Prostituta da una vita: "Le istituzioni ci uccidono"

Quando la bella di notte è una “over”: "Con le nuove leggi ho gli stessi problemi delle mie colleghe più giovani"
LUGANO - Una vita passata a fare il lavoro più vecchio del mondo. Una scelta di vita, fatta con cognizione, senza nessuna pressione. Incontriamo Giulia, un’avvenente signora che ha dedicato i suoi anni alla prostituzione. "Ho sempre fatto la escort – ci dice –, tranne nel periodo nel quale ero sposata. Con il divorzio ho ricominciato. I miei figli non hanno mai saputo e non sanno nulla del mio lavoro". Già, un lavoro che logora, non semplice come in molti erroneamente credono: "Io sono stata fortunata, alla fine degli anni ‘70 i soldi giravano, molti soldi. Poi con l’arrivo di internet c’è stato un declino, la tecnologia ci ha rovinate perché l’offerta, ora, è nettamente superiore alla richiesta".
La nostra interlocutrice, è anche affittacamere e ha le idee ben chiare su quanto riguarda le nuove leggi che si vogliono applicare nel nostro cantone. "Le nuove leggi? Favoriscono solo il mercato nero, soprattutto le certificazioni online. Quelli che lavorano senza nessun permesso sono quasi dei privilegiati, invece quelle come me che sono in regola vengono tartassate dalle istituzioni. Ci sono i privilegiati insomma. Lo Stato invece prende i miei soldi, i miei contributi e mi uccide il lavoro con delle leggi stupide". Un accanimento che potrebbe avere vita breve: "Ora i politici fanno a gara a chi la spara più grossa sul tema prostituzione. Ma lo capisco (dice ironicamente, ndr): siamo vicini alle elezioni. Inoltre, vogliono eliminare il problema della prostituzione ma... hanno le fette di salame sugli occhi? Le prostitute ci saranno sempre e andrebbero ascoltate per trovare delle soluzioni adatte sia per chi in questo mondo lavora, sia per chi non ci vuole avere nulla a che fare".




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