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TICINO“Mobbing in Prosegur”

17.08.04 - 07:26
È questa una di una lunga serie di accuse mosse a Prosegur da un’ex collaboratore e da un agente tutt’ora impiegato nella società di sicurezza. Falsificazione dei rapporti fatti alla polizia stradale, divise scadenti e assegnazione delle ore a simpatia, fra le altre critiche mosse. L’azienda smentisce seccamente.
Ti Press
“Mobbing in Prosegur”
È questa una di una lunga serie di accuse mosse a Prosegur da un’ex collaboratore e da un agente tutt’ora impiegato nella società di sicurezza. Falsificazione dei rapporti fatti alla polizia stradale, divise scadenti e assegnazione delle ore a simpatia, fra le altre critiche mosse. L’azienda smentisce seccamente.

 

LUGANO – Prosegur è un’azienda leader nell’ambito della sicurezza. Con circa duecento agenti a disposizione – fra ausiliari e impiegati fissi – svolge mansioni di vario tipo su tutto il territorio cantonale. Si spazia dall’ordine pubblico negli stadi, alla sorveglianza durante manifestazioni pubbliche culturali, fino alla gestione e al controllo del traffico pesante. Il miglior cliente di Prosegur, infatti, è il Canton Ticino. Una agenzia insomma che, nel corso degli anni, si è costruita un’immagine vincente, e si è conquistata la stima e la fiducia di molti addetti ai lavori, tra cui quella dell’Amministrazione pubblica.

 

Ora però, un ex collaboratore e un agente attualmente alle dipendenze dell’azienda fanno calare un ombra pesante sull’azienda. I due, infatti,  in esclusiva per TicinOnline, hanno deciso di  “vuotare il sacco”,  lanciando accuse gravissime contro Prosegur. Il mobbing e la falsità in documento sono solo un paio di una lunga serie di critiche mosse nei confronti dell’agenzia di sicurezza.

L’azienda – nella persona del direttore generale per la Svizzera Alain Vetterli – smentisce categoricamente e ribatte colpo su colpo. La polizia, dal canto suo, ribadisce l’ottima collaborazione con Prosegur, e nega qualsiasi tipo di irregolarità.

 

Inutile dilungarsi oltre, o tentare di difendere o attaccare l’una o l’altra parte.  Meglio lasciar spazio direttamente alle parole dei contendenti di questa vicenda. E che ognuno si faccia la propria opinione.

 

Ex agente Prosegur

 

Per quanti anni e in quale settore ha lavorato per Prosegur?

"Per circa due anni. Mi occupavo della gestione del traffico pesante a Giornico".

 

Come giudica la sua esperienza lavorativa?

"Totalmente negativa. Sono stato veramente molto male a lavorare per Prosegur. Fortunatamente sono riuscito ad andarmene: non ce la facevo più!"

 

Andiamo con ordine. Quando lei è stato assunto - ed è stato mandato in mezzo ai camion - ha ricevuto un minimo di formazione?

"Assolutamente no. Il giorno dopo che sono stato assunto mi sono ritrovato ad occuparmi di traffico pesante senza aver avuto la benché minima istruzione o informazione".

 

Le attrezzature di lavoro erano adeguate?

“Per niente. Spesso mancavano le automobili per spostarsi sul lavoro. Senza parlare delle divise che erano talmente scadenti che, se per disgrazia pioveva, nel giro di dieci minuti ti ritrovavi fradicio da capo a piedi. E in quel posto dovevi restarci per nove ore". 

 

C'erano problemi di personale?

"Spesso e volentieri c'erano ritardi nel cambio del turno. Noi a Giornico avremmo sempre dovuto essere in sette: cinque per la corsia nord e due per la corsia sud. Ma questa purtroppo era solo la teoria. È capitato più di una volta, infatti, di essere magari solo in cinque a lavorare, tre in carreggiata nord e due a sud. Quindi i tre che rimanevano alla corsia nord dovevano lavorare anche per i due colleghi assenti. Massacrante".

 

Ma non dovevate rendere conto alla polizia del vostro lavoro?

"Certamente. Ogni sera dovevamo redigere un rapporto che consegnavamo alla polizia, ma nel documento dovevamo far sempre figurare che i sette elementi previsti erano presenti, anche se non era così".

 

Quanto era pagato?

"Io lavoravo come ausiliare e prendevo 18 franchi all'ora. Le ore lavorative che ti venivano assegnate erano naturalmente a discrezione dei capi. Ripartizioni spesso scandalose: a una madre di tre bambini facevano fare magari solo 20 ore mensili, e al primo esaltato che riusciva a ingraziarsi la direzione gliene facevano fare anche 50."  

