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TICINOCelebrato in chiesa il primo "matrimonio" gay

30.06.10 - 09:44
È accaduto lo scorso fine settimana nel Locarnese. Due ragazzi hanno coronato il loro sogno di sposarsi in chiesa. A benedire la loro unione è stata la Chiesa Vetero Cattolica
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Celebrato in chiesa il primo "matrimonio" gay
È accaduto lo scorso fine settimana nel Locarnese. Due ragazzi hanno coronato il loro sogno di sposarsi in chiesa. A benedire la loro unione è stata la Chiesa Vetero Cattolica

LOCARNO - Il loro desiderio di cattolici era quello di sposarsi in chiesa. Fin qui nulla di sensazionale. Lo diventa nel momento in cui il desiderio appartiene a due ragazzi gay, da sempre cattolici credenti. Sabato una coppia di omosessuali residenti nel Locarnese, ha coronato il proprio sogno di sposarsi in chiesa. La Chiesa Cattolica Cristiana Svizzera (Vetero  Cattolica) ha infatti unito in matrimonio i due ragazzi in una chiesa protestante. È la prima volta che accade in Ticino.

La Chiesa Vetero Cattolica raggruppa quelle comunità cattoliche che si separarono dalla Chiesa romana nel 1873 in polemica con la proclamazione del dogma dell’infallibilità papale. Oggi in Svizzera si contano 13.000 fedeli. Dal 2006 la Chiesa celebra i matrimoni fra persone dello stesso sesso. In realtà non si stratta di un vero e proprio matrimonio, bensì di una benedizione del partenariato omosessuale. Una distinzione che la Chiesa Vetero Cattolica ci tiene a sottolineare.

A benedire la loro unione è stata una sacerdotessa (la Chiesa Vetero- Cattolica riconosce l'ordinazione delle donne agli uffici sacerdotali, n.d.r).

"Entrambi abbiamo alle spalle una forte esperienza di vita cattolica - ci raccontano i novelli sposi - e desideravamo avere una benedizione  della nostra unione anche a livello religioso. Abbiamo abbandonato la Chiesa cattolica romana quando abbiamo scoperto l'esistenza della  Chiesa Cattolica Cristiana Svizzera. Ci siamo sentiti subito accettati, e quando andiamo a messa è bello sentire l'affetto degli altri  fedeli".

I due sposi non amano farsi pubblicità e hanno vissuto questa esperienza fra pochi intimi all'insegna della discrezione. Niente bandiere gay. Niente scimmiottamenti sulla falsariga dei matrimoni etero. Una scelta dettata dal desiderio di vivere la propria omosessualità in  maniera del tutto normale. "Non abbiamo bisogno di urlare al mondo la nostra omosessualità" ci spiegano, e subito aggiungono: "E soprattutto non volevamo che passasse il concetto che la Chiesa Cattolica Cristiana Svizzera sia quella religione che celebra i matrimoni gay. Noi siamo principalmente fedeli e siamo attivi nella comunità religiosa. Insomma non facciamo come tanti cattolici che vanno in chiesa solo per sposarsi e poi non si vedono più a messa".

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