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TicinoParla l'attore porno François Sagat: "So che non mi crederete, ma sono monogamo"

06.08.10 - 08:30
È il volto più noto della cinematografia hard gay. Oggi è a Locarno con due film d'autore: in uno è uno zombie, nell'altro è uno che per dimenticare una delusione sentimentale si lancia in avventure sessuali.
Tio/M.Meleleo
Parla l'attore porno François Sagat: "So che non mi crederete, ma sono monogamo"
È il volto più noto della cinematografia hard gay. Oggi è a Locarno con due film d'autore: in uno è uno zombie, nell'altro è uno che per dimenticare una delusione sentimentale si lancia in avventure sessuali.

LOCARNO - Ieri un famoso attore porno. Oggi a Locarno attore impegnato in cinema d'autore con"LA Zombie" e con "Homme au bain". Come è andata?
"Zombie risale a circa un anno fa, lo abbiamo girato a Los Angeles. È stata un'esperienza difficile, piena di momenti improvvisati sopratutto nelle scene girate per strada. Abbiamo avuto situazioni dure e caotiche, ma tutto sommato non era molto diverso da un film porno, visto che Zombie è tutto sommato un film porno, anche se qui a Locarno hanno proiettato la versione soft. Il film "Homme au bain" lo abbiamo girato nella banlieu parigina. In questo caso l'atmosfera era molto più introspettiva, intima e psicologica. Nel personaggio che ho interpretato ho ritrovato molte parti di me".

Come l'hanno accolta i suoi colleghi? Erano imbarazzati?
"Al contrario, mi hanno incoraggiato molto, sopratutto negli Stati Uniti. In Francia invece è stato un po' più difficile. I francesi sono per natura molto gelosi. In Francia, quando uno diventa famoso, è soggetto a parecchie critiche, ancora di più se sei un attore porno".

Quindi immagino che vorrà lasciare la pornografia per continuare sul filone serio.
"Niente affatto. Continuerò a fare i film porno e continuerò a fare film d'autore qualora il progetto mi interessasse. So di non essere un vero attore, ma davanti alla telecamera me la cavo bene".

È più facile girare una scena di sesso o una scena da Zombie?
"Non ho dubbi, è stato molto più difficile girare La Zombie. Nel film porno il copione è sempre lo stesso, e gli sforzi sono minimi, nel film di Bruce LaBruce, invece, c'erano ore interminabili di trucco e ho dovuto soffrire il freddo degli esterni".

Chi sono secondo lei gli Zombie nella nostra società?
"I manipolatori della personalità".

E lei ne ha incontrati parecchi?
"Ho incontrato molta gente che mi ha mentito e che ha approfittato di me".

Lei è famoso anche per il suo cranio tatuato? Come mai questa scelta?
"E molto semplice. Ai 18 anni ho iniziato a perdere i capelli, e mi sono ritrovato con la testa completamente bianca. Mi sono quindi ispirato ai "rapper" ed è nata l'idea  di tatuarmi di nero la testa".

L'idea, invece, di  diventare un attore porno quando è nata?
"Lavoravo nel mondo della moda, ma ero stanco di quell'ambiente. Ad un certo punto non mi interessava più il look. Mi interessava invece il corpo. Ho iniziato a fare molto sport e il mio corpo si è trasformato. Un giorno, pubblicando le mie foto su un sito gay sono stato notato e mi hanno proposto di fare un film porno. Avevo 25 anni, e da lì è partita questa avventura".

Come reagiscono le persone quando dice che è un attore porno?
"Sono tutti molto curiosi, soprattutto i ragazzi e le ragazze etero. Fanno molte domande, e questo è positivo, perche manifestano un desidero di conoscere un lavoro liberandosi dai pregiudizi".

Ritiene che ci siano ancora molti pregiudizi nel confronti del suo lavoro? 
"Senza ombra di dubbi. E i pregiudizi sono ancora di più in quanto attore gay. Per un attore etero è più facile avere l'ammirazione del pubblico".

La sua famiglia è al corrente?
"Si, tutti sanno quello che faccio, e bene o male hanno accettato la mia professione".

Conosce Rocco Siffredi?
"Certo, ho visto molti i suoi film porno, ma non ho mai visto il film d'autore "Romance" di Catherine Breillat".

Siffredi ha detto in una intervista che ha fatto sesso con più di quattromila donne, lei con gli uomini è su questa cifre?
"Certamente ho fatto sesso con tanti uomini, ma non arrivo ai 4000, anche perche non faccio mica sesso tutti giorni. È un po' un luogo comune pensare che gli attori porno vivano di sessualità. E poi ho girato solo 45 film".

Immagino che non sia facile per un attore porno avere una relazione sentimentale.
"Per noi è molto difficile avere una relazione. Personalmente non sono per la coppia aperta e sono profondamente monogamo. Tutto ciò, non si concilia con la mia professione e quindi è praticamente impossibile avere una relazione."

Ma le piacerebbe averla?
"Sinceramente un po' mi spaventa. Mi fa paura l'idea di convivere".

Immagino che nel suo ambiente lo spettro dell' AIDS sia molto forte¨.
"L'AIDS ha sconvolto il mondo della pornografia, sia quella gay che quella etero. Nei miei film uso sempre il preservativo. Sono consapevole che molte persone mi guardano e che quindi posso essere un esempio. Il mio esempio è quello di proteggere la mia vita e la vita degli spettatori"

Mi tolga una curiosità, ma dopo tante ore di sesso sul set, ha ancora voglia di farlo in privato?
"Certo, quello è il sesso migliore, il sesso fatto con amore. Su un set porno, il piacere è ridotto al 10 per cento. Tutto il resto è fatica".

Come fa quando le capita di dover lavorare con un ragazzo che non le piace?
"Fortunatamente ho la possibilità di scegliere i miei partner. Ma può capitare che sul set non si sviluppa nessuna alchimia tra me e l'altra persona. Li il lavoro diventa duro. Ed è lì che viene fuori la professionalità"

Che cos'è per lei essere sexy?
"Sexy è colui che esprime sessualità senza essere cosciente di questo suo pregio".

Prima o poi arriverà il momento di appendere le scarpette al chiodo. Quando sarà?
"È difficile rispondere. Per ora non ci penso. Ho 31 anni e credo di avere davanti me ancora diversi anni per fare l'attore porno. Ci sono uomini che lavorano fino ai 40 anni, mi fermerò solo quando il pubblico si stancherà di me".

E dopo cosa farà?
"Non amo pianificare. Amo vivere il mio presente. Chissà, forse mi metto a fare il regista, ma non di film porno".

C'è qualcosa che l'ha ferita qui a Locarno?
"Sì. Un fotografo mi ha detto di togliermi la magliettina. L'ho trovato del tutto fuori luogo. La t-shirt la tolgo altrove, ma non qui a Locarno".

Sal Feo

Foto Tio-M.Meleleo

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