Sospese le ricerche mirate: Manuela, dove sei?
Una foto all’amico, e poi il nulla. Ancora nessuna traccia della donna scomparsa sul Ghiridone. Il CAS: «Storia strana». Il figlio: «Grazie a chi ci sta dando una mano»
BRISSAGO - Alle 13.20 di quel maledetto venerdì 24 giugno si trovava sulla cima del monte Ghiridone. Lo testimonia una foto inviata a un amico con il cellulare. Da quel momento Manuela Possessi sembra essere svanita nel nulla. Donna tenace, grande amante della montagna, è dispersa sui monti sopra Brissago da oltre 10 giorni. Ora il Club Alpino Svizzero (CAS) ha deciso di sospendere le ricerche mirate. «È una storia strana – spiega il responsabile della sezione locarnese del CAS, Andres Maggini –. Abbiamo a che fare con una persona che è abituata ad andare in montagna. E il tratto in cui è scomparsa, pur essendo impegnativo, non è proibitivo».
L'auto a Mergugno - Aveva lasciato la sua auto a Mergugno, prima di iniziare la sua salita verso il Ghiridone, con tappa alla capanna "Al Legn". Avrebbe dovuto tornare in quel parcheggio per recuperare la sua vettura verso le cinque. Perché nel tardo pomeriggio avrebbe accompagnato l’anziana mamma a fare la spesa. Invece Manuela in quel posteggio non si è più vista. «Ancora questa domenica sono stato sul posto – racconta il figlio Nicolas Chuard –, con me c’erano diversi conoscenti e amici. Una ventina in totale. Abbiamo cercato dappertutto. Invano. Ringrazio davvero tutti quelli che si sono messi a disposizione, e poi anche il CAS e i volontari dell’X-Alpine Rescue Team».
La speranza - «Siamo in attesa di nuove segnalazioni», fa sapere la Polizia cantonale, che ha sospeso le ricerche ufficiali pochi giorni dopo l'annuncio di scomparsa. «Anche noi – aggiunge Maggini – da adesso in avanti ci muoveremo solo su segnalazioni precise. Abbiamo perlustrato la zona a tappeto, usando droni, GPS, ogni mezzo a nostra disposizione. Per fortuna quella tratta è molto frequentata dagli escursionisti. Prossimamente ci sarà anche una gara sportiva. Gli operai andranno sul posto per pulire i sentieri».
Ipotesi scartate - Cosa è successo a Manuela, che fino a pochi giorni prima della sua scomparsa gestiva un bar di Cadenazzo? A un certo punto della sua escursione la donna ha, forse, deciso di cambiare itinerario? «In linea teorica – riprende Maggini – potrebbe essere scesa anche da Palagnedra, o dal versante italiano. Ma la cosa non avrebbe senso, avendo lasciato l’auto a Mergugno. La logica vuole che la signora avrebbe dovuto ritornare in quel parcheggio».
Solidarietà - Sui social network, intanto, sono in molti a esprimere la propria solidarietà verso la famiglia di Manuela. In parecchi si sono anche messi a disposizione per le ricerche. «Però una cosa deve essere chiara – puntualizza Nicolas Chuard –, non voglio che i volontari si mettano in pericolo. Ritrovare mia mamma è il mio più grande desiderio. A questo punto restano da setacciare soprattutto le zone impervie. E se qualcuno dovesse rischiare la vita per le ricerche, non me lo perdonerei».



