Una squadra di "Dr. House" per la schiena
All’Ospedale regionale di Lugano è stata attivata la nuova Unità spinale. Reinert: “Per una visione interdisciplinare”
LUGANO - La colonna vertebrale sotto la lente degli specialisti: all’Ospedale regionale di Lugano è stata attivata la nuova Unità spinale (detta anche Spine Unit) che, coordinando il lavoro di diversi specialisti, permette di migliorare la presa a carico dei pazienti. Il Neurocentro della Svizzera italiana può così rispondere in maniera più personalizzata alle differenti patologie della colonna vertebrale. “Abbiamo notato che una valutazione complessiva delle problematiche va a beneficio del paziente che deve seguire il trattamento” ci dice infatti il professor Michael Reinert, primario di neurochirurgia.
Ora saranno trattati casi più complessi?
“Non mancheranno quelli più complessi. Ma perlopiù si tratta della tipologia già affrontata sinora. Soltanto che saranno gestiti in modo interdisciplinare con una visione universitaria, grazie a un team di specialisti che si occupa delle singole patologie”.
E quali sono le patologie più frequenti?
“Quelle degenerative della colonna vertebrale. Ma contiamo anche traumi dovuti a incidenti stradali o in montagna, oppure a cadute di anziani. Proprio per quanto riguarda quest’ultima categoria, è importante valutare il paziente nel complesso, poiché oltre a una frattura possono sorgere altri problemi”.
Il nostro cantone aveva bisogno di una Spine Unit?
“In Ticino gli specialisti non mancano. Per determinati casi trattati in passato, con una Spine Unit avremmo probabilmente scelto un trattamento differente. Ora, coinvolgendo un maggior numero di specialisti, si hanno più conoscenze per ogni singolo caso”.
Ma come funziona?
“Al pronto soccorso il paziente viene preso a carico dal medico che mette in rete i dati: gli specialisti della Spine Unit vengono così informati. Il team discute i casi settimanalmente o, quando necessario, anche subito. Il confronto avviene in videoconferenza, tutti i partner hanno accesso alle immagini, anche da casa. Naturalmente sempre su una linea sicura”.
