Cerca e trova immobili
LUGANO

Bignasca attacca ancora Piazzini

Ti Press
Bignasca attacca ancora Piazzini
LUGANO - “Il comandante della polizia cantonale Romano Piazzino continua a sparar balle sulla prossimità e a piagnucolare!! Per lui va tutto bene, nessun problema! E l’assemblea intersindacale e la dura risoluzione finale le consi...

LUGANO - “Il comandante della polizia cantonale Romano Piazzino continua a sparar balle sulla prossimità e a piagnucolare!! Per lui va tutto bene, nessun problema! E l’assemblea intersindacale e la dura risoluzione finale le considera alla stregua di un volantino sulla festa campestre di Monti Motti!!!”
Con queste parole Giuliano Bignasca introduce la sua lunga invettiva contro il comandante della polizia cantona Romano Piazzini.

Piazzini – secondo quanto riferisce il Mattino della Domenica – ha fatto notare come negli ultimi tempi ci siano stati grosse difficoltà di organico causate dalla necessità di piantonare le aule del processo Etter e quello di Arcellaschi. Il Nano gli risponde a muso duro “Ma se a Bellinzona hanno fatto si e no un paio di processucoli del cazzo!!! Mica siamo a Palermo, coi processi alla mafia nell’aula bunker!!!”.

Ma è nella parte centrale dell’articolo che il Presidente a vita leghista, sferra l’attacco più duro. Riferendosi alla recente assemblea intersindacale della polizia,  Bignasca sostiene che “ senza il minimo rispetto per la libertà di espressione e di riunione, sancite dalla Costituzione federale, pare che il Supercomandante abbia anche chiesto ad alcuni presenti di giustificare le affermazioni fatte in sala. Uelalì, Piazzino, va che non siamo mica in Nicaragua!!!”.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE