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LUGANOSettembre, mese della vendemmia, e i vip ticinesi svelano i loro vini preferiti

01.09.08 - 09:39
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Settembre, mese della vendemmia, e i vip ticinesi svelano i loro vini preferiti

LUGANO – Oltre al ritorno in classe da parte di allievi e maestri, il mese di settembre segna pure il ritorno dei 260 produttori di vino ticinesi tra i filari di vite per raccogliere i frutti dell’estate. E proprio oggi, il pubblico ticinese, avrà modo di scoprire i vini dell’annata 2006, quella del centenario del Merlot.

Il Palazzo dei Congressi di Lugano accoglie infatti oggi 65 produttori che assieme raccolgono circa il 90% della produzione vitivinicola cantonale. Gli amanti del vino avranno quindi la possibilità di assaggiare la quasi totalità della produzione ticinese e sicuramente vi troveranno anche i vini preferiti da alcuni personaggi illustri del nostro cantone, che ci hanno svelato le loro etichette preferite.


Luigi Pedrazzini: "Prima di rispondere è doverosa una premessa. Per “vini preferiti” non intendo necessariamente quelli che in assoluto mi piacciono di più, ma quelli che, ponderando qualità, prezzo, amabilità, flessibilità in rapporto al mangiare e sopportabilità in relazione alla quantità, bevo con maggiore frequenza a casa mia, in famiglia o con gli ospiti. Il vino ticinese preferito è allora il merlot “Sassariente” della ditta Matasci.
Quello “straniero”, il “Dole des Monts” (Gillard)".

Marco Borradori: "Il mio preferito è il Merlot ticinese barricato. Per i vini stranieri invece preferisco i vini piemontesi. Barbera e barolo in primis se no un Barbaresco".

Patrizia Pesenti: "Sono quasi astemia, ma le poche volte che beve mi concedo sicuramente un merlot".

Manuele Bertoli: "Premetto subito: non sono un intenditore, ma ammetto che il vino mi piace. Quello ticinese preferito è il Merlot, evidentemente, indipendentemente dalla zona di produzione. Posso dire che ho dei parenti vinificatori, di cui uno ha vinto anche un premio, Enrico Trapletti, mio cugino, e per cui posso dire che quello è un buonissimo vino. Per quanto riguarda i vini esteri conosco poco i vini francesi, mentre tra gli italiani preferisco il Nero d'Avola".

Norman Gobbi: "Qua mettiamo in guerra i vari produttori. Mi piacciono un po' tutti. Amo andare alla ricerca di vini particolari, che trovo sì dai grandi produttori ticinesi, ma anche dai più piccoli, come per esempio dai fratelli Meroni di Biasca o i Von der Krone. A livello estero ho preferenza sicuramente per i piemontesi, soprattutto d'inverno, mentre d'estate invece scelgo i toscani. Il Chianti con una grigliata estiva va benissimo, d'inverno invece con dei begli arrosti, un buon Barbera è quello che ci vuole. Io ho sempre lavorato nel settore gastronomico perchè la famiglia di mio padre aveva un ristorante, una panetteria e un negozio di alimentari. Durante la gioventù ho lavorato nella macelleria del paese e a 20 anni ho lavorato come garzone per l'enoteca Gonnella, durante un inverno, prima della scuola ufficiali. Ho conosciuto un po' questa realtà grazie anche alla mia curiosità nel trovare il piacere di trovarsi e sedersi attorno a una tavola, magari anche con il produttore, degustare il suo vino e ascoltare le sue storie. E poi è anche grazie alla mia passione per la buona cucina che ho conquistato il cuore della mia ragazza". 

Marco Solari: "Per quanto riguarda il Ticino punto tutto sul "Rompidèe". È un ottimo vino dal profumo fine ed elegante. Molto intenso. Per i vini esteri devo per forza guardare all'Italia. Sono molto italofono, e anche per i vini non faccio eccezione. Amo i vini piemontesi. Ma devo dire che  tra i miei preferiti c'è anche il Malbec argentino. Mio nonno mi disse una volta: quando si è a tavola non bisogna mai versare il vino nei bicchieri, bensì lasciare la bottiglia sul tavolo, perchè è  la bottiglia che unisce gli invitati".

Fréderic Maire: "Tra i vini ticinesi amo molto il Merlot Tre Terre, un vino semplice non barricato e che ha una forte vicinanza con la terra. Per quanto concerne i vini stranieri preferisco i vini spagnoli ed italiani, in particolare il Capannelle, un vino toscano non molto conosciuto. Il San Giovese, è però in assoluto il mio preferito. Io provengo da una città, Neuchâtel, immersa in un territorio con una forte tradizione legata alla vendemmia e dove questa mantiene tuttora un ruolo importante. Quando ero giovane, come molti miei coetanei e come succede ancora adesso, il Cantone ingaggiava degli studenti dando loro il compito di controllare il tasso di zucchero nelle uve che arrivavano dai viticoltori. Si tratta di un ruolo importante che prevede una “giuramento” al quale vengono sottoposti tutti i giovani. Io l’ho fatto per diversi anni, è un lavoro ben pagato e gradevole perché si passa il tempo nelle cantine aiutando i viticoltori e scoprendo molti segreti sulla lavorazione dei vini. È stata una delle esperienze più importanti della mia vita".


