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«Stiamo parlando anche con voi», una pubblicità che fa infuriare

La recente scelta promozionale del Thurgauer Zeitung riaccende la discussione sugli invii postali indesiderati. Ma è legale? Ecco come difendersi
TiPress
«Stiamo parlando anche con voi», una pubblicità che fa infuriare
La recente scelta promozionale del Thurgauer Zeitung riaccende la discussione sugli invii postali indesiderati. Ma è legale? Ecco come difendersi

Pubblicità nella buca delle lettere

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.
FRAUENFELD - Quante volte vi è capitato di ritrovarvi la buca delle lettere invasa da opuscoli, riviste e lettere promozionali indesiderate, nonostante la presenza dell'apposito adesivo "anti-pubblicità"? È un problema ricorrente...

FRAUENFELD - Quante volte vi è capitato di ritrovarvi la buca delle lettere invasa da opuscoli, riviste e lettere promozionali indesiderate, nonostante la presenza dell'apposito adesivo "anti-pubblicità"? È un problema ricorrente, recentemente tornato agli onori della cronaca a causa dell'ultima iniziativa promozionale del Thurgauer Zeitung.

«Stiamo parlando anche con voi», recita lo slogan presente sulle brochure promozionali che, infischiandosene beatamente dell'adesivo, il quotidiano turgoviese ha recapitato a centinaia di famiglie nel corso del mese di ottobre. Una decisione «cosciente» e, soprattutto, legale, quella messa in atto dall'ufficio marketing del giornale, con la quale si mirava a raggiungere il massimo numero possibile di potenziali lettori.

Nonostante le lunghe battaglie portate avanti dalle associazioni dei consumatori, ignorare l'autocollante presente sulle cassette delle lettere non costituisce infatti alcuna violazione della legge.

Come difendersi - Il chiaro messaggio "Nessuna pubblicità per favore" può quindi non essere sufficiente a garantire la totale "protezione" dagli invii postali indesiderati. Se ciò avvenisse, l'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) invita a respingere al mittente l'invio, senza aprirlo, applicando l'adesivo fornito dall'associazione consumatori e chiedendo lo stralcio del proprio nome dall'indirizzario della società.

Qualora anche questa misura risultasse vana, l'Incaricato federale per la protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) consiglia di compilare una "Richiesta d'accesso e di cancellazione dei dati ai mittenti di pubblicità" (un modello della quale può essere scaricato dalla pagina web dell'Incaricato) e inviarlo per raccomandata. Se una risposta non dovesse pervenire entro 30 giorni, sarà possibile rivolgersi direttamente all'IFPDT.

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