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QUINTOUna Valascia "sotto terra", i dettagli del progetto

19.01.15 - 16:53
Le ipotesi formulate dall'architetto e i temi cruciali parte della nuova realizzazione
Una Valascia "sotto terra", i dettagli del progetto
Le ipotesi formulate dall'architetto e i temi cruciali parte della nuova realizzazione

QUINTO - Nuovi dettagli sulla consulenza architettonico-paesaggistica per l’inserimento della nuova pista di ghiaccio nelle aree in contiguità con il villaggio di Ambrì, richiesta dal Municipio di Quinto, arriva dallo stesso Mario Botta. L'architetto, come già annunciato, è stato incaricato di lavorare a un progetto preliminare attraverso un mandato diretto voluto sia dall’HCAP che dalla società che si occupa del piano.

Le due ipotesi formulate dall'architetto:

Ipotesi A - "Gli studi di pianificazione - spiega l'architetto - già in corso indicavano un’area compresa tra l’aerodromo a sud e l’arteria autostradale A2 a nord. Subito è apparsa la difficoltà di inserire un importante volume edilizio in quel contesto, in particolare per la rottura visiva che si sarebbe creata tra lo scorrimento autostradale e il piano verde sottostante, caratterizzato dall’aerodromo; con questo impianto vi era purtroppo la certezza dell’edificazione di un vero e proprio ostacolo visivo rispetto ai villaggi situati alla base della montagna, sul fronte sud. Inoltre la dimensione della pista richiesta rientrava a fatica nei ristretti margini di edificabilità concessi dalla pianificazione".

Ipotesi B - "I problemi progettuali sollevati dall’ipotesi A - prosegue Botta - , mi hanno indotto a valutare l’esistenza di un’altra area, in contiguità con il nucleo abitato, nell’intento di far sì che la nuova pista potesse diventare anche un centro di aggregazione per la vita sociale del villaggio. Per questo, ho azzardato di suggerire una variante (ipotesi B) con una nuova possibilità edificatoria. Purtroppo questa variante non ha potuto presa in considerazione poiché le scelte legislative e pianificatorie si erano già consolidate attorno all’ipotesi A (aerodromo)".

la ricerca di soluzione nel comparto aerodromo - "A fine marzo 2014 - spiega ancora Botta - è parso evidente come una soluzione relativamente rapida e credibile dovesse maturare nell’ambito progettuale della proposta ufficiale pianificatoria, e quindi trovare possibili soluzioni nel comparto aerodromo. Parallelamente le discussioni fatte con le autorità comunali e con i responsabili della Valascia Immobiliare SA, mettevano a punto una serie di esigenze che spostavano di fatto le ipotesi iniziali della realizzazione di una semplice pista di ghiaccio. Infatti, anche per una questione di sostenibilità economica, diventava sempre più evidente l’importanza di inserire nel programma attività complementari all’utilizzo della pista e aperte alla comunità in modo tale che la nuova struttura potesse vivere a tempo pieno durante tutto l’anno e permettere attività sociali e di incontro tali da favorire la vita dell’intera comunità della valle".

Di fronte a queste nuove esigenze, per l'architetto è parsa come cosa migliore quella di "spingere lo studio di fattibilità ad una scala più dettagliata". "Si trattava di verificare come dare forma ai nuovi quantitativi con l’obiettivo di permettere una buona qualità architettonica", aggiunge.


I temi cruciali che dovrebbero diventare parti importanti della nuova realizzazione:

Rapporto con il paesaggio - Per l'architetto, l’esigenza di uno sguardo rapido a partire soprattutto dall’utente autostradale verso la pianura dell’autodromo e oltre, verso i villaggi che si snodano sul fronte sud della montagna, suggerirebbe di non utilizzare (se non parzialmente) la grande volumetria concessa dall’attuale condizione pianificatoria lungo il fronte autostradale. "Il mio suggerimento per una realizzazione rispettosa del paesaggio - spiega Botta - sarebbe quella di ridurre ad una quota minima di copertura della pista, abbassando il livello del “ghiaccio” al di sotto della falda acquifera (lo schema indicato dal progetto preliminare indica il livello della falda acquifera a – 1 m circa; per ottenere l’abbassamento rispetto all’autostrada si rende necessario portare il livello del ghiaccio a circa 2.20 / 2.50 m al di sotto della falda stessa)".

Programma dei contenuti - Rispetto alle indicazioni iniziali, tese a soddisfare le esigenze tecnico-sportive di una nuova pista di ghiaccio, le discussioni, sia con le autorità comunali sia con la Valascia Immobiliare SA, avrebbero suggerito di "inserire in contiguità con la pista un mix di contenuti e di possibili attività, in modo che questo nuovo polo sportivo avesse anche l’opportunità di offrire servizi culturali e sociali".

In particolare nel progetto preliminare di questo studio di fattibilità sono state considerate alcune attività oltre a quelle date dal programma tecnico-sportivo:

    • una sala ghiaccio (20 x 30 m) di ca..…600 mq
    • una palestra (20 x 30 m) di ca………. 600 mq
    • una piazza-spazio eventi di ca………. 400 mq
    • una atrio-galleria di ca………………. 500 mq
    • negozi di ca………………………….. 400 mq 
    • uffici di ca…………………………… 900 mq
    • ristorante di ca………………………. 650 mq
    • cucine e depositi di ca………………. 500 mq
    • terrazza sopra ristorante di ca……….. 400 mq

Per 'architetto, tutte queste attività complementari alla struttura sportiva, "sono “strutturali” per un funzionamento tale da arricchire le offerte che la valle leventina dovrà “inventarsi” dopo la messa in esercizio dell’attraversamento ferroviario rapido (NEAT 2017)".

Sicurezza - Per far fronte alle attuali raccomandazioni della Lega Sportiva per la sicurezza degli stadi, è necessario risolvere già a livello progettuale una divisione degli accessi separati fra le differenti tifoserie.

Nello studio preliminare del progetto viene indicata per la tifoseria ospite l’opportunità di un ingresso totalmente autonomo da nord (attraverso un tunnel pedonale già esistente sotto l’autostrada), che risolverebbe in maniera radicale un’organizzazione distributiva attenta a questo problema.

Immagine - La realizzazione della nuova pista di ghiaccio richiederà inoltre una certa riconoscibilità, in particolare rispetto alla viabilità autostradale. Per Botta il richiamo d’immagine dovrebbe avvenire "attraverso la realizzazione di un “capriccio” con un linguaggio architettonico totalmente autonomo e astratto, che dovrebbe presentarsi in maniera enigmatica ma affascinante: la proposta architettonica è quella di realizzare un volume che ricalchi un solido primario (un dodecaedro stellato) al cui interno trovino posto due livelli di lounge da offrire a un possibile sponsor per attività di incontri, seminari, riunioni etc., con un collegamento diretto autonomo (scala e ascensori) a partire dal piano terra delle tribune".

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