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«Io, allo “Stampino” tre giorni, per avere fumato uno spinello»

La singolare vicenda di un 23enne locarnese beccato positivo al THC durante la scuola reclute. Spreco di soldi pubblici? Per l’autorità militare non si poteva fare altrimenti
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«Io, allo “Stampino” tre giorni, per avere fumato uno spinello»
La singolare vicenda di un 23enne locarnese beccato positivo al THC durante la scuola reclute. Spreco di soldi pubblici? Per l’autorità militare non si poteva fare altrimenti
LOCARNO - Tre giorni allo “Stampino” di Lugano per avere fumato uno spinello. È accaduto a un 23enne locarnese trovato positivo al THC, il principio attivo della canapa, durante la scuola reclute. E poco importa se il consumo della...

LOCARNO - Tre giorni allo “Stampino” di Lugano per avere fumato uno spinello. È accaduto a un 23enne locarnese trovato positivo al THC, il principio attivo della canapa, durante la scuola reclute. E poco importa se il consumo della sostanza “proibita” sia avvenuto nel tempo libero. «Avevo fumato nel weekend, a casa - precisa il giovane coinvolto nel singolare episodio -. Eppure, in occasione di un banale controllo, mi hanno trovato positivo. E sono stato punito in maniera esagerata».

Tolleranza zero - Una misura estrema? Sarà. Ma è ciò che può capitare a chi non rispetta le regole quando indossa il grigioverde. «Durante la scuola reclute - sottolinea Ryan Pedevilla, sostituto capo della Sezione cantonale del militare e della protezione della popolazione - il milite soggiace alla legislazione penale militare e non alla legge ordinaria. E la legge militare prevede la tolleranza zero per le sostanze stupefacenti».

Armi e motori - Il divieto di consumare, possedere e acquistare stupefacenti vige durante tutto il servizio militare. «Cioè - riprende Pedevilla - durante l’orario di lavoro, del riposo e nel tempo libero. Se un milite fuma uno spinello durante un congedo generale, la competenza per punirlo spetta al comandante di truppa e non alle autorità civili. Le pene possono variare a seconda della gravità del reato. Il comandante che infligge la sanzione può anche decretare un arresto. Non dimentichiamoci che i militi hanno comunque a che fare con veicoli a motore e con armi».

Il costo di un detenuto - Il fatto in questione si è verificato qualche mese fa a Riazzino. Il ragazzo, militante nel settore della logistica, pur avendo ammesso il consumo di canapa, contesta le modalità della punizione. «Potevano farmi scontare la pena in altro modo. Allo “Stampino” un detenuto costa 216 franchi al giorno. Così si sprecano soldi pubblici. In una cella militare questo spreco non ci sarebbe stato».

Un caso singolare - Ma la particolarità del caso è data anche dal fatto che il prelievo dell’urina del giovane è avvenuto quando ormai mancavano pochi giorni alla fine della sua scuola reclute. «In situazioni del genere - spiega Pedevilla – non ci sono i tempi tecnici per permettere al milite di scontare la pena in una cella militare. La pena dovrà essere scontata quindi in una struttura carceraria del suo cantone di domicilio».

Tra spacciatori e trafficanti - Cosa che ha effettivamente dovuto fare il giovane locarnese. Che ricorda così la sua esperienza allo “Stampino”. «Contrariamente a quanto accade ad altre persone nel carcere di semi libertà, io non uscivo durante il giorno. Condividevo la cella con un altro ticinese incappato in una situazione simile alla mia. Non sono stati giorni facili. Ho conosciuto spacciatori, trafficanti di cocaina. Io in fondo avevo solo fumato uno spinello».

Su ordine dell'esercito - Stefano Laffranchini, direttore delle strutture carcerarie cantonali, precisa: «È raro che da noi arrivino persone in questa situazione. Si tratta di casi isolati. Ed è l’esercito a ordinare che la pena venga scontata da noi. Solitamente le pene militari sono scontate durante il servizio in grigioverde. E va anche detto che i militi sono solitamente attenti nel rispettare la legge».

Fermezza assoluta - Disposizioni interne su cui le reclute sono informate sin da subito. «E sulle quali - riprende Laffranchini - c’è un’assoluta fermezza. Nella vita di tutti i giorni se una persona viene trovata positiva al THC non rischia il carcere. Ma mentre indossa il grigioverde sì. Perché commette un’infrazione alle direttive militari».

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