 

Ha mai provato a riferire ai suoi superiori i disagi a cui era sottoposto?

"Sì, ma non c'era proprio verso di farsi ascoltare".

 

 

L’agente attualmente impiegato a Prosegur

 

Lei lavora attualmente per Prosegur al traffico pesante a Giornico, quanti agenti siete attualmente a svolgere questa mansione?

"Attualmente ci sono due turni - dalle 5 alle 14, e dalle 14 alle 22.30 -  da cinque persone ognuno".

 

Un suo ex collega ha detto che in passato - quando ancora eravate in sette a Giornico - capitava che foste in meno del previsto sul posto di lavoro, ma che nel rapporto che consegnavate alla polizia dovevate scrivere ugualmente di essere al completo. Succede ancora così?

"Ai tempi succedeva, ora molto più raramente, quasi mai direi. Questo per il semplice motivo che la polizia ha fatto dei controlli e ha scoperto queste irregolarità".  

 

Come giudica il materiale che avete a disposizione?

"Se si parla delle divise, sono così scadenti che più scadenti non si può. Calcolando che noi con qualsiasi tempo dobbiamo stare sulla strada - in certi casi anche per 10 ore al giorno - appena viene giù un po' d'acqua siamo fradici fino alle mutande. Per non parlare dell'inverno: un freddo cane!"

 

Quanto guadagna?

"Puliti circa 19 franchi all'ora".

 

Com'è il rapporto con i superiori?

"Siamo trattati veramente male dai capi, ti stanno sempre addosso. Continuano a urlarti addosso cosa devi o non devi fare. Tuttavia hanno sempre la situazione sotto controllo, e da chi di dovere non si fanno mai beccare. Appena sta arrivando la polizia a fare un controllo poi - se siamo un attimo seduti a riposare - i superiori ci fanno alzare immediatamente perché non vogliono che la stradale ci veda a riposare. Mobbing bello e buono insomma”.

 

E del rapporto con la polizia cosa mi dice?

"Che la polizia sa benissimo tutto quello che succede, ma non vuole intervenire." 

 

Ma perché - visti tutti i disagi che le provoca - non parla con un superiore oppure non cambia direttamente lavoro?

"Con i capi ho provato a parlare, ma quello che gli dici gli entra da un orecchio e gli esce dall'altro. Fosse per me cambierei lavoro anche adesso, e lo farei con gioia, anzi le dico che già mi sono attivato per trovarmi un nuovo impiego".

 

Perché - per dare più forza alle vostre rivendicazioni - non unite le forze tra colleghi?

" Questo è un grosso problema: non esiste unità nel personale. Io vorrei e ho provato a fare questo tipo di discorso ai miei colleghi, ma se non troviamo un'unità d'intenti non potremo mai rivendicare con forza i nostri diritti. D'altra parte c'è da dire che ci tengono in pugno: siamo noi che abbiamo bisogno di un lavoro. E poi c'è ancora qualche lacchè che s'illude di fare carriera simpatizzando coi capi, senza ancora aver capito di non aver alcuna possibilità di fare strada in Prosegur, nè ora nè mai".    

 

 

Alain Vetterli, direttore generale per la Svizzera di Prosegur

 

Partiamo dall'accusa più grave: la falsificazione dei rapporti fatti alla polizia sul numero degli agenti presenti a Giornico - accusa confermata da entrambi gli intervistati. Questa situazione - secondo quanto raccontato dal vostro impiegato tutt'ora in servizio - sarebbe stata scoperta dalla polizia per ben due volte. Cosa può dire a riguardo?

"Sono assurdità complete, smentisco radicalmente. Proibisco qualsiasi falsificazioni di rapporto. La polizia non ha mai scoperto alcuna situazione del genere. Se fosse avvenuta davvero una cosa simile, ci avrebbero giustamente tolto l'appalto".

 

Quali sono i vostri rapporti con l'amministrazione cantonale e con la polizia cantonale?

"Il Canton Ticino è il nostro cliente migliore. Con la polizia siamo a stretto contatto giornaliero, ma non  solo per il traffico pesante. Per farle solo un paio di esempi, ci occupiamo della sorveglianza allo stadio e recentemente abbiamo garantito la sorveglianza al festival di Locarno, tutte attività che ci portano a confrontarci quotidianamente con la polizia. In conclusione, il rapporto sia con le forze dell'ordine che con il cantone  è di estrema stima e fiducia ".

 

Il vostro agente dichiara anche che i superiori trattano male gli agenti. Ciò nonostante riescono a farla franca. 

