Dazi, anche la delegazione svizzera è tornata a casa

I negoziati saranno ora portati avanti dal Consiglio federale e dall'Amministrazione federale
BERNA - Dopo i colloqui negli USA volti a ridurre i dazi doganali del 39% imposti dal presidente Donald Trump ai beni importati dalla Svizzera, la delegazione elvetica è tornata nella Confederazione. Secondo quanto comunicato dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), i negoziati saranno ora portati avanti dal Consiglio federale e dall'Amministrazione federale.
Inoltre, l'Amministrazione "intrattiene scambi molto stretti e regolari a tutti i livelli con l'economia svizzera", scrive oggi la SECO in risposta a una richiesta di Keystone-ATS. Questa stretta collaborazione ha sempre contraddistinto la Svizzera e vale anche in queste circostanze.
Per condurre colloqui diretti, martedì, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il vicepresidente Guy Parmelin si sono recati negli Stati Uniti con una piccola delegazione, in cui figuravano Helene Budliger Artieda, segretaria di Stato dell'economia, e Daniela Stoffel, segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali.
Keller-Sutter, Parmelin e Stoffel sono tornati in Svizzera l'altro ieri. Oggi le autorità hanno continuato a mantenere il riserbo su chi fossero gli altri membri della delegazione.
La direttrice del Dipartimento federale delle finanze e il capo di quello dell'economia, della formazione e della ricerca hanno avuto un colloquio con il segretario di Stato americano, ossia il ministro degli esteri degli USA, Marco Rubio, e hanno incontrato rappresentanti di spicco dell'economia svizzera. Un post pubblicato sulla rete sociale X mostrava Keller-Sutter insieme al direttore della compagnia aerea Swiss Jens Fehlinger, al presidente della società di commercio di materie prime Mercuria Daniel Jäggi e al presidente del colosso farmaceutico Roche Severin Schwan.




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