Annullata l'elezione agli Stati: un caso unico nella storia svizzera

I precedenti simili alla disavventura del politico Simon Stocker (PS/SH).
BERNA - L'annullamento dell'elezione del consigliere agli Stati Simon Stocker (PS/SH) da parte del Tribunale federale sembra essere un evento unico nella storia del parlamento nazionale. Vi sono rarissimi precedenti, ma di altra natura, come quello che ha riguardato il Ticino del 1854.
Un caso analogo a quello dell'ormai ex "senatore" sciaffusano dal 1979 non c'è mai stato. Per quanto riguarda i periodi precedenti, la letteratura giuridica non riporta alcuna vicenda di elezioni annullate dalla giustizia dopo il giuramento di un membro del Consiglio degli Stati, ha indicato a Keystone-ATS una portavoce dei servizi parlamentari.
Ma vi sono stati pochissimi casi con dinamiche diverse, come l'esclusione nel 1941, dopo il divieto del Partito comunista, di quattro consiglieri nazionali - due ginevrini e due vodesi - da parte della stessa Camera del popolo.
Vi è un solo altro precedente, che riguarda il Ticino e risale alla metà del XIX secolo. Nel 1854, sei candidati del movimento fusionista (che riuniva forze conservatrici e dell'ala radicale estrema del Partito liberale), oppositore del regime radicale al potere, sono eletti al Nazionale. Tuttavia, l'Assemblea federale nel dicembre dello stesso anno invalidò le elezioni, che si tennero nuovamente nel 1855.
Questi eventi si iscrivono nel contesto del cosiddetto pronunciamento, un movimento popolare ticinese che tra febbraio e marzo 1855 prese le armi in difesa del governo radicale contro i conservatori, ricorda il Dizionario storico della Svizzera.




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