INTERVISTA: La più sexy del reame giornalistico è Alessandra Maffioli

Nel nostro sondaggio è risultata essere lei la più bella del giornalismo televisivo cantonale. Se il sogno erotico degli italiani è Lilly Gruber, quello dei ticinesi è dunque Alessandra Maffioli che commenta: “Mi fa piacere seppur, moderatamente”.
Nel nostro sondaggio è risultata essere lei la più bella del giornalismo televisivo cantonale. Se il sogno erotico degli italiani è Lilly Gruber, quello dei ticinesi è dunque Alessandra Maffioli che commenta: “Mi fa piacere seppur, moderatamente”.
Nel nostro sondaggio sei stata eletta la giornalista più sexy. Ti fa piacere questo titolo?
“Mi fa piacere, seppur moderatamente. Certo non mi esalta sapere che sono la più sexy ma sono quelle classiche notizie che non possono non fare piacere”.
Secondo te è importante l’aspetto fisico per una giornalista che lavora in Tv?
“Direi sì e no. Ciò che conta di più in realtà è la personalità. Una persona può essere carina ma se manca di personalità risulta nulla e per niente efficace. Quando si è in uno studio televisivo hai poco tempo per pensare all’aspetto fisico, si è ingarbugliati in tante notizie e bisogna pensare a tirare fuori tutta l’energia indispensabile per rendere al meglio. Ma la televisione è anche immagine, per cui il look ha la sua importanza, ma non bisogna dimenticare di curare anche la personalità”.
Ed Alessandra Maffioli cosa cura di più l’aspetto fisico oppure la personalità?
“Credo che il video sia uno strumento molto particolare, o sei capace di trasmettere qualcosa oppure no. È difficile creare a tavolino una personalità. È come il fascino, non lo si può acquisire, lo si ha e basta. L’aspetto fisico invece puoi costruirlo attraverso il trucco, le luci che tolgono tutti i difetti e valorizzano i pregi”.
L’essere carina ti ha aiutato oppure ti è stato da ostacolo?
“In un ambiente come quello del giornalismo gestito fortemente da uomini il fatto di essere carina non mi ha mai creato difficoltà. Semmai parlerei di difficoltà nel rapporto tra uomo e donna, in questo caso le donne fanno ancora fatica ad imporsi e ad essere apprezzate. Ma per quanto riguarda il fattore estetico devo dire che non mi è mai stato da ostacolo”.
Ti piace di più stare in video oppure fare il lavoro di redazione dietro le quinte?
“Ci deve essere un giusto rapporto tra le due cose. Stare in video è molto divertente, ma il vero lavoro da giornalista è stare dietro le quinte ed occuparsi della parte redazionale”.
Ti capita di essere emozionata quando si accende la luce rossa e capisci di essere in onda e quindi guardata da tanti spettatori?
“No. Ormai è quasi un anno che presento il telegiornale e il panico della diretta non mi assale più. Certo l’andrenalina sale quando arriva una notizia all’ultimo momento e allora bisogna fare tutto di fretta e temo quindi di non riuscire con i collegamenti o le interviste. Bisogna comunque avere un atteggiamento distaccato nei confronti della telecamera”.
In questo caso le tue maggiori paure quali sono?
“Non sono le papere come si potrebbe pensare, anche perché finora non ne ho ancora fatte di clamorose. Forse ho la paura di non saper reggere la diretta, di non sapere improvvisare nel momento in cui ci sono servizi che non partono o collegamenti che non funzionano. In quei momenti devi inventarti qualcosa e allora ho un po’ paura. Ma grazie al cielo qui alla TSI capita raramente”.
In Italia la giornalista più sexy è stata definita Lilly Gruber. Ti senti vicina al suo modo di fare giornalismo?
“Assolutamente. Non l’avrei mai votata. Siccome non la conosco personalmente non posso dare un giudizio sulle sue capacità, ma non approvo il fatto di essersi creata un personaggio. Questo va bene per una persona che fa intrattenimento, varietà, ma per un giornalista è mancanza di serietà. La Gruber, con il suo personaggio, sovrasta la notizia tanto da diventare più importante lei che non ciò che dice. Esistono altre giornaliste che reputo più belle”.
Ad esempio?
“Mi piacciono le giornaliste francesi, perché sono molto più sobrie e comunicative, dinamiche e vivaci. In Italia mi piace la Busi e la sua serietà”.
La notizia più bella che hai dati finora?
“Il cambio di governo in Jugoslavia, il passaggio da Milosevic a Kostunica, perché era veramente una “rivoluzione morbida”. È bello dare le notizie di grande effetto, quelle storiche, perché c’è una partecipazione personale maggiore”.
A chi devi dire grazie?
“Il primo grazie lo devo dare a colui che mi ha assunto alla Tsi e ha creduto in me permettendomi di fare questo lavoro, sto parlando di Aldo Sofia. Devo però dire grazie anche ai miei genitori che mi hanno dato la possibilità di studiare e di fare un certo tipo di scelte”.
Il tuo rapporto con Internet
“Ne faccio uso soprattutto nel lavoro, ma spesso anche al di fuori dell’ambito lavorativo. Sfoglio i giornali online, leggo le recensioni dei film. Navigo su Internet anche quando so che devo prepararmi per un viaggio. Non ci passo delle ore ma è comunque uno strumento utile e di grande interesse”.
di Sal Feo






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