Gianni Frizzo: "Indubbiamente il mio preferito tra i ticinesi è il Merlot. Per quel che riguarda gli stranieri invece, mi piacciono gli italiani e anche i vini cileni. Sono stato in Cile e ho potuto gustarli sul posto e li trovo molto buoni. Riguardo al vino in generale mi piacerebbe sottolineare che non  è solo una bevanda ma anche un alimento vero e proprio. È importante sottolineare questo fatto. Il vino fa parte della nostra cultura ed è fondamentale considerarlo un alimento. Io l’ho capito in seguito alla mia pluriennale esperienza come cassiere degli Amici del vino sezione di Bellinzona e Valli".


Jor Milano: "Il mio vino ticinese preferito è sicuramente il Castello Luigi della Zanini del 1994. Per quel che riguarda i vini stranieri invece potrei citarne molti. Un Brunello per esempio, oppure a tavola mi piace gustare un buon rosé del Salento, che non è troppo impegnativo. Vorrei suggerire una cosa che non tutti sanno: il motivo per il quale si fa il brindisi battendo i bicchieri. Deriva dal fatto che quando si beve sono coinvolti l’odorato , il gusto, la vista, il tatto ma manca l’udito. Il quinto senso viene coinvolto dal picchiare un bicchiere contro l’altro".

Mario Botta: Sono quasi astemio, con mezzo bicchiere di vino mi ubriaco, anzi addirittura l’acqua frizzante rischia di farmi lo stesso effetto".

Mascia Cantoni: "Mi piacciono molto i Merlot, e se posso fare dei nomi cito senza ombra di dubbio il Vallombrosa del Tamborini imbottigliato nelle confezioni speciali destinate al Madagascar. È un vino buonissimo, e poi fa bene al cuore perchè è un vino legato alla beneficenza. Per ogni bottiglia venduta la nostra Fondazione umanitaria in Madagascar riceve 6 franchi. Soldi che ci permettono di costruire acquedotti in Madagascar.
Uscendo dal Ticino, mi piacciono quasi tutti i vini rossi, soprattutto quelli italiani. Non amo tanto quelli francesi. Della Francia va bene solo lo champagne.  Oggi non posso piÙ bere vino perchè sono diventata intollerante all'alcool. Ma un tempo non ho mai disdegnato un buon bicchiere di vino a tavola. In passato sono stata buona bevitrice di grappa, quella ottenuta con le prugne del nostro cantone. Possiedo delle bottiglie di grappa ticinese fatta in casa che custodisco gelosamente e che offro ad amici speciali nelle occasioni importanti".


Nella Martinetti: "Tra i vini ticinesi il mio cuore batte per Sassi Grossi, un buonissimo Merlot di Giornico. Sono all'antica e tradizionalista e mi piacciono tantissimo i Merlot. Se devo uscire fuori dal Ticino, punto tutto sull'Amarone, vino veronese,  il toscano Ornellaia,  e l'australiano Chardonnay. Vini che  oggi rappresentano per me solo un ricordo. Le mie condizioni di salute non mi permettono più di bere vino. Devo prendere tutti i giorni delle pastiglie e i medici mi hanno severamente proibito di bere vino. Una volta ho ingerito dei medicinali con del vino e sono finita dritta in una clinica. E visto che ci  sono voglio anche dire a tutti i giovani di stare attenti e di non prendere mai medicinali con bevande alcoliche. Alcol e medicinali hanno rovinato la mia vita".

Matteo Pelli: "Come bianco amo molto il castello luigi, il rosso beh....Vinattieri direi che è una vera bomba!!! Ps: dite pure alla famiglia Zanini di mandarmene una bella cassa!! A parte gli scherzi i vini ticinesi sono tutti  buoni, prestigiosi e nobilitano la nostra regione. Inoltre in certe occasioni. Mobilitano nez-rouge,sempre nella nostra regione!"

Maurizio Canetta: "Astemio, tranne il Lambrusco dolce nei coktail caraibici. Vini dolci ma non bevendo vini non ho particolari competenze. Acque minerali? Nessuna: Sono uno spreco. Prevalentemente acqua da rubinetto".

Dimitri: "Premetto che non sono un grande bevitore di vino. Se devo scegliere tra un bicchiere di vino e uno di birra, preferisco il secondo. Per tanto non ho un vino preferirto. Mi piacciono un po' tutti, soprattutto quelli di qualità,  ma come detto non ho grande esperienza sull'argomento. Pensi che una volta sono stato in Toscana, la terra del Chianti, e ho richiesto una birra e mi hanno guardato  come fossi un alieno. Ho capito allora  che avrei dovuto prendere un bicchiere di vino, e da lì ho iniziato a familiarizzare con il vino".

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