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Sei una prostituta? L'affitto ti va alle stelle

Appartamenti a 100-150 franchi al giorno in mano a pochi locatari che gestiscono il 'mercato'. Il racconto di una professionista del sesso
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Sei una prostituta? L'affitto ti va alle stelle
Appartamenti a 100-150 franchi al giorno in mano a pochi locatari che gestiscono il 'mercato'. Il racconto di una professionista del sesso
LUGANO – C’è malumore tra le professioniste del sesso in Ticino. Se sei una prostituta che esercita a domicilio, l’affitto rischia di andarti alle stelle. E paghi dai 100 ai 150 franchi al giorno. Il business degli appar...

LUGANO – C’è malumore tra le professioniste del sesso in Ticino. Se sei una prostituta che esercita a domicilio, l’affitto rischia di andarti alle stelle. E paghi dai 100 ai 150 franchi al giorno. Il business degli appartamenti a luci rosse sarebbe in mano a pochi ‘eletti’. Gente che approfitta delle lacune legislative, ma anche del fatto che la maggioranza dei locatari si rifiuta di affittare un appartamento ‘normale’ a una prostituta. Se le ragazze vogliono lavorare in appartamento, dunque, nella maggior parte dei casi sono costrette ad affidarsi a queste persone.

Prendere o lasciare - La situazione è delicata. A testimoniarlo è una prostituta ‘navigata’, che desidera, per ovvi motivi, restare anonima. La donna si fa portavoce di un malessere generale. “Il problema c’è, ed è grossissimo – sostiene –. La gente non vede di buon occhio il fatto di avere una vicina che si prostituisce. Da qui la diffidenza dei locatari nei nostri confronti”. Le persone che gestiscono gli appartamenti a luci rosse lo sanno bene. “Ecco perché – riprende – gonfiano a dismisura gli affitti. Sanno che altrimenti non avresti possibilità. E così sei costretta a prendere o lasciare”.   

Situazioni pietose - La donna rincara la dose, entrando nei dettagli. “So di situazioni pietose – fa notare –. Ragazze che dividono in due o tre una stanza. Per ridurre i costi di questi affitti esorbitanti. Per non fare la fame. Giovani straniere che, magari, navigano già in un mare di guai per conto loro. E le autorità pretendono anche che queste ragazze si mettano in regola?” Poi la proposta. Spontanea, che viene dal cuore: “Sì, crediamo sia davvero ora di istituire delle zone a luci rosse con affitti umani. E con degli accurati e puntuali controlli di polizia. Perché io li capisco quei vicini che hanno paura degli schiamazzi delle prostitute. Se una fa casino o non sta alle regole, è giusto sanzionarla. Ma le condizioni quadro devono essere dignitose”.

Dalla padella alla brace - Il problema è anche un altro. Esercitare la prostituzione nella stragrande maggioranza dei bordelli ‘classici’ è fuori legge. Perché si tratta di esercizi pubblici. Le autorità incitano dunque le prostitute a esercitare in appartamenti privati. E si ritorna al discorso iniziale. Una prostituta dichiarata (nel senso che dice in maniera trasparente di cosa si occupa nella vita) ben difficilmente troverà un appartamento ‘normale’. Da qui  la necessità di rivolgersi a determinati personaggi che, non si sa bene come, gestiscono a piacimento il mercato.  
  
Controlli - La situazione è ben nota alla TESEU, la sezione speciale contro la tratta e lo sfruttamento degli esseri umani, attiva nel canton Ticino dal 2005: “Eseguiamo controlli giornalieri negli appartamenti in cui è esercitata la prostituzione. Nei casi in cui il prezzo pagato dall’inquilina è sproporzionato, se ci sono gli estremi, si procede a una denuncia penale nei confronti del locatorio per il reato di usura. Finora chi ha commesso abusi è stato individuato. Purtroppo ci sono sempre nuovi individui che subentrano nel meccanismo. Ed è dunque difficile tenere tutto sotto controllo”. Intanto per le prossime settimane sono previste importanti novità dal punto di vista legislativo. Si va, verosimilmente, verso una revisione di legge che potrebbe regolare ulteriormente queste problematiche. 

RED 

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