Il caso delle pentole vendute in un parcheggio

Una strana compravendita clandestina, e un avviso: attenzione a non fare acquisti azzardati.
Una strana compravendita clandestina, e un avviso: attenzione a non fare acquisti azzardati.
LUGANO - La storia di una singolare compravendita, che potrebbe celare dietro l'angolo la truffa. Un caso segnalato alla redazione da una lettrice nei giorni scorsi, che presenta alcuni elementi poco chiari.
La storia - La donna si trovava in un paesino del Luganese, quando è stata avvicinata da una persona di origine italiana. Dopo qualche minuto la persona ha affermato di essere un venditore di una grossa ditta italiana, di essere di ritorno da una fiera campionaria in Svizzera interna, e di avere con sè in auto due campioni invenduti. A questo punto l'uomo ha fatto vedere alla signora la merce, una batteria completa di pentole, del valore secondo l'uomo di 3000 franchi circa, affermando di aver bisogno dei soldi per tornare in Italia.
L'uomo ha manifestato il chiaro intento di liberarsi della merce invenduta, e di realizzare qualche soldo per la benzina; la sua offerta iniziale è stata di 250 euro. La signora, evidentemente ingolosita dalla possibilità di realizzare un affare, ha iniziato a contrattare, acquistando infine il tutto per la cifra di 100 franchi. La signora ha pagato in contanti, il venditore le ha caricato la merce in auto, senza rilasciare alcun tipo di ricevuta, ed è andato via.
Il caso - La storia raccontata dalla nostra lettrice, e documentata fotograficamente da un amico che era con lei, ricalca quasi interamente uno dei casi piu' comuni e noti di truffa.
Un piazzista, o un trasportatore, avvicina una persona in zone poco frequentate o di transito, ad esempio il parcheggio di un centro commerciale. Costui asserisce di avere a bordo del suo mezzo un pacco con un prodotto, che non ha consegnato perchè sbagliato oppure che non è riuscito a vendere. Il truffatore mostra un prodotto di valore, proponendo all'acquirente un prezzo modico, per liberare dall'impiccio.
La persona, allettata dall'offerta, accetta, e qui si verifica solitamente l'imbroglio. Il truffatore sostituisce il prodotto promesso con uno di minor o nessun valore, e scappa con i soldi, prima che l'acquirente truffato possa intervenire. In questo caso la lettrice ha effettivamente acquistato la batteria di pentole mostratale dal venditore. Ma c'è ugualmente puzza di bruciato.
Strane anomalie - Uno strano pacco, quello che abbiamo avuto modo di vedere nelle foto. Innanzitutto manca il paese di produzione e la provenienza. Da quanto abbiamo potuto capire, il prodotto si rivolge al mercato tedesco o dell'Est europeo. Cio' si desume dalle scritte in varie lingue dei paesi orientali dell'Europa, quali Romania, Ungheria, Polonia e Russia. Nessuna traccia, su Internet, della marca di pentole in questione. Appare strano che una marca che afferma di essere in attivita da due secoli (si legge in tedesco, sul fondo dei tegami, la data di fondazione: 1810) non abbia un sito sul quale presentare e commercializzare i propri prodotti.
La vicenda è perlomeno anomala, e fa sorgere alcune domande:
Perchè mancano dati fondamentali quali la provenienza e la rintracciabilità della ditta produttrice? Perchè il venditore ha ceduto il prodotto ad un prezzo cosi' basso? Perchè un prodotto commercializzato in Italia (il venditore diceva di essere di una "nota" ditta italiana) non riporta, sulla scatola nè all'interno, nessuna scritta in italiano?
La Polizia sa - Contattata in merito alla vicenda, la Polizia cantonale ha dichiarato di essere a conoscenza di questo modo di operare, e che in passato si sono verificati casi analoghi con la vendita di capi d'abbigliamento, spesso in pelle. Il consiglio è quello di stare attenti agli oggetti che vengono venduti, e come essi vengono venduti.
Una "furbata" come l'acquisto di uno stock di pentole per strada puo' rivelarsi poi un danno per l'acquirente, per due motivi. Primo: la merce puo' essere difettosa o scadente. Secondo: quella da noi descritta non è una pratica legale, e per il venditore si profila il reato di truffa, oltre che di mancato pagamento delle imposte allo Stato.
red








