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CANTONEGli annunci di lavoro per soli frontalieri non si possono proibire

15.01.15 - 07:35
Il Consiglio di Stato: "Non esiste una norma di polizia che li vieti"
Gli annunci di lavoro per soli frontalieri non si possono proibire
Il Consiglio di Stato: "Non esiste una norma di polizia che li vieti"

BELLINZONA - Sugli annunci di lavoro per soli frontalieri Massimo Robbiani, deputato in Gran Consiglio, aveva inoltrato un'interrogazione lo scorso 9 dicembre. La sua era l'ultima di altre interrogazioni sullo stesso tema inoltrate dai deputati Marco Chiesa (UDC) e Lorenzo Jelmini (PPD) già nell'aprile del 2013.

La preoccupazione per simili episodi espresse dal deputato leghista è condiviso dal Consiglio di Stato ticinese sì, ma se da un lato esso deplora il comportamento poco etico da parte di quegli imprenditori che pubblicano simili inserzioni, dall'altro si limita, tuttavia, a ribadire un principio che conferma lo spirito liberale elvetico, in cui non sono i principi a valere, bensì il pragmatismo: gli annunci di lavoro discriminatori non si possono proibire. Come spiega il Consiglio di Stato nella sua risposta, non esiste nessuna norma di polizia che lo vieta e l'opzione ipotizzata dal deputato leghista, ossia la proibizione di questo tipo di annunci "palesemente discriminatori nei confronti dei ticinesi", secondo il Consiglio di Stato "è altresì poco efficace".

"Infatti - si legge nel documento datato 13 gennaio - l'assenza di una preferenza esplicita per i lavoratori frontalieri in un annuncio di lavoro non escluderebbe una possibile e successiva selezione interna, a scapito dei residenti, durante la procedura di assunzione. Inoltre, un divieto di pubblicazione in Ticino non precluderebbe all'azienda di diffondere l'inserzione e la ricerca direttamente ed esclusivamente su suolo estero, oppure facendo capo a siti internet basati in un Pese terzo".

Il Cantone, osserva, infine, che "non vi sono dubbi che il caso evidenziato nella presente interrogazione sia sintomo di un'etica imprenditoriale criticabile e che desta preoccupazione. Essa deve essere, di conseguenza, monitorata con la dovuta attenzione, come peraltro già accade nell'abito delle indagini del mercato del lavoro che sono accuratamente pianificate e condotte dai servizi cantonali per conto della Commissione tripartitia in materia di libera circolazione delle persone".

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