"È un'assurdità completa. Io stesso -  come responsabile generale - lo scrivo anche sul nostro foglio interno che se un agente ha dei problemi che non riesce a risolvere con i suoi diretti superiori, la mia porta è sempre aperta. Se qualcuno ha dei problemi può tranquillamente venire a parlare con me, sono sempre disponibile".

 

Ma nella vostra azienda esiste una figura professionale che si occupa di vigilare su eventuali casi di mobbing?

"Certamente: abbiamo un ispettore che svolge proprio questo tipo di lavoro.  E poi io stesso faccio le notti a controllare che tutto sia a posto. Vado direttamente in autostrada a parlare con i nostri agenti per capire se hanno dei problemi. Vorrei vedere quanti direttori lo fanno".

 

La sento particolarmente turbato da queste accuse.

"Queste accuse generalizzate mi fanno molto male. L'agente che le ha rilasciato queste dichiarazioni riceve puntualmente lo stipendio tutti i mesi. Tutte e due le persone intervistate con noi hanno trovato un lavoro, quando magari prima erano in disoccupazione".

 

Mi dica dei favoritismi nell'assegnazione delle ore di lavoro.

"Mi permetta di precisare che il traffico pesante  è un lavoro giornaliero e molto particolare. Noi controlliamo l'intera gestione del traffico dell'A2. Siamo completamente legati alle condizioni del traffico. Ci sono giorni in cui non è necessario regolare il traffico pesante, e altri in cui c'è estremo bisogno di personale. A dipendenza delle richieste della polizia, noi mettiamo a disposizione gli agenti. Nel merito delle accuse posso solo dirle che sono tutte frottole frutto solo di gelosie. Vorrei andare a vedere quante ore lavora quell'agente che le ha detto queste cose, sono sicuro che è uno che lavora a tempo pieno".

 

E sugli stipendi cosa può dire?

"Che ci sono solo tre società di sicurezza in Ticino che rispettano il contratto collettivo, e noi siamo tra queste. Altre agenzie non sanno neppure dell'esistenza di questo accordo sul lavoro. Un contratto collettivo che ci viene imposto a livello federale".

 

Chiudiamo con l'ultima accusa: la scarsa qualità delle vostre divise. Smentisce anche questo?

"Effettivamente è molto difficile trovare delle divise che proteggano al cento per cento dalla pioggia. I nostri agenti - a differenza di agenti di polizia, pompieri o personale di soccorso - stanno sempre fuori e per molte ore. Noi cerchiamo sempre di migliorare le tenute per il nostro personale, e investiamo molti soldi per dargli il meglio. Detto ciò non esiste un materiale che protegga al cento per cento dall'acqua".

 

 

Flavio Rusca, sergente maggiore della polizia stradale

 

Come giudica la vostra collaborazione con Prosegur?

"Abbiamo un'ottima collaborazione di grande stima e fiducia".

 

Le risulta che a Giornico sia capitato di avere meno agenti del dovuto?

"Non mi risulta assolutamente. Non abbiamo mai avuto una mancanza di personale a Giornico. Prosegur si mette sempre a nostra disposizione e - a dipendenza delle condizioni del traffico - invia il personale richiesto giorno per giorno. Anche in casi difficili il loro apporto non è mai venuto meno".

 

È possibile che siano stati truccati - barando sul numero degli agenti presenti a Giornico - i rapporti che ogni giorno Prosegur vi consegna?

"Sarebbe come rubare, non è possibile. Prima di tutto il lavoro si basa sulla fiducia fra noi e i ranghi superiori di Prosegur. La polizia fa una registrazione giornaliera di tutti gli orari e le presenze. Ogni mese, prima di emettere le fatture, facciamo un controllo approfondito con il responsabile di Prosegur. Non ci sono abusi assolutamente".

 

È del tutto impossibile quindi?

"Per l'amor di Dio se uno vuole fregarmi mi frega. L'unico che potrebbe fare un raggiro del genere sarebbe comunque un responsabile, e non un semplice agente. Ma non ci sarebbe neanche il motivo, perchè farlo? Per  rubarmi 20 ore di lavoro, rischiando di perdere l'appalto. No, è del tutto impossibile".  

 

Non ci sono mai stati dei momenti di frizione fra voi e Prosegur?

" Momenti di frizione direi di no. Ovviamente, come succede in qualunque rapporto fra cliente e azienda, possono esserci delle situazioni migliorabili. Quando ci sono state delle piccole manchevolezze, siamo intervenuti e abbiamo sempre messo a posto la situazione".

 

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