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Le terre ticinesi e gli Sforza, un quarto di secolo nelle fonti milanesi

Le terre ticinesi e gli Sforza, un quarto di secolo nelle fonti milanesi
BELLINZONA - Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) - attraverso la Divisione della cultura - annuncia che è ora disponibile, nelle librerie, l’ultimo tomo della collana di documenti dal titolo Ticino ducale, rise...
BELLINZONA - Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) - attraverso la Divisione della cultura - annuncia che è ora disponibile, nelle librerie, l’ultimo tomo della collana di documenti dal titolo Ticino ducale, riservato al principato di Galeazzo Maria Sforza. Dopo la pubblicazione del primo tomo nel 1999 e del secondo nel 2001, quello presente, che copre un breve arco di tempo (1473-1476), vede la conclusione di una seconda, importante tappa nell’edizione delle fonti dell’età sforzesca riguardanti le terre ticinesi. Il decennio del principato di Galeazzo Maria ha infatti svelato un numero cospicuo di documenti che illuminano la storia delle nostre regioni.

La collana che reca questo titolo, di cui si era fatto promotore e realizzatore fino alla sua scomparsa nel 1992 il compianto prof. Luciano Moroni Stampa di Lugano, ha quale scopo la pubblicazione dei documenti della seconda metà dell’Archivio di Stato di Milano, sezione sforzesca, che interessano la storia dei distretti ticinesi.

In stretta successione cronologica e in veste integrale, l’edizione include tutti gli atti di governo di questo delicato e tormentato periodo: la corrispondenza tra le autorità ducali e i funzionari periferici civili e militari (podestà, commissari, vicari, castellani) cui era affidata l’amministrazione della giustizia, la difesa dell’ordine pubblico, la sorveglianza del territorio e dei confini, il governo delle fortezze, la repressione dei reati, come pure il fitto carteggio che questi ultimi intrattenevano con la cancelleria sforzesca e con gli altri organismi centrali.

Un numero di documenti sorprendente, cui va ad aggiungersi un altrettanto elevato corpo di testi costituito dalle suppliche inoltrate da comunità rurali e da singoli sudditi che si appellano al duca e ai suoi organi consultivi per avere soddisfazione nel foro o per ottenere facilitazioni, dispense, favori.

Né mancano testimonianze dirette sulle relazioni diplomatiche con i confederati: vi si trovano scambi epistolari con la Dieta federale, con le autorità di cantoni sovrani e con i sudditi svizzeri, che lasciano spesso intravedere un clima di crescente e dannosa instabilità, di frizioni con mercanti che frequentano i mercati lombardi, di liti e di procedure arbitrali che faticano a ricomporre profondi dissidi.

L’imponente opera di edizione copre, fino ad oggi, un quarto di secolo: non molti anni, a prima vista, ma molto materiale su cui storici e altri studiosi potranno lavorare. I tre tomi di Francesco Sforza (1450-1466), apparsi tra il 1993 e il 1995, mettono ora a disposizione della ricerca più di 2'000 documenti; e quelli del figlio, Galeazzo Maria (1466-1476), ne riuniscono per un solo decennio poco più di 2'500. Una ricchezza di testimonianze storiche, questa, che ripaga pienamente gli sforzi sostenuti dal Cantone e rende il giusto merito a chi, cinquanta anni or sono, si era assunto il compito di realizzare l’impresa.

Ticino ducale. Il carteggio e gli atti ufficiali. Volume ii: Galeazzo Maria Sforza. Tomo iii: 1473-1476, a cura di Giuseppe Chiesi, ed. dallo Stato del Cantone Ticino, Bellinzona 2003, pp. i-xviii, 1-656.

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