), sull’aumento delle polveri fini, e sulle morti causate in Italia proprio dalle gare automobilistiche: 4 decessi da inizio anno.
Dagli striscioni ai social, il passo è breve. Postate le immagini su Facebook, la battaglia è ora pure virtuale, con attacchi ai politici che hanno permesso la realizzazione dell’evento. «Il Mendrisiotto - si legge - non può più sopportare altro inquinamento, altro traffico, altra diseducazione. Vogliamo diminuire l'inquinamento, disincentivare l'uso di automobili, passare a una vita più salutare. Non vogliamo questo rally, non vogliamo ancora code, i limiti di ozono sono stati oltrepassati e ci sentiamo dire solamente di non uscire di casa nei momenti più caldi. Questa non è una buona soluzione, è un cerotto che non cura la causa. Diamo un segnale di cambiamento, smettiamo di farci del male. Non vogliamo questo rally, né in giugno né in altri momenti. Non è roba nostra. Non la vogliamo».