"Per trasgredire vi mostro lingua e perizoma"

In foto va di moda la trasgressione. Il fenomeno è sempre più diffuso tra le ragazze. Dalle immagini scattate in discoteca a quelle del profilo di facebook. Il fotografo Mattia Gobbi: "Situazione imbarazzante". Lo psicologo Raffaele Mattei: "L'abbiamo creata noi adulti".
In foto va di moda la trasgressione. Il fenomeno è sempre più diffuso tra le ragazze. Dalle immagini scattate in discoteca a quelle del profilo di facebook. Il fotografo Mattia Gobbi: "Situazione imbarazzante". Lo psicologo Raffaele Mattei: "L'abbiamo creata noi adulti".
LUGANO - Le trovi su TioTribù. Su Usgang. Su Tillate. E poi ancora nei profili di facebook, badoo e via dicendo. Spesso le foto circolano anche sui telefonini. Immagini trasgressive di ragazzine sempre più provocanti. Hanno 16, 17, 18, massimo 19 anni. Di loro mettono in mostra tutto quanto è possibile. Dal perizoma al reggiseno, dalla lingua ai tatuaggi. Il fotografo di TioTribù Mattia Gobbi e lo psicologo Raffaele Mattei tentano di raccontare e di spiegare un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio anche nella Svizzera italiana. “La situazione è piuttosto imbarazzante”, dice Gobbi. “Ma gli adulti non si scandalizzino. L’hanno creata loro”, gli fa eco lo psicologo.
Scene ‘hot’ davanti all’obbiettivo - Mattia Gobbi è uno che, per lavoro, vive in prima persona la vita notturna. Passando dalle feste all’Espocentro di Bellinzona alle ospitate alla discoteca Vanilla di Riazzino. “Me ne capitano di tutti i colori – conferma –. Spesso le ragazze mi fanno rifare le foto mille volte, sostenendo di non essere abbastanza ‘fighe’. Alcune, per provocare chi vedrà l’immagine, si infilano un bigliettino nel reggiseno, o addirittura nel perizoma. Di recente mi è capitato di immortalare due tipe che in contemporanea succhiavano in maniera estrema un lecca lecca. Molte volte, inoltre, mi è successo di fotografare ragazze che fingevano di essere lesbiche e si mettevano lingua contro lingua”. Ma perché c’è questo bisogno di trasgredire? Per quale motivo una ragazzina davanti all’obbiettivo di una macchina fotografica deve arrivare a tanto? Raffaele Mattei prova a dare la sua interpretazione della realtà. “Qualcuno – spiega – una volta ha detto che la nostra società è sempre più simile a un supermercato del sesso. Ed è così purtroppo. Prendiamo ad esempio il mondo dello spettacolo italiano, che per i ticinesi è un punto di riferimento. Le trasmissioni sono piene zeppe di ragazze con scollature provocanti e abiti attillati. Il mito della velina è enfatizzato a dismisura. Per non parlare di ciò che accade nei reality. È un disastro”.
Messaggi ambigui - Per Mattei, tuttavia, non è l’unica spiegazione. “Ci sono genitori – riprende – che iscrivono la figlia quattordicenne a concorsi di bellezza. Ma avete visto che razza di foto ti fanno fare in un concorso di bellezza? Devi essere sensuale, provocante. È un atteggiamento che addirittura ti insegnano. E se una ragazza fa la ‘modella’, si innesca un meccanismo che coinvolge anche le coetanee, che in un modo o nell’altro sognano di imitarla. Qualcuno con questo business gioca a suo piacimento. Basti pensare a quanti concorsi di bellezza inutili ci sono in Ticino. Mi spiace ma se le diciottenni appaiono in pose scabrose su internet non è tutta colpa loro”. Il mondo della moda e della pubblicità, d’altra parte, è farcito di messaggi ambigui a sfondo sessuale. “Qualche tempo fa – ricorda – una mamma del bellinzonese mi ha fatto notare che all’uscita della scuola è stato piazzato un cartellone pubblicitario che ritrae un ragazzo che tocca il sedere a una ragazza. Certo che se già i bambini delle elementari sono costretti a vedere queste cose senza che qualcuno gliele spieghi stiamo freschi. D’altra parte anche pubblicità che dovrebbero essere serie, tipo quella contro l’AIDS, veicolano messaggi ambigui”.
Diciottenni scatenate per Siffredi - Mattia era presente alla discoteca Vanilla la sera in cui è stato ospitato il re del porno Rocco Siffredi. “Molte ragazze si sono volute mettere in mostra in maniera esagerata – dice –. Basta vedere le foto che ho scattato. C’è gente che non ha esitato a mettere la lingua in bocca a Siffredi pur di apparire. Dietro le quinte, poi, ho assistito a scene imbarazzanti. Prima di essere fotografata una ragazza ha palpato per bene Siffredi per poi dirgli ‘beh, tanto grosso non è…’. Non riesco a capire. Non è normale. Sembra che alcune vogliano trasgredire a tutti i costi”.
Una tendenza senza fine – Negli ultimi cinque anni il fenomeno è esploso. La voglia di apparire trasgressive, disinibite e provocanti è sempre più grande. “Il fatto è – puntualizza Mattei – che il mondo è inflazionato dalla pornografia e dall’erotismo. Tutti lo sanno, ma nessuno interviene perché questo è un business che rende. E parecchio. Poi, però, ci si lamenta di come si comportano i giovani”. Ma è ancora possibile tornare indietro? Secondo Mattei no. “Io penso che questo sia ormai un processo irreversibile – conclude –. Non possiamo più cambiare la società. Ma possiamo cercare di dare degli strumenti concreti alle nuove generazioni, in modo che riescano a difendersi. Già quando i bambini hanno tra gli 8 e i 12 anni bisognerebbe parlare con loro di queste cose. Oggi si discute tanto dell’educazione sessuale a scuola. Spesso si banalizza questa tematica. Perché, come detto, sin dalle elementari i bambini sono bombardati da spunti a sfondo sessuale. In internet, ad esempio, uno può trovare di tutto. Ma anche in televisione. Dove i modelli non sono più gli attori, ma i personaggi del Grande Fratello. Se il bambino non ha i mezzi per capire, e dunque proteggersi, rischia davvero di mettersi sulle orme di modelli sbagliati”.
Foto d'apertura: Tiotribù







